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Inoculo sporale 
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Iscritto il: 27/10/2012, 15:24
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Località: ancona
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io sono 2 anni che vado a tartufi e tutti i tartufi trovati sono al "naturale" ma non vedo l'ora di vedere qualche pianello sulla mia tartufaia privata!! :lol:
beh mi sembra che in trentino almeno nelle zone + soleggiate e a sud della regione ci siano speranze per il melanosporum,almeno guardando le cartine della vocazione tartufigena veneta e lombarda le quali nelle zone confinanti con il trentino c'era una discreta possibilità!! ;)
per l'uncinatum penso non si abbiano problemi,è un tartufo che predilige zone fresche infatti è il tartufo + sviluppato in centro/nord europa,l'importante è aver fatto un sesto d'impianto consono per questo tartufo!
cmq dai speriamo che il tuo esperimento vada in porto"! :P


31/10/2013, 13:43
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Iscritto il: 02/11/2012, 17:38
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ciao giovannirana, a quanto pare abbiamo un amico in comune, oppure no?
Sei da queste parti del nord Italia?
Complimenti per la bella patata di bianco che hai trovato, era molto profondo?
Ciao


01/11/2013, 22:30
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Iscritto il: 07/10/2012, 23:28
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Direi di no! Diciamo che il personaggio in questione è amico di un amico...ho comunque avuto modo di parlarci. Non condivido gran parte delle sue idee materia di tartufi e di tartuficoltura . Non penso che una persona possa improvvisarsi scienziato dalla sera alla mattina senza avere nessuna base di studio...lo considero quindi più un hobbista e le sue idee mi sembrano obsolete e prive di una reale conoscenza della materia.


01/11/2013, 23:19
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Iscritto il: 02/11/2012, 17:38
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guarda, non so se stiamo parlando della stessa persona - e comunque certamente non di un personaggio come da te definito-. Un improvvisato come tu dici che lui sia, non avrebbe il compito di essere il responsabile, organizzatore dei corsi per il rilascio del patentino di raccoglitore di tartufi, nonché preparatore, selezionatore e colui che rilascia l'idoneità. Sai io non sono uno scienziato, ma so quello che ha fatto e sta facendo in questo campo e non mi sembra poco...la passione e l'entusiasmo che mette in quello che tu definisci "un hobby" è davvero ammirevole (doppiamente ammirevole, in quanto non è una professione). Concorderai con me che ci sono poche persone che si applicano così nel loro lavoro, perciò tanto di cappello. Io non sono in grado di criticare. Se tu o altri, siete più ferrati di me in materia e avete le competenze per "controbattere" quanto lui asserisce, (anche sui suoi libri) sono ben disposto ad ascoltarti. Non si finisce mai di imparare...
a presto


03/11/2013, 0:27
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Iscritto il: 07/10/2012, 23:28
Messaggi: 152
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tartuza ha scritto:
guarda, non so se stiamo parlando della stessa persona - e comunque certamente non di un personaggio come da te definito-. Un improvvisato come tu dici che lui sia, non avrebbe il compito di essere il responsabile, organizzatore dei corsi per il rilascio del patentino di raccoglitore di tartufi, nonché preparatore, selezionatore e colui che rilascia l'idoneità. Sai io non sono uno scienziato, ma so quello che ha fatto e sta facendo in questo campo e non mi sembra poco...la passione e l'entusiasmo che mette in quello che tu definisci "un hobby" è davvero ammirevole (doppiamente ammirevole, in quanto non è una professione). Concorderai con me che ci sono poche persone che si applicano così nel loro lavoro, perciò tanto di cappello. Io non sono in grado di criticare. Se tu o altri, siete più ferrati di me in materia e avete le competenze per "controbattere" quanto lui asserisce, (anche sui suoi libri) sono ben disposto ad ascoltarti. Non si finisce mai di imparare...
a presto


direi di si. Ho conosciuto personalmente il soggetto di cui si parla...conosco le sue ricerche sulla germinazione delle spore di tartufo bianco in attesa, dopo 20 anni di proclami, di essere pubblicate (chissà come mai) da tutto il popolo di studiosi di tartufi.
A parere mio non basta essere appassionato ed avere dell'entusiasmo per passare dalla professione di tornitore a quella di scienziato. Per questo ci vogliono solide basi che derivano da anni e anni di studio, da titoli, da pubblicazioni ecc. e non basta dire io sono 35 anni che realizzo tartufaie.
L'unica cosa che gli è unanimente riconosciuta sono le sue sperimentazioni sul tuber macrosporum, tartufo di cui nessun'altro si occupa peraltro.

Ho riconosciuto subito lo stile Vezzoliano da quello che hai scritto. Purtroppo lui non viene da una terra vocata per ogni genere di tartufo come sono l'umbria, le marche, il piemonte ecc. e pensa che quello che fa lui sulle sue piccole tartufaie possa essere valido universalmente...vedi le potature e le sarchiature profonde che lui vivamente sconsiglia ma che, invece, in molti terreni sono diventate una regola in questi ultimi anni.
Quando ci ho parlato non conosceva neanche Angellozzi che confondeva con l'Angelozzi produttore di piantine di Castilenti.

Quindi, ritornando su quanto hai scritto, lo stile Vezzoliano si riconosce dalle indicazioni sull'inoculo sporale, giuste per carità, ma non certo determinanti, come lui ritiene per la produzione di una tartufaia...come pure l'apporto di calcare: tutto è relativo, in quanto, se un terreno è già fortemente calcareo di suo non c'è alcun bisogno e operare in questo senso sarebbe solo tempo, fatica e denaro sprecati. Saluti, GR


03/11/2013, 21:45
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Iscritto il: 02/11/2012, 17:38
Messaggi: 11
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..... concludo qui la discussione in quanto mi sono iscritto al forum per avere e dare informazioni nel mondo del tartufo coltivato e naturale e non per difendere una persona tirata in ballo, criticata per il suo operato non condiviso, senza mai però essere replicato in modo costruttivo e utile agli altri.

