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tassazione per piccola azienda agricola
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flowergarden
Iscritto il: 15/11/2012, 18:46 Messaggi: 622
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Non è il problema tanto del regolare contratto o meno, il problema è su che prezzo vi mettete d'accordo, nelle contrattazioni all'ingrosso i commercianti vogliono comprare alla cifra più bassa possibile per avere più margine sui ricarichi, a meno che non sia un prodotto talmente di nicchia che hai solo tu e pochi altri in quel caso sono praticamente obbligati. Ad esempio se tu per produrre spendi 1 euro e offri 1,50, il commerciante può dire o 1,10 o niente, vi mettete d'accordo per 1,10 puoi bene vedere che produrre a 1 e vendere a 1,10 non è un gran affare proprio per niente. Li devi vedere te il margine che pensi di ottenere sui tuoi prodotti anche in base alla quantità che hai e riesci a vendere.
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04/12/2012, 21:01 |
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sbrunc
Iscritto il: 21/12/2010, 0:04 Messaggi: 166
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certo.quest'anno in piena siccità vendevo i datter a 2.50$$$,e se avevo la partita iva,avrei potuto venderli ad oltre 3 euro.poi,lo scarto(l'esubero di produzione),lo potrei vendere al mercato,evitando di darli ai polli. solo,come ti dico,non so a che spese fisse devo far fronte,dal momento in cui decidessi di aprire. non vorrei vedermi costretto a forzare la terra coltivando anche in inverno,solo per tirar su i soldi delle tasse
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04/12/2012, 22:26 |
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flowergarden
Iscritto il: 15/11/2012, 18:46 Messaggi: 622
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Devi interpellare un associazione di categoria e spiegargli per bene cosa vuoi fare e farti fare un prospetto, poi il discorso di produrre anche altro lo vedrai tu.
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04/12/2012, 23:03 |
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sbrunc
Iscritto il: 21/12/2010, 0:04 Messaggi: 166
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grazie mille vediamo cosa dicono i coldiretti =) sia mai che riesco ad aprire per primavera
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05/12/2012, 22:07 |
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flowergarden
Iscritto il: 15/11/2012, 18:46 Messaggi: 622
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In generale in agricoltura siamo agevolati dal punto di vista fiscale rispetto ad altri settori ma l'attività conviene solo se si riescono ad ottenere buoni margini,per margine va inteso il compensamernto dei costi di produzione e un buon compenso per il tempo e la fatica che ci si perde a coltivare e a produrre o a pagare chi lo fa. Inoltre biosgna avere un buon margine anche per il rischio che si corre ad accudire un capitale "deperibile", in agricoltura molte produzioni risentono del clima o di patologie sanitarie o fisiche che possono compromettere la qualità fino a comprometterne la vendita in alcune "annate" particolarmente negative.
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05/12/2012, 22:42 |
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sbrunc
Iscritto il: 21/12/2010, 0:04 Messaggi: 166
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visto che è il primo anno che provo a fare una cosa del genere,se riesco a fare un conto di quanto mi verrebbe a costare produrre un kg di pomodorini,che percentuale di ricarico dovrei applicare per stare tranquillo?
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06/12/2012, 14:07 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68638 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Ricorda che il prezzo di vendita non lo fai tu, ma il mercato.
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06/12/2012, 14:58 |
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flowergarden
Iscritto il: 15/11/2012, 18:46 Messaggi: 622
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Ma produrresti sotto strutture o a pieno campo? hai bisogno anche di un tecnico che ti segue, nel tuo caso, essedno prodotti di consumo commestibili, devi fare attenzione alle tabelle dei trattamenti ed ai prodotti che usi, serve un tecnico che ti segue. In agricoltura a parte le materie prime si hanno anche i costi dei prodotti sanitari,concimi etc che variano a seconda dello stato di "salute" della produzione, eventuale riscaldamento e manodopera. Se è poca produzione ti consiglio la vendita al dettaglio diretta dove riesci ad avere più margine,all'ingrosso è contrattazione ma di solito ti fanno stare sui prezzi di mercato altrimenti i commercianti comprano altrove, a meno che non siano prodotti molto di nicchia che non si trovano in giro, in quel caso si riesce a spuntare un po di più ma bisogna vedere se hanno un mercato continuo, alcuni articoli tirano molto alcuni anni e non si vendono per niente in altri.
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06/12/2012, 15:03 |
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sbrunc
Iscritto il: 21/12/2010, 0:04 Messaggi: 166
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Cita: Ma produrresti sotto strutture o a pieno campo? hai bisogno anche di un tecnico che ti segue, nel tuo caso, essendo prodotti di consumo commestibili, devi fare attenzione alle tabelle dei trattamenti ed ai prodotti che usi, serve un tecnico che ti segue. In agricoltura a parte le materie prime si hanno anche i costi dei prodotti sanitari,concimi etc che variano a seconda dello stato di "salute" della produzione, eventuale riscaldamento e manodopera produrrei in pieno campo non più di 1000 piante,quelle che riesco a gestire con le mie mani. sinceramente,non ho mai usato prodotti fitosanitari particolari.uso solo dell'ossicloruro di rame quando piove e tratto col neem in caso di necessità. quest'anno,per 600 piante ho speso 23cent a seme,letame 70$,1 sacco di concime a lenta cessione 30$,1 sacco di solfato di potassio e magnesio 25$, cuoiattoli 1 sacco 9$,1 sacco di frutteto vigneto 12$.ossicloruro di rame 4kg a 6$kg,2lt neem 45$Lt,gasolio totale,fra lavorazioni e irrigazione,neanche 50lt. le piante hanno prodotto più di 40kg di datterini a pianta da metà giugno a fine agosto,quando le pioggie hanno dato il colpo di grazia alla coltura.l'invenduto,a causa dell'impossibilità di far fattura è stato quasi della metà,anche se nella mia zona ero rimasto l'unico ad aver un prodotto accettabile e all'ingrosso costavano una follia.
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06/12/2012, 20:14 |
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flowergarden
Iscritto il: 15/11/2012, 18:46 Messaggi: 622
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eh si a pieno campo non hai i costi delle strutture ma hai un capitale a cielo aperto, comunque se lo fai già allora sai già tutto,basta che ti informi da un associazione di categoria.
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06/12/2012, 21:53 |
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