essold ha scritto:
Salve, una domanda da ignorante totale in materia. Immaginiamo che io possieda 1 o 2 ettari di terreno agricolo (anche se non e' obbligatorio) e decida di aprire partita IVA come imprenditore agricolo in regime di esonero. Immaginiamo anche di possedere un magazzino accatastato come c2, ossia deposito commerciale. Prima domanda: posso con la mia partita IVA acquistare a prezzi di ingrosso prodotti tipo concimi, mangimi, sementi, etc...? Seconda domanda: potrei io poi rivenderli al dettaglio usando come base il suddetto magazzino? Tenendo presente che i terreni su citati verrebbero comunque lavorati e i prodotti eventualmente venduti. La mia domanda e il mio interesse nascono dal fatto che l'IVA agricola e una delle piu' convenienti, in particolare al regime di esonero anche se prevede solo un tetto di 7000 Euro annui di guadagno.
Grazie e scusate ancora l'ignoranza.
La produzione aziendale deve essere almeno pari al 2/3 del venduto e 1/3 può essere extra aziendale. Tieni presente che nel caso prospettato vige il limite di € 7.000,00. Più che l'IVA è conveniente la tassazione IRPEF.
Nell'espletamento delle attività aziendali agricole rientrano tutti i beni in affitto, in proprietà o altro titolo, nella disponibilità dell'imprenditore, ovviamente deve rispondere alla normativa sanitaria vigente.
Avendo il limite dei € 7.000,00, eccessivi acquisti di materiale "non congruente" con la dimensione aziendale sarà sicuramente attenzionato e sottoposto a verifiche degli organi preposti.
Il regime di esonero nasce per i cosiddetti "imprenditori domenicali" che hanno dei terreni e li conducono nei ritagli di tempo e nei fine settimana per non farli gravare di eccessive e antieconomiche operazioni gestionali.