Ci puoi spiegare in che modo viene fatta la sarchiatura a quale profondità e in quale periodo? La rottura delle radici non reca nessun danno alla pianta o alla micorizzazione?
........e le potature come vanno realizzate? cambiano ad ogni tipo di tartufo?
ciao grazie


07/11/2013, 12:49
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Iscritto il: 22/01/2013, 23:55
Messaggi: 209
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ciao givannirana,
sono anche io interessato a questo argomento(sarchiatura-potatura)io ho impiantato in questo mese una trentina di roverelle e noccioli micorrizate con lo scorzone...come posso gestire al meglio la mia giovane tartufaia?volevo sapere quali strumenti posso usare per la sarchiatura.e se l'eventuale danneggiamento delle radici superficiale comporta conseguenze negative e di che intensità.
saluti mattia


07/11/2013, 21:10
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Iscritto il: 02/10/2012, 12:16
Messaggi: 3385
Località: abruzzo
Formazione: Maestro di musica
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giovannirana ha scritto:
tartuza ha scritto:
guarda, non so se stiamo parlando della stessa persona - e comunque certamente non di un personaggio come da te definito-. Un improvvisato come tu dici che lui sia, non avrebbe il compito di essere il responsabile, organizzatore dei corsi per il rilascio del patentino di raccoglitore di tartufi, nonché preparatore, selezionatore e colui che rilascia l'idoneità. Sai io non sono uno scienziato, ma so quello che ha fatto e sta facendo in questo campo e non mi sembra poco...la passione e l'entusiasmo che mette in quello che tu definisci "un hobby" è davvero ammirevole (doppiamente ammirevole, in quanto non è una professione). Concorderai con me che ci sono poche persone che si applicano così nel loro lavoro, perciò tanto di cappello. Io non sono in grado di criticare. Se tu o altri, siete più ferrati di me in materia e avete le competenze per "controbattere" quanto lui asserisce, (anche sui suoi libri) sono ben disposto ad ascoltarti. Non si finisce mai di imparare...
a presto


direi di si. Ho conosciuto personalmente il soggetto di cui si parla...conosco le sue ricerche sulla germinazione delle spore di tartufo bianco in attesa, dopo 20 anni di proclami, di essere pubblicate (chissà come mai) da tutto il popolo di studiosi di tartufi.
A parere mio non basta essere appassionato ed avere dell'entusiasmo per passare dalla professione di tornitore a quella di scienziato. Per questo ci vogliono solide basi che derivano da anni e anni di studio, da titoli, da pubblicazioni ecc. e non basta dire io sono 35 anni che realizzo tartufaie.
L'unica cosa che gli è unanimente riconosciuta sono le sue sperimentazioni sul tuber macrosporum, tartufo di cui nessun'altro si occupa peraltro.

Ho riconosciuto subito lo stile Vezzoliano da quello che hai scritto. Purtroppo lui non viene da una terra vocata per ogni genere di tartufo come sono l'umbria, le marche, il piemonte ecc. e pensa che quello che fa lui sulle sue piccole tartufaie possa essere valido universalmente...vedi le potature e le sarchiature profonde che lui vivamente sconsiglia ma che, invece, in molti terreni sono diventate una regola in questi ultimi anni.
Quando ci ho parlato non conosceva neanche Angellozzi che confondeva con l'Angelozzi produttore di piantine di Castilenti.

Quindi, ritornando su quanto hai scritto, lo stile Vezzoliano si riconosce dalle indicazioni sull'inoculo sporale, giuste per carità, ma non certo determinanti, come lui ritiene per la produzione di una tartufaia...come pure l'apporto di calcare: tutto è relativo, in quanto, se un terreno è già fortemente calcareo di suo non c'è alcun bisogno e operare in questo senso sarebbe solo tempo, fatica e denaro sprecati. Saluti, GR

Dovrebbe servire meno calcare e piu sale ma non nel terreno ma nelle parole!!!!! :o

_________________
Azienda Agricola MicoVivai
Produzione piante da tartufo certificate.
www.micovivai.it
@micovivai


08/11/2013, 20:28
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Iscritto il: 07/10/2012, 23:28
Messaggi: 152
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tartuza ha scritto:
..... concludo qui la discussione in quanto mi sono iscritto al forum per avere e dare informazioni nel mondo del tartufo coltivato e naturale e non per difendere una persona tirata in ballo, criticata per il suo operato non condiviso, senza mai però essere replicato in modo costruttivo e utile agli altri.

Ci puoi spiegare in che modo viene fatta la sarchiatura a quale profondità e in quale periodo? La rottura delle radici non reca nessun danno alla pianta o alla micorizzazione?
........e le potature come vanno realizzate? cambiano ad ogni tipo di tartufo?
ciao grazie


le critiche, invece, a parer mio, possono essere molto costruttive per tutti...se Copernico non avesse criticato il sistema tolemaico saremmo ancora qui a credere che la terra è il centro dell'universo e che il sole vi gira attorno.
Per il resto mi pare che di sarchiature e di potature (difficile spiegarle scrivendo, bisognerebbe essere in campo aperto) sia già stato fatto cenno in questo forum, cerca nei posts pregressi. saluti, GR


09/11/2013, 14:46
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