27/12/2012, 16:08
simincia2 ha scritto:metti vigna..[...]...non hai tante spese e nemmeno tanto lavoro!
27/12/2012, 23:36
redcif ha scritto:Dalle mie parti si dice la vigna e tigna.
Non sono assolutamente daccordo oggi i vigneti non sono remunerativi.
Per FLOWERGARDER non sono daccordo con quello che dici, e ti spiego perchè, se in agricoltura ci sono dei contributi è perchè hanno sempre calmierato i prezzi, mi spiego meglio. Negli anni settanta i pomodori costavano 200 lire al kg (veniva chiamato l'oro rosso) con un ettaro guadagnavi tanto dalle mie zone chi si dedicava alla coltivazione del pomodoro in quegli anni è riuscita a costruire palazzi.
Oggi i pomodori si vendono (mi riferisco al pelato da industria in entrambi i casi ) a 10 centesimi al kg.
Prendiamo il grano negli anni ottanta con un quintale di grano compravi quattro quintali di concime, oggi ci vogliono quattro quintali di grano per un quintale di concime.
Quantifichiamo in euro
produzione media 30 ql ha
costo di oggi sotto la trebbia 26 euro
26 x 30 = 780 + 340 integrazione = 1120 euro da togliere tutte le spese
oggi il grano (mi riferisco al duro) secondo calcoli doveva quotare fra le 150/200 euro al ql
150 x 30 = 4500 euro
Per me l'integrazione potevano anche regalarla agli altri settori, tanto più penalizzati di così.
A proposito il grano negli anni settanta si vendeva a 12/14 mila lire fate un pò voi i conti se paragonate il costo del grano allo stipendio medio (100 mila lire).
Con un litro di olio pagavi la gionata di un operaio.
Negli anni ottanta con 1000 ql di grano compravi un trattore medio/alto oggi con 1000 ql di grano compri una macchina media.
Se torniamo indietro di un lustro (5 anni) il grano si vendeva anche 14/15 euro a ql.
Di esempi del genere ne potremmo fare a bizzeffe, la nafta negli anni ottanta la pagavo 200/300 lire al kg (non ricordo bene) oggi sta a 1 euro al litro, un bullone medio costava 100/150 lire oggi costa 1.20 euro.
Traete voi le conclusioni.
28/12/2012, 19:44
flowergarden ha scritto:Poco margine e troppi problemi, specialmente se ti fai fare tutto, in quel caso hai meno problemi(forse) ma parecchie più spese.
flowergarden ha scritto:Ti consiglio di fare non ciò che piace ma ciò che rende,se poi piace anche meglio. in molti si buttano in settori solo perchè piace ma l'attività va avanti con il sostegno economico non con quello morale.In agricoltura il reddito è molto instabile, dipende da annate,inanzittuo bisogna far venire la produzione e poi venderla tenendo anche conto del prezzo di vendita e delle spese sostenute.Le stesse spese possona variare da anno ad anno come anche la vendita,difficile fare un calcolo a tavolino.
redcif ha scritto:Siamo già abbastanza ad incentivati rispetto ad altri settori ma il problema è la struttura stessa del mestiere, sei legato ad una tua produzione spesso deperibile, significa che quell'anno che per un motivo o per l'altro non ti viene non vendi,che l'anno che tu metti pomodori e vanno peperoni vendi poco, e che anche quando vendi guadagni poco perchè cè una forte concorrenza nazionale ed internazionale e vendi solo a patto di stare sui prezzi di mercato.pole ha scritto:hai ragione flowergarden capisco quanto sia altalenante la conduzione di un'attività agricola, in effetti è difficile fare una stima perchè ci sono troppi fattori da mettere in conto. Quello che da fastidio è che ormai le piccole aziende sono costrette o a chiudere oppure avere una conduzione da secondo lavoro, ciò significa che la "piccola agricoltura" è considerata quasi un hobby!! e quindi per non mangiarsi il capitale (non sfruttato) si cede in affitto o nel peggiore dei casi si vende ai grandi proprietari terrieri si sta tornando indietro di 50 anni e non è assolutamente giusto!! un'altra considerazione è che cmq se l'italia non riesce a soddisfare il proprio fabbisogno con la produzione delle nostre campagne, bè forse sarebbe ora di aiutare ed incentivare anche i piccoli conduttori invece di incentivare la gente ad affittare la propria terra a società di investitori che la tappezzano di panelli solari e questo è un esempio... ciao ciao
Siamo già abbastanza ad incentivati rispetto ad altri settori ma il problema è la struttura stessa del mestiere, sei legato ad una tua produzione spesso deperibile, significa che quell'anno che per un motivo o per l'altro non ti viene non vendi,che l'anno che tu metti pomodori e vanno peperoni vendi poco, e che anche quando vendi guadagni poco perchè cè una forte concorrenza nazionale ed internazionale e vendi solo a patto di stare sui prezzi di mercato.
flowergarden ha scritto:Cosa intendi con "ci sono dei contributi" scusa? io parlavo dal punto di vista strettamente fiscale.
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Cosa intendi con "ci sono dei contributi" scusa? io parlavo dal punto di vista strettamente fiscale.
28/12/2012, 20:08
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