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nuovo imprenditore agricolo 
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ho alcuni dubbi se aprire o meno partita iva come impreditore agricolo. Ho circa 2 h di terreno in zona collinare vicino a bologna dove ho gia' piantato 60 olivi e quest'autunno ne pianterò altri 60. Vorrei fare anche una carciofiaia. Ora potrei fare anche a meno di essere in regola visto che le piante sono piccole e non devo vendere l'olio ma in un futuro vorrei essere in regola . Con la partita iva potrei avere accesso all'acquisto presso i consorzi agrari dove i prezzi sono migliori rispetto ai negozi per giardini e piccoli orti, potrei acquistare un trattore targato ora non possibile da un privato, ma al momento non vedo altri vantaggi.

Ho letto che dall'art. 2, comma 3, della
legge n. 77/1997, per alcuni soggetti esercenti attività agricola l'iscrizione
nel Registro delle imprese non costituisce un obbligo, ma una facoltà . Questi soggetti sono quelli con un volume d'affari inferiore ad euro 7000
Se apro la partita iva quali costi e tasse devo affrontare ?
Considerato quanto sopra secondo il vs.parere mi consigliate o meno di iscrivermi come impreditore agricolo ?
In caso positivo , dovrei andare direttamente all'agenzia dell'entrate o rivolgermi a qualche associazione ?

grazie
e saluti Marco


25/09/2011, 21:45
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Già letto qui?
sviluppo-rurale-f30/alcune-informazioni-su-coltivatori-diretti-t25694.html
Ciao,
Marco

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25/09/2011, 21:55
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ho dei dubbi riguardo a questo :
L’imprenditore agricolo è definito a titolo principale se:
- dedica all’attività agricola almeno due terzi del proprio lavoro complessivo; (NON E' IL MIO CASO )
- ricavi dalla stessa attività almeno due terzi del proprio lavoro complessivo;(NON E' IL MIO CASO )
- abbia la necessaria capacità professionale.
Si presume l’esistenza di quest’ultimo requisito quando il soggetto interessato abbia:
- esercitato per almeno un triennio attività agricola come coadiuvante familiare o come
lavoratore agricolo;
- un titolo di studio diploma di scuola agraria , o istituto tecnico professionale agrario o di (OK CE L'HO )
altra scuola ad indirizzo agrario prevalente, laurea nel settore agrario e veterinario, delle
scienze naturali.

nonostante io non abbia i due requisiti sopra elencati , posso diventare impreditore agricolo ?
come mi devo regolare con l'inps ?
grazie


26/09/2011, 7:11
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se ti apri la partita iva come coltivatore diretto e richiedi il regime minimo (quindi non superi i 7000 di fatturato) non si paga nulla, non ci sono tasse ne altro. se ti fai aiutare da un'associazione di categoria ti chiedono solo i soldi per l'iscrizione (intorno ai 50€).
se ti interessa solo comprare un trattore da un privato, lo puoi fare senza problemi non ti serve essere coltivatori diretti o IAP; anche se vuoi vendere un po' di surplus delle tue produzioni, lo puoi fare rilasciando ricevute con il tuo codice fiscale ma il ricavo non deve superare i 7000. diverso è se vuoi accedere a finanziamenti o richiedere tassi agevolati previsti per queste categorie (legge sabatini, PSR, ISMEA, etc.) perchè in questo caso devi avere una partita IVA da almeno 2 anni (questo te lo garantisco per esperienza personale).
per quanto riguarda l'inps in realtà quando diventi coltivatore diretto o IAP devi effettuare i versamenti volontari (altrimenti non ti danno i finanziamenti) che ricoprono non solo l'inps ma anche l'inail. non dimenticare però che se svolgi un altro lavoro in base alla regione di residenza hai dei vincoli di percentuali da rispettare...nel caso della calabria per essere riconosciuto come IAP il tuo lavoro e il tuo reddito devono derivare almeno per il 25% dal settore agricolo.


26/09/2011, 23:32
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allora sergio se voglio vendere i miei prodotti col codice fiscale posso accedere ai mercati
senza essere coltivatore diretto?e devo compilare una ricevuta anche per un chilo di pomodori?


28/09/2011, 14:18
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aspetta un attimo...se vuoi vendere al mercato ortofrutticolo, ad esempio, devi ricehidere la licenza al comune (in questo caso devi essere almeno coltivatore diretto con partita IVA).
diverso se ad esempio hai una casa con orto e con un piccolo garage: produci ortaggi e vendi nel garage il surplus. in questo caso salvo particolari disposizioni comunali che vietano tale attività, puoi vendere il tuo kg di pomodori rilasciando una ricevuta (si tratta di libretti a doppio foglio copiativo - li trovi tipo alla buffetti) compilata con il codice fiscale, che ha la funzione di "scontrino fiscale"; ci va segnata data, merce, quantitativo e importo, a te resta la matrice che devi conservare per eventuali controlli fiscali.
ricordati il principio di base è che per ogni compravendita a prescindere dall'importo devi sempre rilasciare (o ricevere) un documento attestante il passaggio (scontrino fiscale, ricevuta, fattura, cessione, etc.).


