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Riconoscimento specie, tartuficoltura e confronto con tartufai
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Re: LE VOSTRE TARTUFAIE

03/07/2018, 20:58

Secondo le colture precedenti e il tipo di terreno, comunque io non vedo nulla di male alle rippature profonde .. L importante che non viene rigirato il terreno. Successivamente sempre opportuno arare non superando 25 cm di lavorazione. Saluti

Re: LE VOSTRE TARTUFAIE

03/07/2018, 21:53

Ovviamente la rippatura dipende dal tipo di suolo che hai.
Se è profondo con importanti contenuti di limo e argilla e che tende a compattarsi è buona cosa , ovviamente non avrebbe senso se hai un terreno superficiale con molto scheletro e oltre i 30-50 cm inizi ad avere ghiaie e sassi che rischi di riportare troppo in superficie , tendenzialmente viene utilizzata in terreni che nel tempo si sono compattati un po troppo per riuscire a drenare meglio.
Poi come dice Angelo aratura abbastanza leggera.
Stasera un atteso temporale ha dato una bella bagnata al terreno , le mie piantine sono molto felici! :D :D

Re: LE VOSTRE TARTUFAIE

07/07/2018, 7:47

ValTrebbia73 ha scritto:Scusate faccio un passo indietro, in fase di preparazione terreno;

Per il noccioleto, in generale per i frutteti, come preparazione del terreno si deve fare una rippatura incrociata profonda, diciamo a 80 cm.

La preparazione di una tartufaia potrebbe essere la stessa o e` meglio andare meno in profondita? TIpo una semplice aratura a 30/40cm?

GRazie!

Dipende dal terreno.se hai terreni non molto profondi col ripper rischi di portare in superficie una marea di pietroni che poi dovresti passare a portare via.se invece éun terreno profondo é meglio dell' aratura xé arieggiare, rompieventusli suole di lavorazione e non rivolti gli strati.avrai una meno tenuta dell' acqua, ma niente di grave.

Re: LE VOSTRE TARTUFAIE

12/07/2018, 12:20

Ciao a tutti!
innanzitutto mi presento visto che sono un novello del forum (mi sono iscritto ieri, ma già da qualche tempo ogni tanto "visitavo" il sito come ospite) e vi faccio i complimenti, per tutte le informazioni e gli argomenti di interesse trattati, e per la chiarezza ed immediatezza del blog.
Mi chiamo Lorenzo e da ormai 3-4 anni mi sono appassionato a questo mondo così "misterioso" e bello dei tartufi e della Tartuficoltura in generale.
Ho iniziato a coltivare questa passione cercando di studiare il più possibile, prendendo informazioni utili da persone (chi più chi meno a contatto con la Tartuficoltura), libri e manuali e siti internet, e frequentando un corso base di Tartuficoltura...tutto questo perché il mondo dell'agricoltura in generale mi è sempre interessato, ma le mie conoscenze di base erano molto esigue (e anche adesso non sono poi aumentate più di tanto :D ).
Come primo passo ho fatto analizzare il mio terreno sul quale intendevo impiantare la mia Tartufaia: è circa un ettaro di terra situato in provincia di Macerata, con esposizione ad est, altitudine di circa 530 mt., mediamente in pendenza e confinante con terreni boschivi o seminativi. Fino a prima dell'impianto il terreno era adibito a seminativo, mentre il regime pluviometrico è caratterizzato da una piovosità medio-alta durante tutto l'anno, con estati anche calde ma solitamente poco siccitose (abbastanza frequenti i temporali estivi a partire da inizio agosto).
Vi allego i risultati degli esami (ormai fatti a fine 2014); ne feci fare 3 in punti diversi del terreno ma i risultati erano più o meno simili.
Dopo un periodo di studio mi sono deciso a partire: ad inizio 2017 ho recintato il terreno, niente di trascendentale ma volevo andare sul sicuro visto che in zona è pieno di cinghiali; poi a marzo dello stesso anno ho impiantato circa 210 roverelle micorizzate a tuber melanosporum, di un anno di età e con certificazione regionale.
Da allora gli unici interventi che ho fatto sono stati una iniziale sarchiatura e poi delle trinciature e pulizia manuale della vegetazione che
cresce intorno alle piccole querce.
Per quanto riguarda l'irrigazione, per adesso ho preferito non intervenire...penso di fare qualcosa più avanti quando (si spera) cominceranno a formarsi i pianelli.
Volevo sapere cosa ne pensavate, se mi sto muovendo bene e quali sarebbero i futuri interventi da fare; oltre a condividere le mie poche conoscenze in questa comunità di appasionati ;)
Grazie e ciao a tutti
Allegati
terreno_Lorenzo.JPG
esami di laboratorio
IMG-20180711-WA0013.jpg
foto di ieri

Re: LE VOSTRE TARTUFAIE

12/07/2018, 21:52

Lorenzo che dire.... ! hai eseguito alla perfezione tutto quello che dovevi fare nulla da aggiungere! ;) saluti angelo

Re: LE VOSTRE TARTUFAIE

13/07/2018, 11:56

Ciao Angelo, bhé grazie!;-) sono molto contento allora:-D spero di ricevere qualche "frutto" in futuro, chissà...
L'unica cosa che mi preoccupa un po' è che il terreno è poco breccioso, soprattutto superficialmente...infatti stavo pensando a qualche modo correttivo, tipo un trasporto e spargimento artificiale di brecciolino, anche se mi sembra un intervento veramente "mastodontico":-D
Poi per quanto riguarda l'inoculo sporale, hai qualche consiglio? La mia Tartufaia ha poco più di un anno di età...è ancora presto immagino. Quando sarebbe consigliabile farlo? Sempre che sia un intervento di una qualche efficacia...
Grazie;-)

Re: LE VOSTRE TARTUFAIE

13/07/2018, 12:57

secondo me va bene cosi' , essendo sabbioso dovrebbe garantirti una areazione sufficiente.
l'unico appunto che ti faccio e' sul tipo di scelta del simbionte , io ho alternato lecci alle roverelle ( i lecci sono abbastanza precoci come piante forse quasi come i noccioli e i carpini ) .
per l'inculo sporale a me e' stato consigliato un solo intervento , al terzo / quarto anno per dare una spinta all'entrata in produzione della tartufaia .
saluti

Re: LE VOSTRE TARTUFAIE

13/07/2018, 14:26

In effetti manca il dato sullo scheletro. La struttura non puoi modificarla apportando breccia adesso.cmq l inoculo puoi farlo a inizio primavera.

Re: LE VOSTRE TARTUFAIE

13/07/2018, 16:31

riguardo il terreno sempre in entro fine aprile smuovilo fino a 15 cm di profondita' almeno . a mano intorno alle piante ho visto quelle usare quelle forche / vanga.
io uso in piccolo erpice a denti ( il mio e' sassoso / sabbioso ), tu volendo puoi usare anche quello a dischi . l'importante e' non girare il terreno ( come fa un aratro per intenderci e fare le lavorazioni sempre alla stessa profondita' ).
cosi' abitui le piante ad andare con le radici sotto ( eviterai le gelate dei tartufi troppo superficiali e la sofferenze nei periodi siccitosi ).

Re: LE VOSTRE TARTUFAIE

13/07/2018, 17:05

Non sono d'accordo sull' erpice a dischi che come tutti i rotativi crea suola di lavorazione.meglio vibro o coltivatore.o lazappa
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