buongiorno volevo alcune informazioni da voi esperti. avrei la possibilità di coltivare 4ha di terreno in veneto (alto polesine) che mia nonna ha dato in affitto,la mia idea è di coltivare i 4ha a seminativo, vorrei capire se è possibile lavorare la terra come secondo lavoro e se è possibile lavorarla non essendo il proprietario. Un altro quesito è questo; non avendo tutta l'attrezzatura necessaria per la preparazione e la semina dovrei rivolgermi ad un conto terzista, incrementando i costi di produzione. l'attrezzatura a disposizione è un trattore da 50cv, una fresa per la preparazione del letto di semina, impianto d'irrigazione con tubi e getto, botte per diserbo. vorrei sapere quali sono i prezzi dei terzisti per le lavorazioni che mi mancano cioè aratura, semina, sarchiatura, raccolta + trasporto. Considerando il fatto che fin da piccolo ho la passione che mi spinge a intraprendere questa idea, la mia domanda principale è questa: se conviene lavorarla in proprio ricavando qualcosa in più dell'affitto o conviene lasciarla in affitto e ricavare c.a 1500€ netti l'anno? grazie mille a tutti per l'attenzione e auguro un buon natale a tutti.
Formazione: Perito agrario e Dott. in Tut. e Gest. delle Ris. Faunistiche
Re: provare? oppure affitto tutta la vita???
14/12/2012, 20:05
Ciao, i prezzi dei terzisti credo che possano variare da zona a zona; ti conviene informarti in loco. Per quanto riguarda i lavori che ti devi far fare, direi che sono quelli che costano di più; quindi a questo punto valuta bene se ti conviene o meno, dato che i margini su questo tipo di colture sono veramente minimi. I terreni hanno almeno i titoli PAC? Forse alla fine dei conti potrebbero rimanerti quelli... se va bene.
grazie ragazzi sapevo già che avrei ricevuto più risposte negative, anche perchè so come vanno le cose in agricoltura soprattutto dopo un'anno dove irrigare è costato un sacco ed ora dopo una scarsa produzione il prezzo del concime al qle supera di gran lunga il prezzo del mais lasciando i poveri agricoltori in braghe di tela. il sistema non potrà reggere a lungo anche perchè se poi vai al supermercato i prodotti hanno il prezzo che lievita. Volevo fare una domanda indiscreta a FLAVIO e flowergarden; ma un piccolo agricoltore che ha 4 ha di terreno e si fa tutto lui dall'inizio alla fine tranne la raccolta (sempre SEMINATIVO) quanto può guadagnare considerando anche la PAC? perchè l'idea mia sarebbe anche quella di fare un piccolo investimento acquistando l'essenziale per una conduzione abbastanza indipendente dal terzista.sembra che io voglia avere delle risposte positive e forse è un po' così ma faccio tutte queste domande per capire se è ,eglio smorzare la mia passione. grazie mille ragazzi buon week end
Ti consiglio di fare non ciò che piace ma ciò che rende,se poi piace anche meglio. in molti si buttano in settori solo perchè piace ma l'attività va avanti con il sostegno economico non con quello morale.In agricoltura il reddito è molto instabile, dipende da annate,inanzittuo bisogna far venire la produzione e poi venderla tenendo anche conto del prezzo di vendita e delle spese sostenute.Le stesse spese possona variare da anno ad anno come anche la vendita,difficile fare un calcolo a tavolino.
hai ragione flowergarden capisco quanto sia altalenante la conduzione di un'attività agricola, in effetti è difficile fare una stima perchè ci sono troppi fattori da mettere in conto. Quello che da fastidio è che ormai le piccole aziende sono costrette o a chiudere oppure avere una conduzione da secondo lavoro, ciò significa che la "piccola agricoltura" è considerata quasi un hobby!! e quindi per non mangiarsi il capitale (non sfruttato) si cede in affitto o nel peggiore dei casi si vende ai grandi proprietari terrieri si sta tornando indietro di 50 anni e non è assolutamente giusto!! un'altra considerazione è che cmq se l'italia non riesce a soddisfare il proprio fabbisogno con la produzione delle nostre campagne, bè forse sarebbe ora di aiutare ed incentivare anche i piccoli conduttori invece di incentivare la gente ad affittare la propria terra a società di investitori che la tappezzano di panelli solari e questo è un esempio... ciao ciao
Pole faresti bene a tenerti stretto l'affittuario, un esempio per farti capire. Quest'anno ho raccolto orzo biologico il giorno prima di mietitrebbiarlo orzo normale quotava 25 euro a ql + iva, quando ho trebbiato(primi di giugno) stranamente è sceso a 19 euro (il commerciante ) se vai a controllare le borse (bologna, foggia ecc. non è stato quotato per almeno un mese. Ho dovuto immagazzinarlo e venderlo a settembre a 25 euro ivato. Stiamo parlando di prodotto biologico certificato. Hai ragione quando parli di vendita del settore agricolo alle lobby (vedi fotovoltaico), in effetti certe misure erano nate per la multifunzionalità delle aziende agricole, vedi le potature degli alberi in città da noi al bando di gara possono partecipare cani e porci senza specializzazione in potatura e altro (vedi gli scempi che fanno) e vincono sempre ditte di elettricisti o imprese edili, mentre per cambiare le lampadine ai lampioni se non sei iscritto come impresa elettrica non puoi partecipare. La burocrazia è una brutta bestia e chi sta in determinati posti non capisce un ACCA di quello che dovrebbe fare.
