21/07/2013, 13:08
ilciclone80 ha scritto:Regime di esonero e contributi INPS
Salve a tutti,
scrivo perchè dopo aver letto diversi topic, non ho capito come funziona la contribuzione per il piccolo produttore che vende i suoi prodotti derivante da attività propria.
La situazione è la seguente : un signore lavora come bracciante agricolo per 52gg l'anno. Ha anche però un pezzo di terreno dal quale produce verdura che vende davanti casa.
Ora, come piccolo produttore vorrebbe sapere se è obbligato a pagare o meno i contributi inps.
Ho letto che c'è bisogno di aprire la p.iva e non c'è necessità di iscriversi alla CCIA.
Fin qui chiaro.
Ora però nasce il primo problema su come inquadrarlo : IA o CD ??
e poi, se lui non può farlo in quanto dipendente, vorrebbe far figurare la moglie.
In tal caso, va bene registrare un contratto di comodato gratuito o serve per forza il contratto di affitto?
E i contributi INPS si pagano o no?..da cosa dipendono?
Se servono ulteriori informazioni per risolvere il dilemma...resto in attesa.
grazie
22/07/2013, 21:15
alex85 ha scritto:flowergarden ha scritto:Il regime d'esonero prevede solo l'esenzione della dichiarazione iva e della tenuta contabile. Per quanto ne so i contributi INPS sono obbligatori per ogni tipo di lavoratore.
cioè io apro una partita iva in esonero , guadagno meno di 7000 euro all anno e devo darne 3000 all inps ???????????????????????????????????????????????
22/07/2013, 21:57
22/07/2013, 22:14
paolaelena ha scritto:
1) Far figurare la moglie al posto suo mi sembra una truffa, una delle solite cose fatte all'italiana.
2) Se l'attività di questo signore supera le 52 giornate annue si configura come attività principale come tale soggetta alla normativa in essere, quindi partita iva, pagamento di Inps Inail e quant'altro.
3) I 7000 euro l'anno sono riconducibili solo ad attività hobbistiche e saltuarie e vanno comunque dimostrati con ricevute fiscali, una attività agricola di coltivazione non credo possa configurarsi come saltuaria.
24/07/2013, 13:21
25/07/2013, 20:36
paolaelena ha scritto:Se la moglie non presta opera nell'attività in questione mi sembra sì truffaldino, ma forse ho capito male io.
Attività saltuarie e hobbistiche esistono eccome, basta che abbiano carattere di discontuinità e non superino i 7 mila euro annui di entrate, non sono soggette a contabilizzare, ma devono comunque emettere scontrino fiscale.
L'agricoltura, anche se svolta come attività secondaria, non potendo configurarsi come attività discontinua credo non possa essere considerata tale e un'agricoltura che operi solo 50 giornate l'anno, soprattutto se si parla di ortaggi, mi pare un po' improbabile.
26/07/2013, 9:13
26/07/2013, 10:21
26/07/2013, 12:52
26/07/2013, 12:58
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