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Alta Langa - Nuova tartufaia, ma per quali tartufi?
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Ghe80
Iscritto il: 10/01/2022, 19:04 Messaggi: 7
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Buongiorno a tutti. Mi presento, sono Diego e scrivo dalle Langhe. Sono un appassionato tartufaio da ormai quasi 20 anni. Dopo aver letto molti dibattiti ed analisi dettagliate circa le vostre esperienze nel campo della tartuficoltura, confesso di avere ora le idee molto più chiare. A dire il vero molto più chiaramente ben confuse. Vorrei realizzare una nuova tartufaia in un terreno di mia proprietà, su un terreno incolto da circa 50 anni, esposto a sud-ovest ad una quota di circa 700 m sul livello del mare, posto a mezza costa di un versante caratterizzato dalla presenza di vecchi terrazzi. Il terreno in questione (di quasi 5000 m2) è su tre terrazzi successivi tra loro separati da muri in pietra a secco. I due terrazzi marginali sono sub pianeggianti, quello centrale ha una pendenza prossima al 20%. Non ho la possibilità di irrigare al bisogno (eccezion fatta per il primo anno, se le condizioni climatiche estive lo dovessero richiedere). Sulla base dei risultati delle analisi che allego, posto che a vostro avviso siano idonee, quale ritenete sia il tipo di tartufo da provare a coltivare? Grazie a tutti.
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analisi terreno.PNG [ 263.11 KiB | Osservato 2950 volte ]
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21/02/2022, 15:11 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68798 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Riesci a postare una foto del terreno?
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21/02/2022, 19:36 |
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Ghe80
Iscritto il: 10/01/2022, 19:04 Messaggi: 7
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Certamente. Ecco alcune foto dell'area. Grazie
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21/02/2022, 20:25 |
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masulse
Iscritto il: 07/11/2016, 13:54 Messaggi: 419
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Il carbonati sono bassi ma accettabili, sembra molto sabbioso e questo può crearti molti problemi idrici . Piovosità media annua ?
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23/02/2022, 21:11 |
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Ghe80
Iscritto il: 10/01/2022, 19:04 Messaggi: 7
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Piovosità media annua sempre più ridotta. I dati sono del periodo 2002-2021. Mediamente in questo periodo sono circa 800 mm/anno. Allego anche il dato delle temperature. Ciao
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24/02/2022, 9:22 |
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masulse
Iscritto il: 07/11/2016, 13:54 Messaggi: 419
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Il terreno secondo me si può prestare alla coltivazione sia del nero pregiato ( anche se iil calcare è un po' basso ) che l' estivo. il fatto che sia però così sabbioso mi lascia perplesso ,senza la possibilità di irrigazione vedrei meglio l'estivo. Da valutare cosa si trova nelle strette vicinanze al naturale ed eventualmente sentire un tecnico competente. Tieni presente che per terreni non ottimali le rese possono essere basse e raccogliere solo in annate buone
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24/02/2022, 14:45 |
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Ghe80
Iscritto il: 10/01/2022, 19:04 Messaggi: 7
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Ti ringrazio del consiglio. Vista l'esposizione ero in prima battuta tentato di provare con il nero pregiato semplicemente perché non è presente in zona (se non a diversi chilometri di distanza e con produzioni che stanno andando a scemare negli anni), in modo da poter andare a tartufi qualche mese in più . Ma da quanto letto sul forum visti i risultati della analisi, direi che è meglio non azzardare. Al naturale in zona abbiamo buone produzioni di scorzone da giugno a novembre e, salvo rare eccezioni, tutte producono sia estivo sia uncinato. Ma l'esposizione purtroppo è diversa. Essenzialmente nord e nord-est. Però, piuttosto che lasciare tutto incolto proverò con l'aestivum. Io a dire il