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rendite catastali ai fini imu 
Autore Messaggio

Iscritto il: 15/11/2012, 22:41
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Buongiorno,
pongo questo quesito vista l'imminente scadenza imu del 17/12:
abbiamo richiesto per i caseggiati di ns proprieta' accatastati nel 2008 in A3 e C2 , la ruralita' tramite domanda fatta l'anno scorso entro i termini, dopo un anno la ruralita' e' stata riconosciuta con annotazione per ogni particella, ma ci dicono al catasto, che tutti gli altri dati, compresa la rendita rimangono invariati, quindi ai fini IMU dovremmo calcolarla su queste rendite
invariate, e questa e' pure la posizione dei patronati,
secondo voi e' giusto ? Vi chiedo questo, poiche' il geometra che ci ha presentato la domanda di
annotazione di ruralita', ritiene che la rendita debba essere variata e calcolata secondo i parametri di ruralita' (ad es. x gli abitativi 36.000 lire x n. vani), in questo modo la rendita diminuisce sensibilmente e di conseguenza anche l'imposta IMU che si andra' a calcolare, in teoria dovrebbe essere giusto cosi': se ci viene riconosciuta la ruralita' anche la rendita di conseguenza dovrebbe variare ed essere una rendita di fabbricati rurali (A6 e D10, che mi pare non esistano piu') e non piu' la rendita di un A3 e C2, ma purtroppo la versione delle istituzioni e dei patronati non e' questa e ritengono che la rendita da utilizzare e' quella delle visure catastali rimasta invariata, nonostante l'annotazione dei requisiti di ruralita'; c'e' qualcuno che riesce a fare un po' di chiarezza e a dirmi come bisogna comportarsi x il calcolo dell'imu?
Inoltre vi chiedo, al di la' di quale rendita utilizzare come base x il calcolo dell'IMU, essendo riconosciuta la ruralita', per lo meno per i fabbricati in C2 e' giusto assoggettarli alla tariifa
agevolata del 2 per mille per i fabbricati rurali strumentali?
Vi ringrazio in anticipo per la risposta
Silvano


27/11/2012, 23:55
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Iscritto il: 13/10/2011, 12:23
Messaggi: 643
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Sia il catasto che il patronato hanno ragione; la ruralità viene indicata mediante annotazione e ti da diritto ad usufruire di una aliquota IMU ridotta (2 x mille), per i fabbricati strumentali all'attività agricola, che viene applicata sulle rendite che ci sono (nessuna diminuizione di rendita). Inoltre tale aliquota non può essere aumentata dal Comune ma solo, eventualmente, diminuita all'1 x mille.
La categoria catastale non è importante (come già chiarito dal Ministero dell'Economia, con la circolare 3/DF, e dall'Agenzia del Territorio) l'importante è l'annotazione della sussistenza del requisito di ruralità riconosciuto all'immobile. Anche se qualcuno dice che i Comuni potrebbero dar numeri sulla questione....staremo a vedere.

Saluti


28/11/2012, 16:17
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Iscritto il: 15/11/2012, 22:41
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grazie x la risposta,
alla luce di quanto esposto in precedenza e della vs gentile risposta,
vi domando ancora questo: avrebbe senso riproporre un nuovo accatastamento
all'agenzia del territorio, con delle rendite ricalcolate secondo i parametri della ruralita',
proprio in seguito a questo riconoscimento di ruralita'?
potrebbe essere sensato o verrebbe subito bocciato dall' agenzia del territorio?
chiedo questo spiegando brevemente: prima del 2008 i fabbricati in questione erano in categorie
A6 e D10 con delle rendite esigue, poi dal 2008 siamo stati obbligati a riaccatastare , e' stata proposta la categoria A4, bocciata, sono quindi finiti in A3 e C2, le rendite sono cosi' schizzate,
mentre ora ci riconoscono di nuovo la ruralita', ma la rendita, rimane di una categoria catastale non rurale, e' giusto?


29/11/2012, 22:26
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Iscritto il: 15/11/2012, 22:41
Messaggi: 20
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silva74sr ha scritto:
grazie x la risposta,
alla luce di quanto esposto in precedenza e della vs gentile risposta,
vi domando ancora questo: avrebbe senso riproporre un nuovo accatastamento
all'agenzia del territorio, con delle rendite ricalcolate secondo i parametri della ruralita',
proprio in seguito a questo riconoscimento di ruralita'?
potrebbe essere sensato o verrebbe subito bocciato dall' agenzia del territorio?
chiedo questo spiegando brevemente: prima del 2008 i fabbricati in questione erano in categorie
A6 e D10 con delle rendite esigue, poi dal 2008 siamo stati obbligati a riaccatastare , e' stata proposta la categoria A4, bocciata, sono quindi finiti in A3 e C2, le rendite sono cosi' schizzate,
mentre ora ci riconoscono di nuovo la ruralita', ma la rendita, rimane di una categoria catastale non rurale, e' giusto?


09/12/2012, 12:41
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