Buonasera a tutti, sono nuova in questa pagina e avrei bisogno di alcune informazioni riguardanti la micorrizzazione delle piante con il tartufo e premetto che sono totalmente inesperta in materia. Ho un nocciolo (di 40 anni circa) e anche dei pini sempre della stessa età. Ho letto che mettendo il tartufo in acqua e annaffiando le piante potrebbe avvenire una eventuale micorrizzazione. In caso di analisi del terreno positive alla crescita dello scorzone e inserendo una pianta già micorrizzata e certificata, e annaffiato tutte le altre piante con acqua e scorzone, potrebbe avvenire una micorrizzazione? Oppure le piante che già ho hanno troppi anni? Se fosse possibile avrei bisogno di consulti da parte di un esperto su tutti gli accorgimenti che devo avere. Grazie
Riuscire a micorrizare una pianta già cresciuta in ambiente naturale è un'impresa decisamente poco probabile anche se non del tutto impossibile. Devi sapere che in natura la colonizzazione degli apici radicali da parte di diverse varietà di funghi è molto comune e solitamente sono specie estremamente resistenti ed adattate a quel tipo di ambiente , quindi riuscire a scalzarle è altamente improbabile. L'unica tecnica che ha dimostrato una certa efficacia è quella delle cosiddette "trappole acchiappatartufo". Per farla breve la tecnica consiste nel praticare attorno alla pianta una serie di fori circolari che intercettino l'apparato radicale esistente spezzandolo , dopodiché la buca deve essere riempite da un mix costituito da terra adatta , vermiculite e tartufo macinato. In questo modo nella stagione vegetativa successiva le radici nuove e con apici "vergini" che si svilupperanno nel substrato avranno buone probabilità di incrociare qualche spora che sta germinando e se tutto va bene riuscire a sviluppare la simbiosi che con il tempo e un po di fortuna potrebbe portare alla formazione del tartufo.
GiulB ha scritto:Buonasera a tutti, sono nuova in questa pagina e avrei bisogno di alcune informazioni riguardanti la micorrizzazione delle piante con il tartufo e premetto che sono totalmente inesperta in materia. Ho un nocciolo (di 40 anni circa) e anche dei pini sempre della stessa età. Ho letto che mettendo il tartufo in acqua e annaffiando le piante potrebbe avvenire una eventuale micorrizzazione. In caso di analisi del terreno positive alla crescita dello scorzone e inserendo una pianta già micorrizzata e certificata, e annaffiato tutte le altre piante con acqua e scorzone, potrebbe avvenire una micorrizzazione? Oppure le piante che già ho hanno troppi anni? Se fosse possibile avrei bisogno di consulti da parte di un esperto su tutti gli accorgimenti che devo avere. Grazie
ultimamente si legge tanto senza distinguere il corretto dallo sbagliato. saluti
GiulB ha scritto:Buonasera a tutti, sono nuova in questa pagina e avrei bisogno di alcune informazioni riguardanti la micorrizzazione delle piante con il tartufo e premetto che sono totalmente inesperta in materia. Ho un nocciolo (di 40 anni circa) e anche dei pini sempre della stessa età. Ho letto che mettendo il tartufo in acqua e annaffiando le piante potrebbe avvenire una eventuale micorrizzazione. In caso di analisi del terreno positive alla crescita dello scorzone e inserendo una pianta già micorrizzata e certificata, e annaffiato tutte le altre piante con acqua e scorzone, potrebbe avvenire una micorrizzazione? Oppure le piante che già ho hanno troppi anni? Se fosse possibile avrei bisogno di consulti da parte di un esperto su tutti gli accorgimenti che devo avere. Grazie
ultimamente si legge tanto senza distinguere il corretto dallo sbagliato. saluti
Questo è vero, ma meglio leggere e informarsi che piuttosto che non farlo
coliso ha scritto:Riuscire a micorrizare una pianta già cresciuta in ambiente naturale è un'impresa decisamente poco probabile anche se non del tutto impossibile. Devi sapere che in natura la colonizzazione degli apici radicali da parte di diverse varietà di funghi è molto comune e solitamente sono specie estremamente resistenti ed adattate a quel tipo di ambiente , quindi riuscire a scalzarle è altamente improbabile. L'unica tecnica che ha dimostrato una certa efficacia è quella delle cosiddette "trappole acchiappatartufo". Per farla breve la tecnica consiste nel praticare attorno alla pianta una serie di fori circolari che intercettino l'apparato radicale esistente spezzandolo , dopodiché la buca deve essere riempite da un mix costituito da terra adatta , vermiculite e tartufo macinato. In questo modo nella stagione vegetativa successiva le radici nuove e con apici "vergini" che si svilupperanno nel substrato avranno buone probabilità di incrociare qualche spora che sta germinando e se tutto va bene riuscire a sviluppare la simbiosi che con il tempo e un po di fortuna potrebbe portare alla formazione del tartufo.