vero speravo che qualcuno mi dicesse che il terreno era adatto al bianco... A 20 / 30 metri dal bordo dell'appezzamento so per certo che circa 50 anni fa c'erano due grossi pioppi (non saprei dire se pioppi bianchi o neri, sicuramente non tremuli) che producevano tartufi. Da decenni sono crollati e l'area è interamente ricoperta da rovi. Aggiungiamoci che il clima è cambiato sia per quanto concerne le precipitazioni sia per quanto riguarda il clima. Provare a riservare un'area al tartufo bianco (quella più vicina all'impluvio e quindi "più umida") potrebbe essere una buona idea? Non so se può essere di qualche utilità ma al bordo dell'appezzamento ci sono alcune pozze (in piemontese le chiamiamo "smuiz") in cui i cinghiali sguazzano allegramente tutto l'anno anche nelle stagioni più secche. Per quel poco che mi è parso di capire i parametri mi sembrano adatti. Però magari mi sono solo fissato con questa idea. Ma come comportarsi? Talee di pioppo da piante produttrici e sperare nella buona sorte o tentare di integrare queste talee con l'acquisto di qualche piantina per cui ti garantiscono la micorrizazione (ma ahimè ad un prezzo assurdo)? Lascerei alcuni pioppi tremuli che si sono sviluppati negli anni e qualche roverella, compreso qualche arbusto già esistente. Con esposizioni identiche, quote identiche e caratteristiche simili, abbiamo produzioni di bianco al naturale. Temo però di andare a fare legna da ardere.
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24/02/2022, 15:44 |
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masulse
Iscritto il: 07/11/2016, 13:54 Messaggi: 419
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Per l' uncinato sicuramente non va bene esposizione sud. B( come dici tu nord-ovest è la migliore in generale ). Per il bianco non ho esperienza ma se hai zone umide ma non ristagnanti è possibile . Solo che ci vogliono tanti anni, di solito sento che vengono allargate zone già produttive. Partire da zero è un azzardo provare non nuoce ma generalmente il tartufo che meglio si adatta soppianta l'altro. Forse puoi provare con il macrosporum ( nero liscio ) hai più probabilità nelle zone umide ma ombreggiate. io lo sfizio di mettere 10 piante a ridosso di un fosso me lo sono tolto ( vediamo quest'anno se ne raccolgo )
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24/02/2022, 19:39 |
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Ghe80
Iscritto il: 10/01/2022, 19:04 Messaggi: 7
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Sul macrosporum sono talmente impreparato che sono andato ora a controllare che tartufo fosse. Non l'ho mai raccolto e penso proprio che non sia presente in zona (... poi magari ne tolgono a quintali). Purtroppo so che ragionare sul bianco è nulla più che una scommessa azzardata, ma qualche centinaio di metri glielo tuttavia glieli dedicherò. In larga parte quindi probabilmente metterò l'estivo. Prenderò le piante al vivaio regionale che per l'aestivum micorriza nocciolo, roverella e carpino. Nelle tartufaie che conosco la pianta produttrice per eccellenza è il nocciolo mentre nei pressi del terreno in cui voglio realizzare l'impianto si è sviluppata spontaneamente molta roverella, senza dare tartufi che io sappia. Ipotizzavo di alternare le due specie dimenticandomi del carpino. Con un esposizione a sud-ovest, senza alcun ostacolo all'illuminazione, fino a quanto è bene ridurre il sesto di impianto? Ho piantato alcune piante di nocciole (40) a fine 2017 con un sesto di impianto di 5x5 ma mi sembrano troppo lontane e soprattutto, a differenza delle nocciole coltivate, sono rimaste nane ...
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24/02/2022, 21:20 |
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masulse
Iscritto il: 07/11/2016, 13:54 Messaggi: 419
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Il sesto va bene in generale, ma con terreno sabbioso e poca acqua il nocciolo sicuramente soffre molto. Forse ti conviene fare un sesto più stretto tipo filari di uva tipo 4x3 o 5x3. Così fai più ombra . Alternare noccioli e roverella è una buona idea anche se con il tempo la roverella ha bisogno di più spazio. A me non dispiacciono i carpini che sono ottimi per l'estivo ( i miei sono una bomba )
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25/02/2022, 14:10 |
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