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Nuova vita, tante domande
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amniosi
Iscritto il: 08/11/2013, 19:00 Messaggi: 8
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Salve, Mi sono appena iscritta e ho provato a legger alcuni post ma mi sento più confusa di prima. Alcune elucidazioni sull'articolo "COME INIZIARE UN' ATTIVITA' AGRICOLA", ma sono informazioni già troppo "pratiche", mi servono prima, credo, risposte più elementari.
Premetto che anche se italiani, io è il mio compagno viviamo in Belgio.
L'imbruttimento della vita cittadina e del nord ci fa desiderare l'acquisto di una terra (tra i 3 e i 5 ettari) e di iniziare lentamente in modo stagionale (quindi NON come attività principale e forse all'inizio neanche come attività commerciale... la partita IVA è obbligatoria da subito?), occupandoci degli eventuali alberi esistenti (cerchiamo essenzialmente uliveto e ficheto), piano piano piantarne altri e cominciare successivamente un orto (inizialmente per noi, poi si vedrà).
Ci piacerebbe arrivare ad un livello di sussistenza tale da poter lasciare i nostri lavori e trasferirci. Mi piacerebbe idealmente sviluppare un'attività agroturistica.
Siamo buoni lavoratori, senza esperienza ma facili al lavoro manuale e allo stesso tempo non ci immaginiamo veri contadini né grandi rivenditori. In alte parole, vorremmo gestire una piccola, piccolissima azienda agricola, che magari punti sulla pluriattività (frutta, trasformazione della frutta, alloggio per turisti).
Per far tutto ciò (compreso poter costruire casa sulla terra) penso di aver capito che si debba diventare coltivatori diretti. Per far ciò, si deve avere un'abilitazione.
Prima domanda quindi l'abilitazione: di che si tratta? Quanto dura? Quanto costa? Qualcuno sa se si può fare all'estero e farsela riconoscere in Italia?
Seconda domanda: in cosa consiste essere coltivatore diretto oltre al pagamento dei contributi? Come vengono calcolati se si considera che siamo una coppia e che per i primi tempi gli introiti saranno probabilmente uguali a zero ? Ci sono altre tasse? Se si', da che dipendono? Taglia e composizione del terreno? Sapreste darmi cifre indicative per sapere se non c'è lo possiamo in ogni caso permettere?
Persone come arteo, che hanno postato nel 2008, avevano più o meno le miei domande... C'è qualcuno che ha iniziato come me e che può raccontarmi la sua esperienza?
Immaginiamo che, se fattibile, ci trasferiremmo definitivamente in Italia tra circa 5 anni, è quindi un progetto relativamente a lungo termine e contiamo iniziare a formarci qui nella permacultura, compost, etc.
Grazie se mi avete letto fin qui, Molteplici grazie se avete delle risposte! A presto
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08/11/2013, 21:34 |
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Iengo
Sez. Ovini
Iscritto il: 16/07/2010, 15:13 Messaggi: 2614 Località: Ferentino (FR)
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Ciao amniosi, bellissime parole, ma sembra piu un sogno che un progetto. Comunque, con molta tenacia ed intraprendenza, molti sogni diventano realtà. Se ho ben capito, la vostra intenzione è rientrare in italia e intraprendere un'attività agricola!?
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14/12/2013, 19:44 |
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mattiam
Iscritto il: 26/10/2013, 1:16 Messaggi: 136 Località: tra monza e milano
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dai tre a cinque ettari? va che sono tanti per una novizia
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15/12/2013, 11:27 |
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amniosi
Iscritto il: 08/11/2013, 19:00 Messaggi: 8
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salve Lengo, rispondo cosi' tardi perché non mi era arrivata la comunicazione della sua risposta nella mia mail.
Sì, certo, sembra un sogno. è così che costruisco i miei progetti. Con la consapevolezza del punto da dove parto. E la paziente ricerca di risposte e competenze.
Mi avevano detto la stessa cosa quando avevo deciso di lavorare come attrice. E sono dieci anni che vivo serenamente di questo mestiere.
tra un mese vado ad imparare a potare gli ulivi. Quest'estate qualche settimana di woofing. L'anno prossimo o tra due, se tutto va bene, mi iscrivo ad un corso di un anno per coltivatori biologici.
la vita forse mi porterà da qualche altra parte o mi accorgerò che non mi interessa, ma per il momento, sto pian piano costruendo la strada per un futuro in campagna.
Il nostro desiderio è attualmente di rientrare in Italia o in un paese con un clima mite e solare e coltivare secondo i metodi della permacultura.. Probabilmente il mio compagno si trasferirà e io continuerò a lavorare fuori per portare qualche soldo, o viceversa se la cosa funziona, ci trasferiamo insieme e io potrò cominciare a pensare di attivare il mio progetto di residenza artistica.
