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Tasse di acquisto 
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Salve,

se tutto va bene nell'anno nuovo avrò la possibilità di acquistare un terreno agricolo.
Ora, io sono un libero professionista che nulla ha a che vedere con l'agricoltura ma il progetto futuro è spostarmi a vivere in campagna e lavorare la terra.

A quanto ho capito se un agricoltore acquista del terreno paga l' 1% di tasse mentre se una persona normale la acquista deve pagare uno sproposito, tipo 16-18% che definirlo un furto è poco.

Come evito questa ruberia?
Devo aprire partita IVA (un'altra) come imprenditore agricolo? Devo chiudere la precedente?
Mi segno tra i coltivatori diretti?
Altro?

Datemi la possibilità di sognare il mio bel pezzo di terra nonostante questa stato di ladri voglia anche il sangue...


07/11/2011, 16:48
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Non credo ci siano "scappatoie". Ti consiglio di cercare in questa sezione (Sviluppo rurale) dove ci sono altre discussioni sull'argomento.
Marco

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07/11/2011, 16:58
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Cioè?

Nessuna delle soluzioni da me proposte può funzionare? Se apro una partita IVA come imprenditore agricolo devo comunque pagare quello sproposito?


07/11/2011, 17:11
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Se non ricordo male, devi poi esserlo imprenditore agricolo, e non solo per un anno.
Marco

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07/11/2011, 17:52
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Certamente!

Non è mia intenzione tornare a fare quello che faccio ma restare in agricoltura. Il fatto era semplicemente di avere un altro annetto di tempo per prepararmi invece di fare le cose di corsa per non farmi rapinare dallo stato.


07/11/2011, 18:17
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Esatto, è da diversi anni che per un acquirente non coltivatore diretto e non imprenditore agricolo, l'imposta è il 18% del prezzo dichiarato (15% imposta di registro, 2% ipotecaria, 1% catastale).
La corretta gestione delle tasse non è una ruberia perchè serve allo stato per rendere i servizi che abbisognano al cittadino. Altrimenti sarebbe ruberia anche l'IVA che è stata portata al 21% e che paghiamo tutti, o quasi, ogni giorno. E' ruberia l'orribile gestione fiscale che il nostro Paese ha subito negli ultimi decenni, così come è ruberia l'azione dell'evasore fiscale. E chiudo qui per non andare ancora fuori argomento.

Per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli la tassa è all'1% perchè è una agevolazione specifica per gli agricoltori e che rientra all'interno della politica agraria che il nostro Paese ha scelto, nel bene e nel male.
Se hai intenzione di fare l'imprenditore agricolo e hai già partita IVA non devi chiudere questa e aprine un'altra: devi semplicemente aggiungere l'attività agraria alla p.IVA che già hai: costo 50 €, informati all'agenzia delle entrate.
Ciao


07/11/2011, 20:22
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Ecco, mi innesto anche io nella discussione: la base imponibile su cui calcolare l'imposta del 18% è calcolata sul prezzo della compravendita oppure, come mi sembra di aver capito, sul reddito domenicale del terreno rivalutato del 25% e poi moltiplicato per il coefficiente 75?


08/11/2011, 10:24
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mirkan ha scritto:
Esatto, è da diversi anni che per un acquirente non coltivatore diretto e non imprenditore agricolo, l'imposta è il 18% del prezzo dichiarato (15% imposta di registro, 2% ipotecaria, 1% catastale).
La corretta gestione delle tasse non è una ruberia perchè serve allo stato per rendere i servizi che abbisognano al cittadino. Altrimenti sarebbe ruberia anche l'IVA che è stata portata al 21% e che paghiamo tutti, o quasi, ogni giorno. E' ruberia l'orribile gestione fiscale che il nostro Paese ha subito negli ultimi decenni, così come è ruberia l'azione dell'evasore fiscale. E chiudo qui per non andare ancora fuori argomento.

Per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli la tassa è all'1% perchè è una agevolazione specifica per gli agricoltori e che rientra all'interno della politica agraria che il nostro Paese ha scelto, nel bene e nel male.
Se hai intenzione di fare l'imprenditore agricolo e hai già partita IVA non devi chiudere questa e aprine un'altra: devi semplicemente aggiungere l'attività agraria alla p.IVA che già hai: costo 50 €, informati all'agenzia delle entrate.
Ciao


Una corretta gestione delle tasse non è una ruberia, lo è quando uno stato come l'Italia ha un livello di tasse svedese con servizi italiani (ovvero che non funzionano). Mi trovi completamente d'accordo su tutto ma, se permetti, un giovane che vuole tornare in agricoltura dovendo pagare il 18% di tasse è "fregato". E' una fortissima disincentivazione al ritorno dei giovani all'agricoltura.

Riguardo alla seconda parte del discorso: vorresti dire che con una partita IVA che non centra nulla con l'agricoltura posso "espanderla" e farci rientrare l'agricoltura? Suppongo poi saranno 2 gestioni fiscali diverse che dovrò pagare separatamente al commercialista giusto?
Nel caso io faccia questa cosa, rientrerei nel discorso "Imprenditore agricolo&affini" avendo la tassazione all'1%?

Grazie!


09/11/2011, 11:33
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leorasta ha scritto:
Ecco, mi innesto anche io nella discussione: la base imponibile su cui calcolare l'imposta del 18% è calcolata sul prezzo della compravendita oppure, come mi sembra di aver capito, sul reddito domenicale del terreno rivalutato del 25% e poi moltiplicato per il coefficiente 75?

Ciao, la base imponibile è il prezzo d'acquisto dichiarato nell'atto di compravendita. Il calcolo che fai tu è un'altra cosa, serve per calcolare l'ICI.

fem ha scritto:
.... E' una fortissima disincentivazione al ritorno dei giovani all'agricoltura.

Di questo dobbiamo ricordarci quando andiamo a "giocare la schedina" in cabina elettorale

fem ha scritto:
.... Riguardo alla seconda parte del discorso: vorresti dire che con una partita IVA che non centra nulla con l'agricoltura posso "espanderla" e farci rientrare l'agricoltura? Suppongo poi saranno 2 gestioni fiscali diverse che dovrò pagare separatamente al commercialista giusto?
Nel caso io faccia questa cosa, rientrerei nel discorso "Imprenditore agricolo&affini" avendo la tassazione all'1%?

Grazie!

Esatto, se è la stessa persona che deve svolgere un'altra attività non si aprono più partite IVA, ma si aggiungono le categorie economiche alla P.IVA esistente. E per diventare imprenditore agricolo serve anche l'iscrizione alla Camera di Commercio.
Per la gestione fiscale e contabilità però non ti so rispondere. Ciao


09/11/2011, 16:57
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mirkan ha scritto:
leorasta ha scritto:
Ecco, mi innesto anche io nella discussione: la base imponibile su cui calcolare l'imposta del 18% è calcolata sul prezzo della compravendita oppure, come mi sembra di aver capito, sul reddito domenicale del terreno rivalutato del 25% e poi moltiplicato per il coefficiente 75?

Ciao, la base imponibile è il prezzo d'acquisto dichiarato nell'atto di compravendita. Il calcolo che fai tu è un'altra cosa, serve per calcolare l'ICI.


Quindi ponendo di acquistare un terreno per 10.000 euro, devo in più pagarne 1800 di imposta di registro?


09/11/2011, 17:16
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