Grazie per le informazioni. Riusciresti a spiegarmi meglio? Magari anche in messaggio privato se vuoi
Non c'è alcun segreto sono tutte informazioni facilmente reperibili online , si trovano svariati esempi ma di risultati scientificamente provati non ce ne sono purtroppo. Quindi tutte le informazioni che trovi vanno prese sempre con le pinze. E' già complicato per chi ha una buona conoscenza , ad un neofita onestamente lo sconsiglierei in quanto il rischio di insuccesso è estremamente elevato. Il principio su cui si basa questa tecnica è quello di far emettere nuove radici sottili alla pianta e fare in modo che crescano in un substrato idoneo e ricco di spore. In questo modo è più probabile che le radici nuove vengano micorrizate. La mistura giusta e le pozioni magiche non esistono , tutto dipende da dove si trova la pianta su cui si vuole tentare l'esperimento , è fondamentale che l'ambiente nel suo insieme sia idoneo al tartufo , i noccioli li trovi ovunque da me i carpini neri li usano per fare le siepi nei parchi per bambini ma sicuramente il terreno e l'ambiente presenti in quelle zone non sono per nulla adatti , e mettere in atto una tecnica del genere sarebbe solo una perdita di tempo. Si stanno facendo diversi esperimenti per capire quale possa essere il substrato migliore da utilizzare , tendenzialmente i risultati si stanno ottenendo su tartufaie già produttive o poco produttive , ma non esiste un protocollo da seguire che garantisca risultati. Si trova scritto di tutto e contrario di tutto in rete , alcune cose sono giuste , altre meno altre totalmente sballate ma è da tenere ben presente che una cosa che funziona da una parte non è detto che vada bene in un'altra , i fattori che concorrono alla micorrizazione e alla successiva formazione del micelio dal quale poi si formerà il tartufo sono talmente tanti e complessi che per avere qualche speranza di successo serve tantissima esperienza e a volte non basta nemmeno quella.....
GiulB ha scritto:Buonasera a tutti, sono nuova in questa pagina e avrei bisogno di alcune informazioni riguardanti la micorrizzazione delle piante con il tartufo e premetto che sono totalmente inesperta in materia. Ho un nocciolo (di 40 anni circa) e anche dei pini sempre della stessa età. Ho letto che mettendo il tartufo in acqua e annaffiando le piante potrebbe avvenire una eventuale micorrizzazione. In caso di analisi del terreno positive alla crescita dello scorzone e inserendo una pianta già micorrizzata e certificata, e annaffiato tutte le altre piante con acqua e scorzone, potrebbe avvenire una micorrizzazione? Oppure le piante che già ho hanno troppi anni? Se fosse possibile avrei bisogno di consulti da parte di un esperto su tutti gli accorgimenti che devo avere. Grazie
ultimamente si legge tanto senza distinguere il corretto dallo sbagliato. saluti
Questo è vero, ma meglio leggere e informarsi che piuttosto che non farlo
allora questo che avete letto potete tranquillamente scartato. dieci anni fa un tecnico ( adesso si chiamano così) consigliò a un imprenditore qui da me di mettere le piante su fila, una micorizzata e l altra no. a distanza di parecchi anni le piante micorizzate attualmente producono, quelle no producono ma solo noccioline l estensione è di 20.000 mq. l unico tartufo che si micorizza per approssimazione è il bianco ma in areali particolarmente vocati è produttori. Saluti angelo