Ciao fiocco,
l'operazione non è facilissima, ma si può sempre provare
Quella che stai provando a sperimentare è una tecnica che si chiama inoculo sporale; se non sbaglio il primo che provò a fare qualcosa del genere in passato fu Mannozzi-Torini, un grandissimo Ispettore del Corpo Forestale dello Stato che fondò le basi della moderna tartuficoltura.
Allora vediamo di analizzarne velocemente i punti chiave; quello che si cerca di fare è di favorire la micorrizazione degli apici radicali delle nuove plantule fornendo un adeguato substrato ed un adeguato inoculo di spore. Inutile dire che le spore devono provenire da carpofori della specie che si vuole tentare di moltiplicare (nel tuo caso di tartufo estivo). E' molto importante la qualità del materiale di inoculo; quindi devono essere scelti carpofori sani, possibilmente integri e ben maturi. Non è però di secondaria importanza la scelta del terreno in cui far sviluppare le piante, nonchè la scelta del materiale vegetale (nel tuo caso le nocciole). Quest'ultime sarebbe meglio che fossero prelevate direttamente dalla pianta (anche qui devono essere ben mature in maniera tale che non abbiano problemi di germinazione), mentre il terreno che andremo ad utilizzare sarà quello delle tartufaie naturali di tartufo estivo delle vicinanze.
Una volta che si è in possesso di tutto ciò arriva la parte più difficile... e cioè quella di trovare un adeguato locale per lo sviluppo e la propagazione che possa garantire un idoneo grado di sterilità durante tutto il processo (di solito sono serre). Senza andare a dilungarsi molto su quello che fanno i vivai specializzati (che in maniera artigianale non si può facilmente ricreare) vediamo cosa si può tentare di fare. Sicuramente si può provare a sterilizzare tutto il materiale in nostro possesso, quindi il terreno, i semi ed i tartufi (questi in superficie). Per il terreno servirebbe un autoclave o generatori di vapore, così da poter sterilizzare il tutto a 120 °C; potresti provare con una piccola vaporella oppure con un forno... devi sperimentare
Per quanto riguarda il seme ed i tartufi invece potresti provare un bagnetto in soluzione disinfettante (va bene l'ipolocorito di sodio o l'acqua ossigenata); per quanto riguarda il tartufo il bagnetto deve essere veloce e rapido
Rimane poi il problema di garantire una sterilità durante tutto il processo e per i successivi mesi, in quanto la micorrizazione è lenta e richiede un bel pò di tempo.
Nella soluzione sporale puoi provare a mettere anche un pò di zucchero (i professionisti utilizzano altri tipi di collanti) che facilita l'adesione delle spore. Anche qui l'acqua in cui preparare la soluzione deve essere il più possibile sterile (evita quella del rubinetto perchè contiene cloro).
Le piantine solitamente sono fatte germinare a parte in substrati inerti (tipo la vermiculite), poi viene preparata la soluzione sporale e viene inoculata in vasetti riempiti con il terreno (idoneo) sterile dove andremo a porre le giovani plantule. Nel caso delle querce veniva tagliato anche il fittone per favorire l'emissione di radichette laterali, più facili da colonizzare.
Il periodo migliore per effettuare il tutto è quello di inizio primavera, quindi i tartufi devi conservarli fino a quel periodo.
E' meglio se sono conservati in frigo, in sabbia, terra sterile o altro.
Detto questo... in bocca al lupo e ovviamente facci sapere i risultati!