A Breve (primavera) apriró un b&b nella vecchia casa di campagna dei miei genitori in provincia di Belluno. Oltre alla casa ho circa mezzo ettaro di terreno, 2.000 mq pianeggianti ed il resto collinare. Soprattutto per passione personale ho intenzione di coltivare il terreno pianeggiante ad ortaggi ed espandere il giá esistente frutteto sulla parte collinare. Al momento la mia esperienza é quella del classico cittadino con la passione dell'orto, ma prometto di aumentare il mio bagaglio di conoscenze con l'assistenza di qualche parente o anziano agricoltore e/o con corsi di formazione.
Il grosso della produzione sará destinato al consumo personale, regali a parenti, esperimenti di conserva etc.... e qualcosina alla clientela del B&B (senza esagerare, non voglio rubare il lavoro agli agriturismi... diciamo qualche marmellata e frutta fresca per la colazione).
Domanda: di tutto il resto cosa me ne faccio? é possibile vendere, pur non essendo coltivatore diretto, senza dover entrare in un ginepraio di regole sanitari, burocrazie, tasse, licenze eccetera?
I canali quali sarebbero? Cooperative, consorzi, mercati ambulanti? Sto inventando eh...sono abbastanza verginello di questo argomento!
Grazie e scusatemi se esiste giá una discussione a rigurado, non l'ho trovata!
Penso dovresti creare un agriturismo, un azienda agricola con dentro un B&B. Se è solo B&B non puoi svolgere attività di cui non sei in regola fiscalmente, tantomeno se si parla di vendita.
flowergarden ha scritto:Penso dovresti creare un agriturismo, un azienda agricola con dentro un B&B. Se è solo B&B non puoi svolgere attività di cui non sei in regola fiscalmente, tantomeno se si parla di vendita.
Grazie per la risposta!
Forse non mi sono spiegato bene, uno dei motivi per cui scelgo in b&b é perché non voglio avere (almeno all'inizio) partita IVA e iscrizione INPS e via discorrendo... idem con qualsiasi altra attivitá di contorno.
Volevo sapere se esisteva una via per vendere in maniera saltuaria e limitata i propri prodotti.. avevo sentito parlare di un max di fatturato al di sotto del quale non é necessaria la P IVA. Bufale?
No, quello che dici tu riguarda le prestazioni professionali occasionali, per attività di vendita o di commercio non puoi vendere niente se non sei in regola fiscalmente. A livello di privato puoi vendere solo cose di cui sei già in possesso in modo occasionale , tipico esempio, hai una bicicletta che non usi in garage, la puoi vendere
potresti fare delle conserve in piccoli barattoli e regalarle uno ogni stanza cosi da crearti publicita, un po per uso nel b&b, un po per autoconsumo e un po per regali vari (es sotto natale e pasqua) sia per autoconsumo sia per vendere saltuariamente ai clienti.. dal tronde se vendi un qualcosa in tuo possesso o di tua costruzione e hai meno di un certo fatturato (mi pare si parli di 2.000 o 5.000 euro l'anno) non necessiti di p. IVA.. come si usuol dire, fatto la legge trovato il raggiro..
Tecnicamente anche il discorso di "regalo" è un po contorto, per andare sul sicuro andrebbe emettere un documento che attesti che tu cedi un prodotto a titolo gratuito, per emettere un documento devi essere in regola dal punto di vista fiscale. Dimostrare alla Finanza che tu lavori per regalare i prodotti senza prendere soldi sotto banco mi sembra un impresa ardua da dimostrare. Anche il discorso che si possa vendere ciò che si produce mi pare errato, allora io potrei produrre collane e rivenderle senza nessun requisito?? secondo me no, la legge lascia interpretare che per quanto riguarda la vendita di beni non ci sono vie di mezzo, o ti metti in regola o non lo fai.
attento al b&b da noi più di 100 attività del genere sono state sanzionate dalla G. di F. e fatte chiudere, sono attività soggette a determinate regole ed è molto facile sbagliare. Per la vendita ricorda che anche il CD che vende al mercatino emette scontrino, per la partiva iva, è obbligatoria se si apre una attività che poi si decide di essere come regime semplificato e ordinario è un conto.
Gli ortaggi non li puoi vendere se non sei agricoltore, almeno legalmente, anche se si tratta di poca roba, per i prodotti trasformati poi le regole sono ancora più severe,devi avere locali a norma, e come B&B non puoi neanche dare le marmellate per la colazione. E ti consiglio poi di non regalare nulla agli ospiti...se qualcuno si sentisse male e da la colpa a te sei rovinato...
Si, conosco a memoria le normative del B&B,anche se devo dire che nel 90% dei casi qualcosa di prodotto a colazione l'ho sempre trovato... piú in buona fede e per orgoglio, che per un reale risparmio econcomico o per fordare il fisco.
Coltiveró esclusiavamente per passione e autoconsumo, mi spiace solo dover buttar via un pó di produzione... leggendo in altri forum sembra tecnicamente impossibile anche regalare pomodori alla mensa dei poveri...
in verità si può vendere senza essere "agricoltori" (CD,IA,IAP etc etc). Basta aprire partita iva agricola,che non presuppone molte altre cose.
Per esempio io sono disoccupato. ho 4 mucche,8 capre,due ettari di terreno. Facendo i conti non arrivo alle minime giornate convenzionali per iscrivermi all'INPS come coltivatore diretto. Quindi non pago i contributi inps e inail (ma non ho neanche tutte le agevolazioni varie...).E' come se fossi un agricoltore hobbista. Il giorno in cui vorrò vendere un vitello dovrei poter prendere partita iva agricola,senza alcun problema. Se resto sotto i settemila euro di fatturato son esentato dal pagare l'iva. In pratica non pago nulla,se non l'iscrizione all'agenzia delle entrate. (ma naturalmente,a livello teorico e pratico guadagno pochissimo). Questa dovrebbe essere la casistica in cui si trovano molti hobbisti che producono del miele. A livello teorico io posso avere un'azienda agricola,che dato il basso giro di fatturato è esentata dal pagare iva,e data la dimensione piccola dell'azienda non permette di inquadrare il titolare ai fini contributivi di INPS e INAIL.
A livello pratico aspetto e spero di non dover mai discuterne con un incaricato dell'INPS. (Anche se di giornate convenzionali ne avessi 150 mi piacerebbe sapere come potrei permettermi di pagare i loro tremila euro annui, per una pensione che non vedrò mai)