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inoculo sporale tuber magnatum 
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sgurz74 ha scritto:
ciao paolo, tanto per non fare nome e cognome, le ho prese da una nota ditta "romagnola"... ne ho prese poche e mancava il certificato (su queste ma non sulle altre a melano) , mi sono fidato del buon nome della ditta... perché? hai dei feedback da dare su di loro?

Sgur se un vivaio che certifica, non può all interno del vivaio vendere piante senza certificato a me personalmente c è qualcosa che non torna. Pazienza

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16/12/2018, 7:54
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coliso ha scritto:
In realtà sembra che all interno dello stesso carpoforo vi siano spore che germinano prima e altre che invece restano dormienti anche per diversi anni,non ho trovato pubblicazioni in merito ma ne hanno parlato nell'ultimo corso fatto

E si... Forse uno dei maggiori problemi è questo.

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16/12/2018, 7:57
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C e già in Italia qualcuno che vende piante certificate.ho capito dove le hai prese. Poi mi aggornerai su come va il tuo esperimento.che piante hai preso? Dal vezzola ho visto fare farnie e pioppi.


16/12/2018, 8:26
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ho preso carpini e noccioli... certo paolo, farò sapere come va l'esperimento. ho identificato 6 aree molto ombreggiate e ho piantato lì... non so che significato possa avere la certificazione in sé finché non si capisce cosa fa il passaggio alla fase vegetativa... più cose leggo in giro più penso che sia un complesso di fattori. nel mio caso sono stato incoraggiato dalla grande vicinanza a una pastura (meno di un km) , dalla totale verginità rispetto a erbicidi e fitofarmaci, dalla possibilità di irrigare e naturalmente dalle analisi del terreno


16/12/2018, 11:07
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comunque mi pare di avere letto in un libro di Manna che il pioppo entra in produzione dopo 20 anni e passa, se calcoli che l'impianto va fatto in zone altamente vocate, dopo è naturale il dubbio che l'albero abbia trovato il micelio già nel terreno e che la micorrizazione iniziale della pianta non c'entri. tra anni fa parlai con vecchi, e mi disse che per lui non aveva senso preparare piantine di magnatum, perché secondo lui le possibilità di riuscita erano le stesse piantando una pianta non micorrizata. Io credo che lavorare con piante più precoci ti dia, se non altro, la maggior percezione di quanto possa essere efficace la micorrizazione (nell'ottica di un esperimento).


16/12/2018, 12:15
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sgurz74 ha scritto:
comunque mi pare di avere letto in un libro di Manna che il pioppo entra in produzione dopo 20 anni e passa, se calcoli che l'impianto va fatto in zone altamente vocate, dopo è naturale il dubbio che l'albero abbia trovato il micelio già nel terreno e che la micorrizazione iniziale della pianta non c'entri. tra anni fa parlai con vecchi, e mi disse che per lui non aveva senso preparare piantine di magnatum, perché secondo lui le possibilità di riuscita erano le stesse piantando una pianta non micorrizata. Io credo che lavorare con piante più precoci ti dia, se non altro, la maggior percezione di quanto possa essere efficace la micorrizazione (nell'ottica di un esperimento).

Neanche per me ha senso produrre piante di magnatum. Giampaolo che dire è un professionista.

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16/12/2018, 15:22
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sgurz74 ha scritto:
ho preso carpini e noccioli... certo paolo, farò sapere come va l'esperimento. ho identificato 6 aree molto ombreggiate e ho piantato lì... non so che significato possa avere la certificazione in sé finché non si capisce cosa fa il passaggio alla fase vegetativa... più cose leggo in giro più penso che sia un complesso di fattori. nel mio caso sono stato incoraggiato dalla grande vicinanza a una pastura (meno di un km) , dalla totale verginità rispetto a erbicidi e fitofarmaci, dalla possibilità di irrigare e naturalmente dalle analisi del terreno

Esattamente... Il problema non è produrre ( anche se ne vanno importo il 50% per via della poca germinazione della spora ed ecco spiegato il motivo perché l hai prese senza certificato) ma il resto, impossibile riprodurlo. L unica parte dove si può pensare di agire è già in un posto non a l ombra come hai detto tu ma zone già produttrici ma all interno di esso. A volte Nonostante la zona sia vocata ci sono zone micro e macro climatiche adatte che producono scartando tutto il resto. Hai ragione nel dire che si fa prima a piantare un salice o altra simbionte all interno, perché come già detto l unico tartufo che lavora bene per approssimazione è il magnatum e riesce a portare più specie all interno dello stesso apparato spiegando il fatto perché a volte si trova bianchetto, moscato macrosporum negli stessi a reali. ma se non si va a tartufi molte cose per alcuni purtroppo è arabo. Saluti angelo

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16/12/2018, 15:41
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sgurz74 ha scritto:
comunque mi pare di avere letto in un libro di Manna che il pioppo entra in produzione dopo 20 anni e passa, se calcoli che l'impianto va fatto in zone altamente vocate, dopo è naturale il dubbio che l'albero abbia trovato il micelio già nel terreno e che la micorrizazione iniziale della pianta non c'entri. tra anni fa parlai con vecchi, e mi disse che per lui non aveva senso preparare piantine di magnatum, perché secondo lui le possibilità di riuscita erano le stesse piantando una pianta non micorrizata. Io credo che lavorare con piante più precoci ti dia, se non altro, la maggior percezione di quanto possa essere efficace la micorrizazione (nell'ottica di un esperimento).

Purtroppo non c e esperienza in questo campo. Io ti riporto quello che mi ha detto vezzola.in collaborazione col CNR di Torino fece anni fa delle tartufaie ed ebbe risultati col pioppo. Lui mi ha detto che da queste esperienze passate ha capito alcuni errori fatti nel micorrizare le piante e adesso ha rimediato. Adesso sono 4 anni che ha iniziato a fare tartufaie di magnatum...vedremo tra qualche anno i suoi risultati quali saranno.


16/12/2018, 18:09
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Quali realtà tartuficole ci sono in Lombardia? C è una stima ovviamente approssimata della quantità di tartufi che la regione produce sia coltivata che naturale? Quale specie di tartufi possiede? Se non erro ci sono terreni ottimi nelle zone del lago di Garda e produce un ottimo melanosporum, detto nero di Salò, ma è una piccolissima striscia. Per il resto non sono informato, è sempre bello sapere che ci sono regioni fino a ieri sconosciute che contribuiscono all esperienza che hanno Marche, Abruzzo e Umbria nella coltivazione.

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16/12/2018, 19:34
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be'l'umidita' (e quindi l'ombreggiamento) è una condizione ecologica essenziale. riguardo al fatto che quanto dica alver sia una conferma importante, mi risulta che i tartufai della mia zona, per rinnovare le tartufaie che stanno smettendo di produrre, fanno delle propaggini (parliamo di una associazione che si cura di alcune tartufaie e di pasture dove il micelio c'è già). altra cosa è capire come instaurare il micelio in posti consoni dove è assente... una tesi di laurea che ho letto da poco, indica le popolazioni batteriche come fattori che stimolano o inibiscono la crescita (a seconda dei tipi di batteri) , in altre parti si parlava di altre conponenti organiche. A mio avviso poi ci sarebbe da capire, visto che comunque è eterotallico, se ci sono ceppi che fruttificano di più o di meno (o zero). io ho una pianta di kaki che, pur essendo gigantesta, non mi fa più di 4 kaki...(dico questo perché se parliamo di riproduzione sessuata può venir fuori il genio o il somaro, il fertile o l'infertile). poi è ovvio che parliamo di esperimenti, per carità!


16/12/2018, 20:44
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