Ciao ragazzi mi sono appena presentato qui: presentati-al-forumdiagraria-org-f50/presentazione-e-una-domanda-t90458.html

Non sapendo dove postare la domanda mi permetto di "spammare" anche sul forum "legale". Sono certo che alla fine l'admin potrà mettere la domanda al posto giusto cancellando il messaggio postato nel posto sbagliato senza enormi sforzi tecnologici


Sono certo che qualcuno ha la risposta alla mia domanda:
il terreno ha una recinzione intorno alla casa e al giardino/orto. Ovviamente è un appezzamento piccolissimo per le mie necessità. La casa nasce dentro ad un bosco di castagni selvatici, rari carpineti giovani, qualche faggio, nella parte pianeggiante ci sono non più di 3 o 4 castagni di una certa età e dimensione (però malati). Il bosco nasce dall'abbandono delle zone agricole e le piante, a seconda della zona, hanno o meno di 12 anni o poco meno di 50 anni, fino agli anni '50 erano tutti coltivati e terrazzati (adesso sarebbe impensabile recuperare tutto anche potendo dal punto di vista amministrativo. I terreni sono pianeggianti accatastati a zona agricola, ma ormai è bosco pieno, giovane, ma molto rigoglioso.

Che cosa devo fare per ottenere i permessi a tagliare e far tornare agricolo ciò che lo era e che nel frattempo è diventato, nei fatti, boschivo? Le informazione che ho avuto sono state le seguenti: chiami un agronomo con costi fino a 300 euro, consegni domanda in provincia e al 99% danno il nulla osta senza visite della forestale e problemi particolari. Oppure fai la domanda personalmente e probabilmente dovrai aspettare anni per non farsi neppure rispondere ma essere nel torto se inizi a tagliare.

La zona accatastata come agricola è di oltre un ettaro, ma vorrei ripulire circa 4000m2, lavorare il terreno e piantumare i mirtilli giganti la prossima primavera o anche a settembre ottobre se ho la certezza di poter fare una potente pacciamatura (siamo a 700mt, fa freddo, ma non freddissimo).

Ritenete possibile/probabile che la forestale mi impedisca di tagliare? Non è parco Nazionale, non credo ci siano alberi di particolare pregio. Molti di questi alberi iniziano pure a minacciare la strada, la casa e le vecchie mulattiere ancora restaurabili.

Ringrazio sin d'ora chiunque voglia commentare, giudicare o in qualche modo sia interessato a quanto scritto, agli altri li perdono!

Salute,

Stefano.

Hai provato a chiedere alla Forestale?

fai come dice marco... vai dalla forestale... e le possibilità saranno due.... o parti a pulire senza conseguenze.... oppure con un agronomo e 300€ la risolvi.... ti togli il problema... saranno soldi ben investiti e ripagati....

E' la stessa situazione che c'è qui... abbandono dell'agricoltura e conseguente crescita del bosco ... sulla carta però è sempre seminativo.
Io ho fatto richiesta di taglio alcuni anni fa indicando il numero dei mappali e il permesso mi è arrivato subito, non ho visto nessuno...
Uno dovrebbe chiedersi : ma mi chiede il permesso su un seminativo? Lo sanno che è così ...
se dovessero dare le multe a chi ripristina un seminativo allora dovrebbero dare le multe anche a chi non mantiene il seminativo e consente la crescita di un bosco cioè
al 90 % dei proprietari.
L'attuale situazione è frutto di cambiamenti epocali, fatti sociali che coinvolgono tutta la comunità ...
andare a colpire solo pochi ... inzomma.
Io chiederei il taglio e basta ... poi cominci con pulire una piccola parte ... poi pian piano l'altra ....
mica stai impiantando un vigneto .
p.s. l'anno scorso il sindaco ha ordinato a tutti i proprietari di tagliare le piante sul confine con la strada onde evitare crolli delle stesse
sulla strada durante nevicate intense /bufere di neve con minaccia di di spese rimozione piante e danni collaterali a carico dei proprietari.
C'è stato un fermento di motoseghe.....

