Finanziamenti in agricoltura, come avviare un'attività agricola...
17/06/2010, 16:03
Ciao a tutti, rompo le scatole con la richiesta di alcune informazioni perchè ero già stata alla Coldiretti qualche anno fa, ma francamente non mi diedero informazioni più di tanto dettagliate e poi anch'io non approfondii più di tanto...
Da diversi anni insieme al marito stiamo sviluppando un podere, sviluppando vigneti e oliveti (principalmente) ma ovviamente a livello di hobbystica anche perchè abbiamo altri lavori. Comunque così facendo ci siamo fatti (stiamo facendo) le ossa anche perchè la campagna è sempre stata il nostro sogno nel cassetto (pensavamo ad un futuro da pensionati produttori di vino-olio-ecc...). Per fortuna il lavoro di mio marito non sta incontrando la crisi, ma il mio sì e visto che negli ultimi anni le mie entrate sono al limite della sopravvivenza (forse esagero) mi chiedevo se era il caso di anticipare i tempi e iniziare già da adesso ad occuparmi di campagna. Viste le mie entrate limitate e visto che il nostro podere un qualcosina inizia a rendere (le entrate del podere dell'ultimo anno erano superiori a quelle del mio lavoro anche se ovviamente sono entrate che servono semplicemente per l'autogestione) posso diventare imprenditore agricolo a titolo principale senza però rinunciare al mio lavoro (anche perchè sto facendo tutti i versamenti per la pensione ecc...)? Quali sono i vantaggi nel diventare imprenditore agricolo? Ho meno di 40 anni... Scusate le domande stupide, ma la mia commercialista non mi sa dare informazioni (presenta solo fatture, mannaggia...) e su internet non ho trovato molto ... voi siete sempre stati tanto esaurienti anche nell'indicare informazioni e fonti... Magari se sapete indicarmi un link, qualcosa... grazie...
26/06/2010, 18:18
cara Lorenza
ecco alcune informazioni che ti possono essere utili leggile con attenazione
CIAO Francesco
COME INIZIARE UN' ATTIVITA' AGRICOLA
L'inizio dell’attività di imprenditore agricolo va segnalato all’Agenzia delle Entrate su
appositi modelli: AA9/6 per le imprese agricole individuali e AA7/6 per le società (in tal
caso va allegata copia autentica dell’atto costitutivo per le società di persone e copia
autentica dell’atto costitutivo e dello statuto per le società di capitali). All’atto della
presentazione della dichiarazione l’Ufficio attribuisce il numero di partita IVA.
Va poi effettuata l'iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio Industria
Artigianato e Agricoltura perché entro 30 giorni dalla data di effettivo inizio attività le
imprese individuali hanno l’obbligo di iscrizione nell'apposito Registro delle Imprese -
Sezione speciale. Le società, invece, indipendentemente dall’inizio attività, hanno l’obbligo
di iscrizione al Registro Imprese entro trenta giorni dalla stipula dell’atto costitutivo. La
domanda va sottoscritta dal legale rappresentante. Nel caso in cui l’inizio attività non
coincida con l’iscrizione al Registro Imprese dell’atto costitutivo si procederà alla
comunicazione in un secondo momento della stessa.
Aspetti contributivi
Gli aspetti pensionistici e assicurativi variano a seconda del profilo dell’imprenditore:
- il Coltivatore Diretto (CD) è tenuto a versare all’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza
Sociale) contributi pensionistici, di maternità e assicurativi;
- l’imprenditore agricolo a titolo principale (IATP) è tenuto al versamento solo dei
contributi pensionistici.
Elenchi dei coltivatori diretti
Per l’iscrizione negli elenchi dei coltivatori diretti è necessario presentare all'INPS (Istituto
Nazionale di Previdenza Sociale) un apposito modello denominato CD1 (dichiarazione
aziendale relativa alla conduzione d’impresa diretto coltivatrice (art. 14 della Legge 233/90)
entro 90 giorni dalla data d’inizio attività.
In esso oltre ai dati anagrafici del titolare dell’impresa, vanno indicati l’ubicazione del
centro aziendale e (se ce ne sono) i dati relativi ai collaboratori addetti abitualmente alla
manuale coltivazione dei fondi, all’allevamento e governo degli animali nonché le
informazioni relative alla consistenza aziendale (dati catastali relativi ai terreni coltivati con
il relativo titolo di possesso – affitto o proprietà –; la specie animale allevata e le modalità di
allevamento; le macchine agricole utilizzate).
