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Iscritto il: 18/05/2011, 11:35
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ciao ,
io circa 4 anni fa ho creato una coltivazione di tartufo nero pregiato con circa 140 piante di roverella e circa 60 piante di carpino. qualche giono fa sono andato per tagliare l'erba e mi sono accorto che avevano tagliata la rete erano entrati e avevano tagliato quasi tutte le piante a "bocca di lupo" ( con un solo colpo in obliquo) a circa 10 cm da terra.
secondo voi la micorizzia delle piante ha subito o subirà danni ??? (chiaramente parlo di quelle che riusciranno a riprendere vita). io avevo pensato di aspettare l'autunno per verificare la ripresa ,pero' da un po di giorni ho questo dubbio , che ne pensate ??? mi conviene toglierle e ripiantarle nuovamete o aspetto ?!?!


18/05/2011, 12:43
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Io aspetterei a estirpare tutto. Penso rigettino. Il problema è che devi individuare chi ti vuole bene :)
Riesci a postare una foto?
Mi spiace molto,
Marco

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18/05/2011, 12:51
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Iscritto il: 27/02/2011, 12:54
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Formazione: laurea scienze agrarie
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per mia esperienza quando una pianta micorrizzata viene ceduata il micelio scioglie il contratto!
spero di sbagliarmi e che qualcuno mi contraddica..
ciao


21/05/2011, 14:18
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Iscritto il: 17/03/2009, 18:36
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Saulo ha scritto:
per mia esperienza quando una pianta micorrizzata viene ceduata il micelio scioglie il contratto!
spero di sbagliarmi e che qualcuno mi contraddica..
ciao

E' facile, già è difficile ottenere buoni risultati normalmente
Ad ogni modo attendi, fare il reimpianto non so se ti convenga

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21/05/2011, 14:21
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Ciao, scusa se posto solo ora, ma mi sono iscritto proprio oggi.

Ti rispondo semplicemente dicendo che ogni vecchio tartufaio sa bene che, dopo qualche anno, il taglio di una pianta ne rigenera la produttività.
La cosa si spiega bene dal punto di vista ecologico: il taglio della parte aerea di una pianta provoca un fortissimo squilibrio fra l'apparato radicale e quello aereo che la pianta stessa prova subito a compensare con numerose 'cacciate'. Contemporaneamente, poi, l'apparato radicale prosegue la sua normale attività di 'pompaggio', mantenendo quindi vitale anche il micelio che ospita sul capillizio.

I 'fungaioli' che leggono, infatti, sanno benissimo che le 'tagliate' di pochi anni, spesso, sono assai generose di porcini ed ovuli, anch'essi funghi micorrizici...

In definitiva, il taglio al piede provocherà un rallentamento ma non la perdita della tua tartufaia. Si legge in letteratura, infatti, che a seguito del taglio della pianta ospite può provocare, l'anno successivo, la produzione di un numero elevatissimo di carpofori ( però di ridotte dimensioni ).

Spero di aver contribuito, anche se con ritardo.


16/11/2011, 20:46
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Iscritto il: 27/02/2011, 12:54
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In teoria è cosi, ma in pratica lo squilibrio è così forte che la pianta, non avendo fotosintetati per le proprie radici, non li ha nemmeno per il micelio, che per un bel po' rimane a bocca asciutta, sappiamo cho non è in grado di produrseli.

se la pianta è rapida a produrre carboidrati soddisfando le necessità per le radici, questi arrivano anche al micelio, se è lenta invece il micelio accusa carenza fino ad indebolirsi sempre più.

la cosa sicuramente certa è che gli si toglie da mangiare per un po', e questo non è un bene.

anche il micelio comunque le escogita tutte per sopravvivere magari in situazioni drastiche (carenza di fotosintetati) cerca di superare condizioni avverse sotto le altre forme biologiche a lui possibili (spore), da cui deriva una elevata produzione di corpi fruttiferi...

