manica
Iscritto il: 08/11/2013, 22:25 Messaggi: 1
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Salve a tutti, sono nuovo nel forum e spero di non essere inopportuno. Per quello che ho letto, mi sembra siate uno dei pochi esempi che indichino quanto internet possa essere davvero utile. Leggendo le vostre risposte mi sembrate infatti piuttosto sinceri. Come tutti ben sapete, il periodo economico è quello che è, fare grandi o piccoli investimenti nel mattone o in borsa può essere una mossa molto pericolosa, fra tasse, chiari di luna e via dicendo. Il mercato del lavoro è quello che è, sia che si abbia un'azienda, sia da impiegato. Sembra che, nonostante tutto e in qualche caso, la terra possa rappresentare una fonte d'investimento perlomeno più sicura, sia da proprietario che da collaboratore. La speranza è che forse, un domani, la terra possa tornare a essere nel nostro Paese ma anche in Europa quella fonte di ricchezza e benessere che è stata fino agli anni '50. Un articolo che ho letto sul sito linkiesta, indica che, comprensibilmente, una grossa fetta di giovani, categoria che fino a poco tempo fa disprezzava la terra, si stia dirigendo verso essa, complice la crisi che caratterizza il periodo in cui viviamo. Viene citato l'esempio di un gruppo di trentenni, che investendo circa un milione, sono riusciti in tre anni circa a mettere in piedi un'azienda vinicola di discreto successo, con zero esperienza precedente. Volevo dei vostri pareri onesti su questa faccenda e sull'ipotesi seguente: -Converrebbe fare un investimento con un capitale destinato di circa 2 milioni su una azienda agricola, dedicandosi alla sua gestione puramente agricola, quindi niente agriturismi o bed and breakfast? -Quale sarebbe il settore maggiormente indicato? -Meglio l'Italia o la Francia? -Investire una cifra maggiore rispetto a un'altra dà più garanzie sul successo che se ne può trarre? In poche parole investire due milioni sarebbe buttare via i quattrini inutilmente o al contrario servirebbe un investimento maggiore? -Esiste una cifra di "rottura", in base alla quale gli sforzi e gli impegni profusi possano dare soddisfazioni più immediate? -Come mai ci sono aziende agricole in vendita a grosse cifre? Come mai infatti, pur rappresentando un investimento più sicuro rispetto ad altri, i proprietari se ne vogliono privare? Se le mie questioni possono essere un po' troppo "generali" mi scuso in anticipo, spero comunque di riuscire a essermi spiegato con chiarezza. Salve!
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nene82
Iscritto il: 14/04/2012, 15:01 Messaggi: 863 Località: Prov. Pa
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Ciao a parte che sono un semplice diplomato in ragioneria e ho riletto piu' volte il tuo messaggio per non andare proprio fuori dai tuoi quesiti ben precisi e strutturati, ti volevo dire che dalle mie parti si dice "la terra è di chi la coltiva". Vale a dire che come hai citato prima negli anni 50 chi aveva dei soldi li investiva in agricoltura ed era sicurissimo dei suoi ricavi e non solo poteva dare molto lavoro agli altri (mezzadri ecc...) Oggi purtroppo secondo il mio punto di vista si coltiva tutto, ci sono tutti i mezzi disponibili, ma sull'utile ti devo dire che a volte e' sconfortante, in quanto io vivo in una zone della Sicilia dove si coltiva prevalentemente grano, uva e ulvi. Il grano entra al porto di Palermo a 8 cent al kg, l'olio entra dalla Tunisia a 2.50 kg non ti dico per l'uva che fa alti e bassi in quanto il mercato sappiamo benissimo come va e quindi le cantine stabiliscono i prezzi dipendenti dall'andamento. Non ti voglio far scoraggiare anzi anch'io sono il primo ad alzarmi la mattina (sabato e Domenica) prendere il trattore e andarmi a sparare 4 ettari di terreno da arare ecc. Però voglio consigliarti di andarci col piede di piombo, magari investi una parte della liquidità per inizirti ad farti un'idea di come gira il mercato e i prodotti agricoli alla vendita. Ciao.
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