Accertato da parte dell’INPS il diritto all’iscrizione negli elenchi dei coltivatori diretti il
titolare d’azienda è soggetto al versamento dei contributi previdenziali e assicurativi che,
variano in funzione dei Redditi Agrari catastali e della fascia altimetrica del centro
aziendale.
In sintesi
Per avviare un’azienda agricola e acquisire il titolo di imprenditore agricolo è necessario:
- aprire una posizione IVA;
- iscriversi al registro imprese (sezione speciale) della Camera di Commercio Industria
Artigianato e Agricoltura;
- presentare dichiarazione aziendale all’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale)
CHI E' IMPRENDITORE AGRICOLO
in base all' art. 2135 del Codice Civile
"È imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazioni del fondo,
selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse.
Per coltivazioni del fondo, per silvicoltura e per allevamento di animali si intendono le
attività dirette alla cura ed allo sviluppo di in ciclo biologico o di una fase necessaria del
ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine.
Si intendono comunque connesse le attività, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo,dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamento di animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione e ospitalità come definite dalla legge".
2. Si considerano imprenditori agricoli le cooperative di imprenditori agricoli ed i loro
consorzi quando utilizzano per lo svolgimento delle attività di cui all’articolo 2135 del
Codice Civile, come sostituito dal comma 1 del presente articolo, prevalentemente prodotti
dei soci, ovvero forniscono prevalentemente ai soci beni e servizi diretti alla cura ed allo
sviluppo del ciclo biologico».
Professionalità e attività connesse
È indispensabile che l’imprenditore agricolo nella conduzione dell’impresa agricola
risponda a criteri di professionalità (attività svolta in modo stabile e continuativo) ed
economicità (risultato economico positivo generato da operazioni sul mercato) senza le
quali non può esservi impresa.
L’imprenditore agricolo è definito a titolo principale se:
- dedica all’attività agricola almeno due terzi del proprio lavoro complessivo;
- ricavi dalla stessa attività almeno due terzi del proprio lavoro complessivo;
- abbia la necessaria capacità professionale.
Si presume l’esistenza di quest’ultimo requisito quando il soggetto interessato abbia:
- esercitato per almeno un triennio attività agricola come coadiuvante familiare o come
lavoratore agricolo;
- un titolo di studio diploma di scuola agraria , o istituto tecnico professionale agrario o di
altra scuola ad indirizzo agrario prevalente, laurea nel settore agrario e veterinario, delle
scienze naturali.
Rientrano pertanto tra gli imprenditori a titolo principale:
- le persone fisiche
- le cooperative agricole
- le associazioni professionali di imprenditori agricoli;
- le società di persone
- le società di capitali
Le attività connesse sono consentite, ma non devono prevalere rispetto all'attività agricola
principale.
Il Coltivatore Diretto
Il Coltivatore Diretto si differenzia dall’imprenditore agricolo perché oltre a possedere i
requisiti di tempo, reddito e capacità professionale ha le seguente caratteristiche:
- si dedica insieme alla famiglia alla coltivazione del fondo e all'allevamento del bestiame.
In questo caso la complessiva forza lavorativa del nucleo familiare non deve essere
inferiore a un terzo di quella occorrente per le normali necessità della coltivazione del
fondo e per l’allevamento del bestiame;
- possiede il requisito della abitualità nella diretta e manuale coltivazione del fondo o
nell’allevamento del bestiame. Che cosa vuol dire? Vuol dire che si dedica in modo
esclusivo o almeno prevalente a tale attività. Per attività prevalente si intende quella che
impegna il Coltivatore Diretto per il maggior periodo di tempo nell’anno e che
costituisce per lo stesso la maggior fonte di reddito.
29/06/2010, 16:14
Caro Francesco,
trovo quanto hai scritto ESTREMAMENTE interessante ed esaustivo.
Ti ringrazio perchè mi hai chiarito un dubbio che avevo nella differenza tra IAP e CD.
29/06/2010, 22:21
Caro Francesco grazie grazie grazie!!! Che chiarezza!