pole ha scritto:hai ragione flowergarden capisco quanto sia altalenante la conduzione di un'attività agricola, in effetti è difficile fare una stima perchè ci sono troppi fattori da mettere in conto. Quello che da fastidio è che ormai le piccole aziende sono costrette o a chiudere oppure avere una conduzione da secondo lavoro, ciò significa che la "piccola agricoltura" è considerata quasi un hobby!! e quindi per non mangiarsi il capitale (non sfruttato) si cede in affitto o nel peggiore dei casi si vende ai grandi proprietari terrieri si sta tornando indietro di 50 anni e non è assolutamente giusto!! un'altra considerazione è che cmq se l'italia non riesce a soddisfare il proprio fabbisogno con la produzione delle nostre campagne, bè forse sarebbe ora di aiutare ed incentivare anche i piccoli conduttori invece di incentivare la gente ad affittare la propria terra a società di investitori che la tappezzano di panelli solari e questo è un esempio... ciao ciao
Siamo già abbastanza ad incentivati rispetto ad altri settori ma il problema è la struttura stessa del mestiere, sei legato ad una tua produzione spesso deperibile, significa che quell'anno che per un motivo o per l'altro non ti viene non vendi,che l'anno che tu metti pomodori e vanno peperoni vendi poco, e che anche quando vendi guadagni poco perchè cè una forte concorrenza nazionale ed internazionale e vendi solo a patto di stare sui prezzi di mercato.
Dalle mie parti si dice la vigna e tigna. Non sono assolutamente daccordo oggi i vigneti non sono remunerativi. Per FLOWERGARDER non sono daccordo con quello che dici, e ti spiego perchè, se in agricoltura ci sono dei contributi è perchè hanno sempre calmierato i prezzi, mi spiego meglio. Negli anni settanta i pomodori costavano 200 lire al kg (veniva chiamato l'oro rosso) con un ettaro guadagnavi tanto dalle mie zone chi si dedicava alla coltivazione del pomodoro in quegli anni è riuscita a costruire palazzi. Oggi i pomodori si vendono (mi riferisco al pelato da industria in entrambi i casi ) a 10 centesimi al kg. Prendiamo il grano negli anni ottanta con un quintale di grano compravi quattro quintali di concime, oggi ci vogliono quattro quintali di grano per un quintale di concime. Quantifichiamo in euro produzione media 30 ql ha costo di oggi sotto la trebbia 26 euro
26 x 30 = 780 + 340 integrazione = 1120 euro da togliere tutte le spese
oggi il grano (mi riferisco al duro) secondo calcoli doveva quotare fra le 150/200 euro al ql
150 x 30 = 4500 euro
Per me l'integrazione potevano anche regalarla agli altri settori, tanto più penalizzati di così.
A proposito il grano negli anni settanta si vendeva a 12/14 mila lire fate un pò voi i conti se paragonate il costo del grano allo stipendio medio (100 mila lire). Con un litro di olio pagavi la gionata di un operaio.
Negli anni ottanta con 1000 ql di grano compravi un trattore medio/alto oggi con 1000 ql di grano compri una macchina media.
Se torniamo indietro di un lustro (5 anni) il grano si vendeva anche 14/15 euro a ql. Di esempi del genere ne potremmo fare a bizzeffe, la nafta negli anni ottanta la pagavo 200/300 lire al kg (non ricordo bene) oggi sta a 1 euro al litro, un bullone medio costava 100/150 lire oggi costa 1.20 euro.