sempre di più si legge che le razze autoctone, le razze in via d'estinzione così come gli ortaggi e le colture antiche sono patrimoni che dobbiamo recuperare e salvaguardare, sono una risorsa per il paese. queste razze e varietà sono però completamente fuori mercato per la loro differenza di produzione dalle attuali, hanno altre performance e altri redditi,spesso la loro salvaguardia è affidata all'hobbista e all'amatore... ma queste due figure non sono delle marionette, queste figure lavorano e s'impegnano per dei mesi per salvaguardare un qualcosa che forse nessuno gli chiederà mai, spesso l'unica vetrina per queste persone è una fiera o una mostra, spesso capita di poter vendere un animale e sempre più spesso capita di dover abbassare la testa alle istituzioni ed al legislatore e smettere di fare il tutto... non si può paragonare un allevatore hobbista ad uno di professione, ho dei conigli iscritti al registro anagrafico e secondo voi devo pagare un camionista per portare 9 conigli ad una fiera? ho la macchina autorizzata dall'asl di provenienza per trasportare i conigli, basta che siano in cassoni con fondo chiuso e lavabili, ma arrivato in fiera a bastia umbra mi sono sentito un imbecille deriso dal veterinario di turno che con parole colorite sottolineava la mia presenza lì e ventilava multe...ogni coniglio ha un volume di 60 litri a disposizione oltre all'acqua per il viaggio ma sono meglio quei camion carichi di gabbioni dove ogni pollo o coniglio ha lo spazio di un foglio A4 per poter rimanere anche per ore ed ore? la salvaguardia delle razze e del territorio è una bufala per spartirsi dei contributi e basta
è vero, ma un professionista non si mette ad allevare varietà di bovini che producono 10 litri di latte al giorno solo perchè hanno i contributi, questo lo può fare un hobbista... dalle ie parti c'è stato un progetto di recupero della vacca pontremolese affidato ad una cooperativa con 30 vacche, dopo 5 anni di contributi hanno venduto quello che rimaneva l'altra settimana della mandria, 7 esemplari....un hobbista senza contributi con 3 vacche in 5 anni è già a nove esemplari... non è solo un fatto di contributi, è proprio un fatto di burocrazia e legislazione, a te che allevi 100 conigli e vuoi essere in regola ti viene chiesto una marea di certificazioni della stalla, impianto elettrico, scarichi e concimaie, e questo lo chiederanno anche agli amatori o al vecchietto che ha le 20 galline ma di una varietà locale, o a quello che ha le 20 pecore e si fa il formaggio da solo, ma come può commercializzarlo se serve sala di mungitura, sala del latte, caseificio.... e se sbagli un foglio? l'altro giorno per 9 conigli in mostra ho scordato di mettere l'orario di partenza sul foglio rosa....cosa che mi sarei accorto subito quando avrei inserito l'orario d'arrivo...volevano farmi 1000 euro di multa...è andata bene, ma se li facevano? sarebbe stata l'ultima mostra ed i conigli li avrei venduti e trasportati tutti al nero, rischio meno.ciao
Sul fatto dell'eccesso di burocrazia in Italia concordo, anche se non conosco il caso specifico. A volte in tema di animali le regole possono apparire troppo rigide, ma c'è di mezzo la salute... Per quanto riguarda l'apporto degli allevatori amatoriali è sicuramente importante, specie per gli animali di piccola taglia (avicunicoli). Per gli altri, penso che il sostegno economico debba servire soprattutto in una fase iniziale. Poi l'allevamento dovrebbe diventare redditizio anche per le razze autoctone in pericolo di estinzione (valorizzazione delle produzioni tipiche, prodotti di nicchia, informazione adeguata al consumatore, ecc.). Ciao, Marco
ciao, altro esempio "stupido", ieri in fiera a bastia umbra ho visto caricare due arieti su una macchina, all'interno della fiera, incaprettati e caricati, in barba a tutte le più elementari norme in materia di benessere animale e trasporto animali, solo perchè a detta loro l'azienda è vicina; a me servono un monte di fogli e certificazioni di vaccinazione e se mi beccano con un carico così rischio macchina e patente, più tutto il resto dal penale alle multe, questi (sotto gli occhi di tutti e li ho anche filmati) hanno fatto quel che volevano. per le produzioni di nicchia intendo una produzione comunque ristretta che rispecchi l'allevamento e la territorialità di un prodotto, in parole povere anche piccole produzioni legate ad una razza o ad un territorio specifico, ma con le leggi di ora per mettersi sul mercato è quasi impossibile almeno che tu non affronti spese enormi o almeno che tu non sia una figura che materialmente può accedere a questi contributi...da noi tantissimi sono i prodotti locali, tantissimi i fermi e chi può produrre perchè ha i "numeri" produce con un minimo locale ed il resto viene tutto da fuori, il problema vero è che questo è consentito dalla legge... ciao ciao