28/09/2011, 14:44
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SergioDiDato ha scritto:
diverso se ad esempio hai una casa con orto e con un piccolo garage: produci ortaggi e vendi nel garage il surplus. in questo caso salvo particolari disposizioni comunali che vietano tale attività, puoi vendere il tuo kg di pomodori rilasciando una ricevuta (si tratta di libretti a doppio foglio copiativo - li trovi tipo alla buffetti) compilata con il codice fiscale, che ha la funzione di "scontrino fiscale"; ci va segnata data, merce, quantitativo e importo, a te resta la matrice che devi conservare per eventuali controlli fiscali.
ricordati il principio di base è che per ogni compravendita a prescindere dall'importo devi sempre rilasciare (o ricevere) un documento attestante il passaggio (scontrino fiscale, ricevuta, fattura, cessione, etc.).


aspetta ma poi sei a norma cosi?? devi essere comunque registrato come azienda agricola con regime iva di esonero giusto?


26/10/2011, 21:01
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[quote="marco64"]ho dei dubbi riguardo a questo :
L’imprenditore agricolo è definito a titolo principale se:
- dedica all’attività agricola almeno due terzi del proprio lavoro complessivo; (NON E' IL MIO CASO )
- ricavi dalla stessa attività almeno due terzi del proprio lavoro complessivo;(NON E' IL MIO CASO )
- abbia la necessaria capacità professionale.
Si presume l’esistenza di quest’ultimo requisito quando il soggetto interessato abbia:
- esercitato per almeno un triennio attività agricola come coadiuvante familiare o come
lavoratore agricolo;
- un titolo di studio diploma di scuola agraria , o istituto tecnico professionale agrario o di (OK CE L'HO )
altra scuola ad indirizzo agrario prevalente, laurea nel settore agrario e veterinario, delle
scienze naturali.

nonostante io non abbia i due requisiti sopra elencati , posso diventare impreditore agricolo ?
come mi devo regolare con l'inps ?
grazie[/quote="marco64"]

Salve Marco,
la figura dell'imprenditore agricolo a titolo principale (IATP) è stata sostituita e ridefinita dal D. Lgs. n. 99/2004 che ha introdotto la figura dell'Imprenditore Agricolo Professionale (IAP). La qualifica di IAP è riconosciuta a chi possiede contemporaneamente 3 requisiti:
- possiede adeguate conoscenze professionali
- dedica all'attività agricola almeno il 50% (non più i 2/3[color=#000000])[/color] del proprio tempo di lavoro complessivo
- ricava dall'attività agricola almeno il 50% non più i 2/3[color=#000000])[/color] del proprio reddito globale da lavoro


27/10/2011, 14:54
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SergioDiDato ha scritto:
...nel caso della calabria per essere riconosciuto come IAP il tuo lavoro e il tuo reddito devono derivare almeno per il 25% dal settore agricolo.


Ciao Sergio,
sei proprio sicuro che il limite minimo sia del 25%? Quel limite, che io sappia, riguarda solo le "zone zvantaggiate" (ai sensi degli artt. 18, 19 e 20 del Regolamento CE 1257/99: le zone di montagna, altre zone svantaggiate definite come zone minacciate di spopolamento e nelle quali è necessario conservare l'ambiente naturale ed infine, zone nelle quali ricorrono svantaggi specifici) individuate da ogni Regione. Nelle zone normali il limite è del 50%.
Gli IAP, inoltre, sono esclusi dall'assicurazione ai fini infortunistici (Inail)


27/10/2011, 15:11
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Ciao Marco,
per la richiesta di qualifica IAP puoi rivolgerti ai Centri di Assistenza Agricola (CAA), oppure ad un agronomo o ad un perito agrario. Ti sapranno dare i dettagli e le info del caso.
Per quanto riguarda i contributi versati all'INPS dagli IAP questi sono: contributi di invalidità, vecchiaia e superstiti ed il contributo di maternità; gli IAP, a differenza dei coltivatori diretti, non pagano l'INAIL.
Con la L. 233/90 il sistema di calcolo dei contributi è variato con la nascita della contribuzione legata al reddito agrario prodotto dai terreni dichiarati. Detto importo è desumibile dagli atti d’acquisto, dai certificati catastali o calcolato secondo tabelle pubblicate con decreto ministeriale. In particolare sono stabilite 4 fasce di reddito agrario la cui collocazione al momento della iscrizione dà la misura dei contributi previdenziali. In corrispondenza della specifica fascia in cui è inquadrata l’azienda viene riconosciuto un numero di giornate che viene moltiplicato per il reddito convenzionale individuale, stabilito annualmente con decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale.
Viene così calcolata la base imponibile su cui si applicano le aliquote contributive che sono ridotte per i soggetti che hanno meno di 21 anni e per quelli che possiedono l’azienda in zone montane o svantaggiate (fonte INPS).
Il reddito medio convenzionale viene calcolato sulla base della media delle medie salariali giornaliere degli operai agricoli (che per il 2011 è di 51,47 euro).
Le aliquote contributive da applicare per quest'anno sono (allego link documento):
http://www.inps.it/CircolariZIP/Circola ... 0n%201.pdf" target="_blank
Inoltre gli IAP, così come i CD, godono di alcune agevolazioni: mi sembra paghino un' ICI ridotta sui terreni agricoli; IRAP ridotta (1,9%; se in regime di esonero IVA non la pagano affatto); per l'acquisto terreni pagano un'imposta di registro ridotta (8%, in certi casi la pagano in misura fissa -168 euro- ed in altri non la pagano affatto) che si riduce ulteriormente se si è IAP al di sotto dei 40 anni (6%), ecc. E poi, per esempio, per accedere ad alcune misure di finanziamento riguardanti i PSR è necessaria la qualifica di IAP.
Insomma, spero d'esser stato d'aiuto Marco e d'aver scritto meno cavolate possibili. Rinnovo il consiglio di rivolgerti presso un CAA, li sapranno esserti d'aiuto.
Saluti


27/10/2011, 19:09
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