Nella collina in cui ho il terreno, mi dicono, che nel dopoguerra ed ancora per pochi anni dopo si aveva solo pascolo.
Adesso che sono passati oltre 65 anni, ci si trova con bosco intenso e trascurato. Con castagni o pioppi enormi che pendendo verso sud e quindi verso valle, precipitano sdradicandosi.
Assistiamo ad una situazione curiosa in cui il bosco ha dei vincoli idrogeologici, dovuti ad un atteggiamento di protezione dalle frane, ma quando un albero si sdradica subiamo un danno ambientale superiore a quello del taglio vietato, di una singola pianta.
Se un proprietario sdradica un albero subisce un'azione penale, anche per boschi in pianura, per altre leggi forestali legate alla estensione del bosco.
Per quanto riguarda la coltura del terreno, una volta esisteva la perlustrazione periodica che consentiva al Catasto di fare un aggiornamento sia delle colture che dei lavori fatti (strade ,sentieri, edifici ecc).
Cosicché lo Stato fiscalmente ti faceva pagare una miglioria della coltura. Ad esmpio passaggio da pascolo a frutteto ecc.
Avendo, io, il terreno che insiste su due Comuni e leggendo il Piano Regolatore di entrambi vedo che in maniera diversa i Comuni ti dicono dove puoi piantare alberi e di che tipo, e dove non puoi piantarli, per mantenere una prerogativa tipica del luogo.
Consiglierei al nostro nuovo amico Kush di recarsi in Comune a vedere la classificazione del suo terreno, nonché vincoli ed altro. Poi, come giustamente suggerito da altri, d'andare presso la stazione forestale di competenza che detiene le mappe con indicato, mappale per mappale, quello che si può fare, non soltanto per gli alberi ma per recinzioni, scavi stradine e così via.
Dallo specialista si va quando si deve preparare un progetto per cui é espressamente prevista la sua opera.
Per le informazioni che gli interessano, si va personalmente e si trovano persone preparate e cortesi nella maggior parte dei casi.

Questa idea che gli alberi tengon su la terra mi piacerebbe sapere da dove viene ...
fai conto che qui la maggiore parte delle frane sono proprio su aree boschive ...!!!
Probabilmente si è persa una vera conoscenza del territorio , rapporto con clima, drenaggio acque, impatto umano.
Ci sono i vincoli ma non c'è un vero piano di recupero e mantenimento del territorio ... e i geologi sono a spasso!
Tu figurati che abbiamo segnalato al comune che c'è un tubo intasato sotto la strada e l'acqua esce da sopra il tubo cioè vuol dire che sta portando via
terra dalla strada ... risultato quattro paletti bianco e rossi sul ciglio della strada.
Spetemo che venga giù...
Non voglio scoraggiare Kush ma c'è il rischio serio che per ripristinare il terreno debba chiamare geologo tecnico del comune geometra impresa edile psicologo .....

Tramite televisione abbiammo visto franare interi appezzamenti di terreno ad agrumeto, oliveto ed altro.
Mi viene in mente quella volta in cui toccò alla provincia di Messina e poi ad altri territori.
Il terreno scivolò verso valle come un foglio. Per via del cuscinetto lubrificato dall'acqua creatosi tra strato argilloso e terreno fertile.
Quindi gli alberi in quel caso non hanno trattenuto lo smottamento! Al contrario.
Però sappiamo bene che le radici tengono compattato del terreno, la dove sono.
Vedo che l'attenzione al territorio non manca ma, poi......mancano i soldi oppure sono dirottati per una priorità superiore.
L'impatto umano viene a mancare in quelle zone a tradizione d'emigrazione, in zone povere e dove per frazionamenti all'infinito..... vieni a possedere, facendo l'esempio di casi veri che ho verificato di persona, 1/675 esimo di un appezzamento di 65 mq.
Quindi polverizzazione dei fondi agricoli e demotivazione conseguente a vendere. Con abbandono ai rovi e tutto il resto!
Concordo con te che.........per scoraggiare Kush.......occorrono i professionisti che hai detto con l'aggiunta di un prete...... in processione votiva per il Santo protettore della campagna che é.....?
Non so se esiste