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salve, info coltivatore diretto..pleasee 
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Iscritto il: 03/05/2011, 23:57
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Salve a tutti, sono Nicolò,22 anni, diplomato in agraria e con tante curiosità sulla figura del coltivatore diretto..
Innanzitutto: è considerato coltivatore diretto (non imprenditore) il proprietario di un fondo di circa 3000 m quadrati destinati ad oliveto e allevamento di api che non abbia interessi commerciali ma bensì solo ed esclusivamente all'utilizzo familiare dei prodotti (magari anche orto..). Se si, considerato che non si prevede la vendita dei prodotti è comunque sottoposto a tassazione? se si, in che misura?
E ancora (cosa che mi preme di più.. :D ) se i requisiti permettono di essere considerato coltivatore diretto posso costruire una casa (la prima!! ;) ), magari in bioedilizia all'interno di questo appezzamento di terreno, dove abitare con la mia famiglia??

Vi prego siate numerosi a rispondere, ormai non ci dormo la notte!! :lol: :roll:


04/05/2011, 0:20
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Iscritto il: 03/05/2011, 23:57
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Scusate, ho letto vari post ma le risposte sono tutte vaghe, nessuno che mi sappia rispondere con certezza? magari rimandando a qualche legge in particolare?! :roll: esiste una figura professionale a cui fare queste domande??


04/05/2011, 15:09
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Formazione: Laurea in Scienze Agrarie - Presidente AgronomiperlaTerrA
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ciao Nicolo ecco alcune notizie che ti possono essere utili
ciao Francesco



COME INIZIARE UN' ATTIVITA' AGRICOLA
L'inizio dell’attività di imprenditore agricolo va segnalato all’Agenzia delle Entrate su
appositi modelli: AA9/6 per le imprese agricole individuali e AA7/6 per le società (in tal
caso va allegata copia autentica dell’atto costitutivo per le società di persone e copia
autentica dell’atto costitutivo e dello statuto per le società di capitali). All’atto della
presentazione della dichiarazione l’Ufficio attribuisce il numero di partita IVA.
Va poi effettuata l'iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio Industria
Artigianato e Agricoltura perché entro 30 giorni dalla data di effettivo inizio attività le
imprese individuali hanno l’obbligo di iscrizione nell'apposito Registro delle Imprese -
Sezione speciale. Le società, invece, indipendentemente dall’inizio attività, hanno l’obbligo
di iscrizione al Registro Imprese entro trenta giorni dalla stipula dell’atto costitutivo. La
domanda va sottoscritta dal legale rappresentante. Nel caso in cui l’inizio attività non
coincida con l’iscrizione al Registro Imprese dell’atto costitutivo si procederà alla
comunicazione in un secondo momento della stessa.
Aspetti contributivi
Gli aspetti pensionistici e assicurativi variano a seconda del profilo dell’imprenditore:
- il Coltivatore Diretto (CD) è tenuto a versare all’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza
Sociale) contributi pensionistici, di maternità e assicurativi;
- l’imprenditore agricolo a titolo principale (IATP) è tenuto al versamento solo dei
contributi pensionistici.
Elenchi dei coltivatori diretti
Per l’iscrizione negli elenchi dei coltivatori diretti è necessario presentare all'INPS (Istituto
Nazionale di Previdenza Sociale) un apposito modello denominato CD1 (dichiarazione
aziendale relativa alla conduzione d’impresa diretto coltivatrice (art. 14 della Legge 233/90)
entro 90 giorni dalla data d’inizio attività.
In esso oltre ai dati anagrafici del titolare dell’impresa, vanno indicati l’ubicazione del
centro aziendale e (se ce ne sono) i dati relativi ai collaboratori addetti abitualmente alla
manuale coltivazione dei fondi, all’allevamento e governo degli animali nonché le
informazioni relative alla consistenza aziendale (dati catastali relativi ai terreni coltivati con
il relativo titolo di possesso – affitto o proprietà –; la specie animale allevata e le modalità di
allevamento; le macchine agricole utilizzate).
Accertato da parte dell’INPS il diritto all’iscrizione negli elenchi dei coltivatori diretti il
titolare d’azienda è soggetto al versamento dei contributi previdenziali e assicurativi che,
variano in funzione dei Redditi Agrari catastali e della fascia altimetrica del centro
aziendale.
In sintesi
Per avviare un’azienda agricola e acquisire il titolo di imprenditore agricolo è necessario:
- aprire una posizione IVA;
- iscriversi al registro imprese (sezione speciale) della Camera di Commercio Industria
Artigianato e Agricoltura;
- presentare dichiarazione aziendale all’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale)