Non lo so se il nome giusto è piccola azienda agricola. Ma sì, vorremmo poter sopravvivere di quello.
Quindi, tornando alle mie domande iniziali, se qualcuno ha il desiderio di darmi qualche spiegazione sugli aspetti più tecnici/burocratici dell'aprire una piccola azienda agricola in Italia, come se dovesse spiegarlo ad un bambino, e condividere la propria esperienza e le proprie difficoltà (e soluzioni alle difficoltà se ci sono state), sarò lieta di ascoltarvi e sicura che ci saranno numerosi altri "bambini" a trarne vantaggio.
Grazie mille.
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10/01/2014, 18:32 |
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Orf
Iscritto il: 02/03/2011, 23:22 Messaggi: 970 Località: Trento
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Ciao, complimenti per questo grande sogno che vi auguro diventi realtà. Gli aspetti da considerare sono moltissimi e in gran parte legati al territorio nel quale si andrà ad insediarsi. Credo che per la paprte burocratica la cosa migliore sarebbe consultare qualche associazione/sindacato di categoria.... Molti requisiti cambiano da regione a regione.... Per le superfici, restando molto sul vago, dipende tantissimo dalla zona e dalla coltura......in due zone diverse, la stessa coltura può originare redditi completamente differenti. Forse qualcuno se la sentirà di andare più nello specifico con i consigli, io francamente non me la sento
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10/01/2014, 19:16 |
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amniosi
Iscritto il: 08/11/2013, 19:00 Messaggi: 8
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Grazie Orf, per il momento stiamo cercando una terra nel nord della Calabria o eventualmente in Basilicata, vedo che sei di Trento quindi la regolamentazione sarà certo diversa. Quest'estate ho parlato con alcuni agricoltori di là, rendendomi conto che non è così facile ottenere informazioni. L'estate prossima cercherò di capire a cosa serve la qualifica di imprenditore agricolo, se mi serve e se sì come ottenerla. Mi sembra di capire che è il primo passo burocratico da fare. O no, mah vedrò. Grazie comunque. A presto
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10/01/2014, 20:58 |
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Orf
Iscritto il: 02/03/2011, 23:22 Messaggi: 970 Località: Trento
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Non so tecnicamente come funziona, io avevo già il diploma di perito agrario e un po' di terra e quindi non ho dovuto affrontare la questione. Sicuramente, ti chiedono formazione professionale (unc orso che nella mia regione è di 600 ore e altrove, mi risulta ma non ti so dare certezze, di 150). E non so se è necessario solo per accedere a contributi o anche per poter proprio iniziare l'attività. Altro requisito è sicuramente un certo monte ore annue impiegate nell'attività (non ti so dire quante perchè come ti dicevo io il requisito minimo lo avevo già in partenza), calcolate in base ai metri e al tipo di coltura/allevamento. In base a questo numero di ore, puoi essere classificato come agricoltore "di prima" (attività agricola prevalente, agricoltore professionale) o "di seconda". Scusami per la genericità e superficialità delle info, spero che qualcuno più esperto e "tecnico" nel forum sappia darti tutti gli approfondimenti del caso!
