salve,vorrei chiedere a mio nonno di cedermi un appezzamento di terreno di 2 ettari. ho sentito che se si fa parte dei coldiretti e si fattura meno di 7000 euro/annui,non si pagano contributi ne tasse varie.è vera questa storia o è una leggenda metropolitana?
riusciresti a dirmi in 2 parole a che spese andrei incontro? i famigerati 7000 euro di guadagno,in base a cosa li calcolano?sono calcolati facendo la differenza fra investimento e guadagno o hanno un sistema di calcolo diverso? se percepisco uno stipendio da lavoratore dipendente(cuoco nel mio caso),va ad influire sulle tasse che andrei a pagare,oppure sono 2 cose separate?
Il regime di esonero IVA è appunto per le aziende piccolissime, non autonome (part-time), che in azienda sono abbastanza diffuse. Cosa resta tolte le spese? Pochissimo. Ma ripeto, è di esonero dall'IVA. L'IMU su terreni e fabbricati (con eventuali esenzioni), e l'IRPEF sui redditi catastali li paghi (anche se sono poca cosa). Come ti ho detto, in agricoltura il problema non sono tanto le imposte, ma come fare reddito.
secondo te,a quanto ammonterebbero le spese annue totali per tenere aparta l'azienda? se poi volessi sfondare il tetto dei 7000,dedicandomi a tempo pieno alla coltivazione di orticole da reddito,a che spese andrei in contro(parlando solo di tasse e scartoffie varie)
scusa se faccio tutte queste domande,che possono sembrare stupire..solo che sto cercando di raccimolare più informazioni possibili per valutare se realmente vale la pena aprire una piccola attività.
Ti dico la mia: Vendita della produzione propria al dettaglio o, al massimo, a qualche rivenditore al dettaglio, sponsorizzando e valorizzando il proprio prodotto e la propria azienda anche da un punto di vista commerciale, offrendo un buon rapporto qualità prezzo senza speculare ma nemmeno svendere e scegliendo prima di iniziare una buona "fascia di mercato"= è un discorso che può avere un suo perchè.
Produzione di massa e vendita a rivenditori all'ingrosso o comunque su larga scala= lascia perdere.
i datterini che produco io li conoscono bene nella mia zona.la gente conosce mio nonno e i prodotti che escono da questo fazzoletto di terra.i datterini che produciamo sono dolcissimi,si conservano per settimane senza subire alterazioni di colore o consistenza,e poi non temo la siccità,neanche in annate come quella appena trascorsa. .l'idea di cominciare a vendere con una partita iva tutta mia, mi è stata chiesta da una catena di negozi di ortofrutta,che in periodo di siccità non riesce a reperirli,e me li pagherebbe con un regolare contratto,senza passare per aste o robe varie. per il momento riforniscono un piccolo ingrosso,dei ristoranti e 1 ortofrutta. se potessi avere la partita iva,riuscirei ad allargare la fascia di mercato anche a quelli che richiedono fattura. ora resta solo da capire quanto mi verrebbe a costare aprire questa partita iva,e se veramente a fine anno,mi porta in tasca qualcosa in più di quello che guadagno adesso.