CHI E' IMPRENDITORE AGRICOLO


in base all' art. 2135 del Codice Civile
"È imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazioni del fondo,
selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse.
Per coltivazioni del fondo, per silvicoltura e per allevamento di animali si intendono le
attività dirette alla cura ed allo sviluppo di in ciclo biologico o di una fase necessaria del
ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine.
Si intendono comunque connesse le attività, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo,dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamento di animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione e ospitalità come definite dalla legge".
2. Si considerano imprenditori agricoli le cooperative di imprenditori agricoli ed i loro
consorzi quando utilizzano per lo svolgimento delle attività di cui all’articolo 2135 del
Codice Civile, come sostituito dal comma 1 del presente articolo, prevalentemente prodotti
dei soci, ovvero forniscono prevalentemente ai soci beni e servizi diretti alla cura ed allo
sviluppo del ciclo biologico».
Professionalità e attività connesse
È indispensabile che l’imprenditore agricolo nella conduzione dell’impresa agricola
risponda a criteri di professionalità (attività svolta in modo stabile e continuativo) ed
economicità (risultato economico positivo generato da operazioni sul mercato) senza le
quali non può esservi impresa.
L’imprenditore agricolo è definito a titolo principale se:
- dedica all’attività agricola almeno due terzi del proprio lavoro complessivo;
- ricavi dalla stessa attività almeno due terzi del proprio lavoro complessivo;
- abbia la necessaria capacità professionale.
Si presume l’esistenza di quest’ultimo requisito quando il soggetto interessato abbia:
- esercitato per almeno un triennio attività agricola come coadiuvante familiare o come
lavoratore agricolo;
- un titolo di studio diploma di scuola agraria , o istituto tecnico professionale agrario o di
altra scuola ad indirizzo agrario prevalente, laurea nel settore agrario e veterinario, delle
scienze naturali.
Rientrano pertanto tra gli imprenditori a titolo principale:
- le persone fisiche
- le cooperative agricole
- le associazioni professionali di imprenditori agricoli;
- le società di persone
- le società di capitali
Le attività connesse sono consentite, ma non devono prevalere rispetto all'attività agricola
principale.
Il Coltivatore Diretto
Il Coltivatore Diretto si differenzia dall’imprenditore agricolo perché oltre a possedere i
requisiti di tempo, reddito e capacità professionale ha le seguente caratteristiche:
- si dedica insieme alla famiglia alla coltivazione del fondo e all'allevamento del bestiame.
In questo caso la complessiva forza lavorativa del nucleo familiare non deve essere
inferiore a un terzo di quella occorrente per le normali necessità della coltivazione del
fondo e per l’allevamento del bestiame;
- possiede il requisito della abitualità nella diretta e manuale coltivazione del fondo o
nell’allevamento del bestiame. Che cosa vuol dire? Vuol dire che si dedica in modo
esclusivo o almeno prevalente a tale attività. Per attività prevalente si intende quella che
impegna il Coltivatore Diretto per il maggior periodo di tempo nell’anno e che
costituisce per lo stesso la maggior fonte di reddito.

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05/05/2011, 21:27
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Iscritto il: 03/05/2011, 23:57
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Grazie per l'esaustiva risposta.
però mi è rimasto ancora qualche dubbio:
esiste un limite minimo di terreno?
il coltivatore diretto può costruirsi la casa sul fondo?
dalla legge non è prevista la possibilità che un cittadino voglia vivere in campagna e occuparsi del proprio fondo, rendendolo produttivo al fine delle esigenze della famiglia? a me sinceramente sembra una cosa assurda..


07/05/2011, 14:17
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Iscritto il: 03/05/2011, 23:57
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Un'altra domanda: tempo fa si parlava di concessione dei terreni demaniali ai giovani imprenditori al fine di abbattere le spese derivanti dall'acquisto della terra e quindi incrementare così lo sviluppo di aziende gestite da giovani (meno 40 anni) ma tutto ciò è poi diventato legge o (comealsolito) sono rimaste solo belle parole da periodo elezioni??


08/05/2011, 3:07
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Formazione: laurea scienze agrarie
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hai possiblità di costruire la tuaabitazione in area agricola in qualità di conduttore del fondo, lo prevede il testo unico dell'edilizia e le leggi precedenti. non so come è nella tua regione nel dettaglio, ma anche lì certamente non dovranno essere versati oneri al comune.

riguardo all aree demaniali è certamente possibile utilizzarle o acquisirle dal demanio, devi recarti presso gli uffici dell'agenzia dle territorio, ufficio demanio. per i giovani agricoltori certamente ci sono vari sgravi e agevolazioni.
non entro di più nel dettaglio perchè ci son aspetti trattati da leggi regionali.

ciao


14/05/2011, 23:34
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Iscritto il: 03/05/2011, 23:57
Messaggi: 7
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grazie mille per l'esauriente risposta!


15/05/2011, 2:08
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Iscritto il: 03/05/2011, 23:57
Messaggi: 7
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grazie mille per l'esauriente risposta!


15/05/2011, 2:10
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Iscritto il: 16/05/2011, 16:33
Messaggi: 2
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salve , siamo due ragazzi appena iscritti al forum, volevamo avere delle informazioni sulla vendita di prodotti agricoli. abbiamo un appezzamento di terra dove produciamo ortaggi e frutta.
1 come e a chi possiamo vendere i nostri prodotti? dobbiamo iscriverci a qualche ente di commercio ?
2 come e quali procedure servono per confezionare un prodotto ( confetture, sughi ....)
3 in pratica quali sono le fonti a cui rivolgerci per commerciare i nostri prodotti ?

aspettiamo con ansia consigli..... grazie


16/05/2011, 19:59
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Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
Messaggi: 68794
Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Cari emaliv,
ho unito il vostro intervento a questa discussione dove potete trovare risposte alle vostre domande.
Ciao,
Marco

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16/05/2011, 20:04
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