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10/01/2014, 21:13 |
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amniosi
Iscritto il: 08/11/2013, 19:00 Messaggi: 8
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Grazie Orf, le informazioni generiche sono esattamente quelle che mi servono per indirizzare la mia ricerca alla mia situazione specifica, grazie
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20/01/2014, 15:00 |
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gretascott
Iscritto il: 26/07/2014, 13:12 Messaggi: 9 Località: treviso
Formazione: laurea
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cIAO AMNIOSI. aNCHE IO COME TE STO rincorrendo un sogno in evoluzione. E mi sto buttando a capofitto in qualcosa totalmente estraneo al percorso fatto fin'ora, anche se, devo dirlo è da tempo che questa decisione si sta radicando e pezzetto dopo pezzetto, consapevolezza dopo consapevolezza, finalmente sono pronta a rischiare. Io parto da zero quindi in questo senso posso esserti d'aiuto come termine di paragone. Per quanto riguarda la qualifica di IAP (imprenditore agricolo professionale) questa è essenziale se vuoi accedere a forme di credito per l'acquisto dei terreni. Al momento ISMEA (FINANZIAMENTO DI FONTE EUROPEA) è l'unica(almeno per quanto riguarda la zona in cui opererò io: Veneto) in grado di coprire l'intero finanziamento per chi come noi si insedia per la prima volta e senza essere mai stato agricoltore. Per rispondere ai requisiti richiesti da Ismea devi essere un giovane entro 40 anni, non devi aver mai avuto una p.iva e non devi avere pendenze e protesti tali da marcarti come "cattivo pagatore. ISMEA non chiede garanzie e fideiussioni la fattibilità del piano si basa sul business plan. ISMEA HA TEMPO 18 MESI PER DECIDERE SULL'AMMISSIONE O MENO DEL TUO PROGETTO (PUNTO DOLENTE!!!!!) Qualora approvi il tuo progetto ISMEA acquisterà il fondo e tu pagherai due rate annuali a tasso agevolato (attualmente 0,54% rialzato di 120 punti che rispetto ad un mutuo bancario è una fesseria) il cui ammortamento può essere variabile e modificabile (15,20,25 anni).Tu sarai proprietaria al pagamento dell'ultima rata. Dopo 5 anni puoi rilevare tutto. Dopo 7 puoi vendere. Qualora scegliessi questa strada tu dovrai insediarti (e quindi aprire p.iva agricola, dimostrare che dedichi il 50% del tempo lavorativo all'attività agricola ed adeguarti al regime fiscale degli agricoltori) entro tre mesi dalla richiesta FATTA AD ismea(questo punto mi è ancora oscuro: se è ISMEA a comprare tutto e te lo dice entro 18 mesi dalla richiesta a che titolo ti insedi?), dopodichè quando ISMEA ti dirà sì tu avrai 36 mesi per ottenere tutte le competenze necessarie a farti considerare Imprenditore agricolo professionista(io ho una laurea in Giurisprudenza e non in Agraria o materie affini e quindi dovrò fare dei corsi per rimediare a queste carenze ). Una cosa è il regime fiscale, un'altra è l'ottenimento dei requisiti di IAP!!!!!!!! Se però tu hai la possibilità di comprare autonomamente E SENZA ISMEA allora questo ti permette di insediarti gradualmente ovvero potresti intanto comprare tramite istituti di credito e quando vorrai prendere formalizzare la tua posizione e fare di questo sogno il tuo lavoro. Io non ho questa possibilità.Sto facendo di tutto per incastrare tutti i tasselli (e non sono pochi) richiesti da ISMEA ma faccio difficoltà a trovare un terreno da acquistare soprattutto per gli step successivi: chi vende non ha nessun interesse a impegnarsi in un affare che dipende da un sì o un no a 18 mesi di distanza. Comunque anch'io mi sto documentando per permacultura e orti sinergici.Sono convinta e prossima al licenziamento(che capirai...per 10 ore lavorative al giorno totalmente gratis non è poi chissà che perdita) Spero di risentirti.e con buone notizie Quanti anni hai?
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12/09/2014, 17:31 |
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amniosi
Iscritto il: 08/11/2013, 19:00 Messaggi: 8
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Ciao gretascott, Grazie mille per le tue informazioni. Per il momento abbiamo accatastato l'idea di impresa agricola (vogliamo fare agricoltura ma per la nostra sopravvivenza, il fatto di vendere viene solo da una necessità di trovare un introito), perché ci siamo lanciati in un progetto di raccolta fondi per aprire un'attività culturale (i soldi per sopravvivere verrebbero dai corsi che daremmo e l'agricoltura ci servirebbe quindi solo per noi). Se questa strada non funziona e neanche l'accesso ad un credito tramite la banca etica, è possibile che torneremo all'idea di impresa agricola, perché il desiderio di riavvicinarmi alla terra matura sempre di più, e una strada ci dev'essere, ne sono convinta, anche se si parte senza competenze e senza soldi... Se ti va di seguirci siamo su facebook/transumarti (ogni "ci piace" è in questa fase prezioso per noi). Sulla pagina inserisco link sulla permacultura che cerco di tradurre in italiano e francese perché possano circolare tra i due paesi informazioni che magari incontrano questa barriera linguistica. Ci sono poi info forse per te un po' noiose, documentari sui motivi etici che ci portano a questa scelta e la descrizione dell'attività.
In ogni caso, se mi tieni informata sui tuoi traguardi e info a me aiuta parecchio. Viceversa posso informarti sulla permacultura e biologico, stiamo cominciando a studiare e a fare corsi per avere una base di partenza quando saremo sul terreno.
Informati comunque nei comuni che ti interessano se vogliono liberarsi di alcuni terreni abbandonati. In Quel caso rischi di riuscire ad ottenerli ad un prezzo così basso che un piccolo prestito in banca (se riesci ad averne accesso) potrebbe bastarti. Tentar non nuoce troppo! Coraggio!!
A presto e grazie ancora per le tue info!
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12/09/2014, 18:23 |
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