federico posso chiedere le tue fonti bibliografiche?? grazie ciao


28/11/2011, 19:15
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Saulo, Ho personalmente raccolto in tagliate giovanissime molti porcini ed ovuli.
Oltre tutto ti segnalo che in alcuni suoi articoli Giovannetti ha pressoché dimostrato con alcune argomentazioni la fase di crescita saprofitica dei carpofori dei funghi simbionti per eccellenza, cioè i Tartufi; tra di esse :
- iniezioni di markers radioattivi sulle piante simbionti non ritrovati nei tartufi da esse prodotti ;
- reperimento di tartufi da pezzi di radice completamente tranciati durante la lavorazione dei campi
- reperimento di tartufi in vasi prodotti da piantine di un anno, il cui peso superava quello della pianta ospite;
- individuazione di ife di accrescimento emesse direttamente dai carpofori;
...
In sostanza, i carpofori si rendono indipendenti dalla pianta ospite subito dopo la formazione del primordio, cosa che
avviene grazie ad un cordone miceliare. Con questo modello, di fatto, non vi è alcun bisogno che il fungo attinga alle sostanze della pianta per la crescita dei carpofori che, di conseguenza, puù avvenire anche in una tagliata giovane.
In alcuni casi, infatti, anche i Tartufi sono stati raccolti in abbondanza in prossimità dei simbionti tagliati a piede l'anno precedente.

Per quanto riguarda la letteratura:
- Atti del I° e II convegno sul tartufo di Spoleto ( quelli del III° non li hanno ancora pubblicati )
- Annali dell'Istituto Sperimentale per la Selvicoltura di Arezzo ( svariati anni )
- Monografia dell'A.R.S.I.A. sulla Ecologia delle Tartufaie di Tartufo Bianco Pregiato in Toscana ( Ho conosciuto personalente alcune delle persone che l'hanno redatto, fra cui Tiziana Mazzei )
- vari libri fra cui quelli di G.L.Gregori, I.P.L.A. di Torino, Centro per la Tartuficoltura di S.Angelo in Vado, ma anche di Mannozzi-Torini, pioniere sugli studi dei terreni vocati, ...
- moltissimi articoli sul tartufo, alcuni dei quali addirittura reperibili in rete.

A questo proposito, sarebbe magari interessante, e qui mi rivolgo ai moderatori, creare una 'libreria virtuale' sul Tartufo con il materiale SERIO e liberamente consultabile senza royalties disponibile in rete ...


29/11/2011, 13:21
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Formazione: Perito agrario e Dott. in Tut. e Gest. delle Ris. Faunistiche
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federicosimoncini ha scritto:
.....

A questo proposito, sarebbe magari interessante, e qui mi rivolgo ai moderatori, creare una 'libreria virtuale' sul Tartufo con il materiale SERIO e liberamente consultabile senza royalties disponibile in rete ...

Sarebbe molto interessante!

_________________
Saluti,
Flavio.


30/11/2011, 2:09
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Iscritto il: 27/02/2011, 12:54
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Formazione: laurea scienze agrarie
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Signori.. la libreria virtuale è il forum!!!!!

domanda: tu federico consiglieresti di ceduare piante ospiti con regolarità per avere abondanza di raccolta l'anno successivo??


19/12/2011, 1:20
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Personalmente credo che in una tartufaia coltivata o controllata l'intervento umano si debba limitare a:
1) salvaguardia delle piante simbionti ed anche di quelle gregarie, troppo spesso sottovalutate;
2) mantenere le condizioni favorevoli alla fruttificazione.

La ceduazione è un intervento drastico che comporta sicuramente un profondo squilibrio nella vita della pianta e, in linea di massima, da evitare. Volendolo comunque effettuare, mi sento di dare un consiglio. E' mia convinzione che si faccia molto più danno alle tartufaie lasciando la "frasca" in superficie come facciamo oggi piuttosto che con il taglio vero e proprio. La lettiera, infatti, provoca una acidificazione del suolo che è normalmente nemica del tartufo.
Quindi, anche se non si può bruciare, sarebbe meglio accatastarla lontano dalle tartufaie.
Un saluto da terra toscana.


20/12/2011, 15:13
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