Flavio
Sez. Tartufi
Iscritto il: 16/01/2008, 1:19 Messaggi: 6071 Località: Sesto F.no (FI)
Formazione: Perito agrario e Dott. in Tut. e Gest. delle Ris. Faunistiche
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Spostata in "Sviluppo rurale". Se cerchi nella sezione troverai sicuramente le risposte alle tue domande. Puoi provare anche con il "cerca": search.phpCiao,
_________________ Saluti, Flavio.
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FrancescoMarino
Iscritto il: 30/04/2009, 18:51 Messaggi: 428 Località: Firenze
Formazione: Laurea in Scienze Agrarie - Presidente AgronomiperlaTerrA
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ciao Corri ecco alcune informazioni che ti possono essere utili leggile con attenazione CIAO Francesco COME INIZIARE UN' ATTIVITA' AGRICOLA L'inizio dell’attività di imprenditore agricolo va segnalato all’Agenzia delle Entrate su appositi modelli: AA9/6 per le imprese agricole individuali e AA7/6 per le società (in tal caso va allegata copia autentica dell’atto costitutivo per le società di persone e copia autentica dell’atto costitutivo e dello statuto per le società di capitali). All’atto della presentazione della dichiarazione l’Ufficio attribuisce il numero di partita IVA. Va poi effettuata l'iscrizione al Registro delle Imprese della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura perché entro 30 giorni dalla data di effettivo inizio attività le imprese individuali hanno l’obbligo di iscrizione nell'apposito Registro delle Imprese - Sezione speciale. Le società, invece, indipendentemente dall’inizio attività, hanno l’obbligo di iscrizione al Registro Imprese entro trenta giorni dalla stipula dell’atto costitutivo. La domanda va sottoscritta dal legale rappresentante. Nel caso in cui l’inizio attività non coincida con l’iscrizione al Registro Imprese dell’atto costitutivo si procederà alla comunicazione in un secondo momento della stessa. Aspetti contributivi Gli aspetti pensionistici e assicurativi variano a seconda del profilo dell’imprenditore: - il Coltivatore Diretto (CD) è tenuto a versare all’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) contributi pensionistici, di maternità e assicurativi; - l’imprenditore agricolo a titolo principale (IATP) è tenuto al versamento solo dei contributi pensionistici. Elenchi dei coltivatori diretti Per l’iscrizione negli elenchi dei coltivatori diretti è necessario presentare all'INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) un apposito modello denominato CD1 (dichiarazione aziendale relativa alla conduzione d’impresa diretto coltivatrice (art. 14 della Legge 233/90) entro 90 giorni dalla data d’inizio attività. In esso oltre ai dati anagrafici del titolare dell’impresa, vanno indicati l’ubicazione del centro aziendale e (se ce ne sono) i dati relativi ai collaboratori addetti abitualmente alla manuale coltivazione dei fondi, all’allevamento e governo degli animali nonché le informazioni relative alla consistenza aziendale (dati catastali relativi ai terreni coltivati con il relativo titolo di possesso – affitto o proprietà –; la specie animale allevata e le modalità di allevamento; le macchine agricole utilizzate). Accertato da parte dell’INPS il diritto all’iscrizione negli elenchi dei coltivatori diretti il titolare d’azienda è soggetto al versamento dei contributi previdenziali e assicurativi che, variano in funzione dei Redditi Agrari catastali e della fascia altimetrica del centro aziendale. In sintesi Per avviare un’azienda agricola e acquisire il titolo di imprenditore agricolo è necessario: - aprire una posizione IVA; - iscriversi al registro imprese (sezione speciale) della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura; - presentare dichiarazione aziendale all’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale)
CHI E' IMPRENDITORE AGRICOLO
in base all' art. 2135 del Codice Civile "È imprenditore agricolo chi esercita una delle seguenti attività: coltivazioni del fondo, selvicoltura, allevamento di animali e attività connesse. Per coltivazioni del fondo, per silvicoltura e per allevamento di animali si intendono le attività dirette alla cura ed allo sviluppo di in ciclo biologico o di una fase necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine. Si intendono comunque connesse le attività, esercitate dal medesimo imprenditore agricolo,dirette alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione che abbiano ad oggetto prodotti ottenuti prevalentemente dalla coltivazione del fondo o del bosco o dall’allevamento di animali, nonché le attività dirette alla fornitura di beni o servizi mediante l’utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell’azienda normalmente impiegate nell’attività agricola esercitata, ivi comprese le attività di valorizzazione del territorio e del patrimonio rurale e forestale, ovvero di ricezione e ospitalità come definite dalla legge". 2. Si considerano imprenditori agricoli le cooperative di imprenditori agricoli ed i loro consorzi quando utilizzano per lo svolgimento delle attività di cui all’articolo 2135 del Codice Civile, come sostituito dal comma 1 del presente articolo, prevalentemente prodotti dei soci, ovvero forniscono prevalentemente ai soci beni e servizi diretti alla cura ed allo sviluppo del ciclo biologico». Professionalità e attività connesse È indispensabile che l’imprenditore agricolo nella conduzione dell’impresa agricola risponda a criteri di professionalità (attività svolta in modo stabile e continuativo) ed economicità (risultato economico positivo generato da operazioni sul mercato) senza le quali non può esservi impresa. L’imprenditore agricolo è definito a titolo principale se: - dedica all’attività agricola almeno due terzi del proprio lavoro complessivo; - ricavi dalla stessa attività almeno due terzi del proprio lavoro complessivo; - abbia la necessaria capacità professionale. Si presume l’esistenza di quest’ultimo requisito quando il soggetto interessato abbia: - esercitato per almeno un triennio attività agricola come coadiuvante familiare o come lavoratore agricolo; - un titolo di studio diploma di scuola agraria , o istituto tecnico professionale agrario o di altra scuola ad indirizzo agrario prevalente, laurea nel settore agrario e veterinario, delle scienze naturali. Rientrano pertanto tra gli imprenditori a titolo principale: - le persone fisiche - le cooperative agricole - le associazioni professionali di imprenditori agricoli; - le società di persone - le società di capitali Le attività connesse sono consentite, ma non devono prevalere rispetto all'attività agricola principale. Il Coltivatore Diretto Il Coltivatore Diretto si differenzia dall’imprenditore agricolo perché oltre a possedere i requisiti di tempo, reddito e capacità professionale ha le seguente caratteristiche: - si dedica insieme alla famiglia alla coltivazione del fondo e all'allevamento del bestiame. In questo caso la complessiva forza lavorativa del nucleo familiare non deve essere inferiore a un terzo di quella occorrente per le normali necessità della coltivazione del fondo e per l’allevamento del bestiame; - possiede il requisito della abitualità nella diretta e manuale coltivazione del fondo o nell’allevamento del bestiame. Che cosa vuol dire? Vuol dire che si dedica in modo esclusivo o almeno prevalente a tale attività. Per attività prevalente si intende quella che impegna il Coltivatore Diretto per il maggior periodo di tempo nell’anno e che costituisce per lo stesso la maggior fonte di reddito.
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corri
Iscritto il: 09/12/2009, 15:18 Messaggi: 5
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ti ringrazio ma volevo chiedere delucidazioni anche circa la figura di imprenditore agricolo con attività non prevalente perchè nel frattempo ho fatto qualche ricerca su internet ,ma c'ho capito poco. Ti spiego: sul terreno che vogliamo acquistare c' e' un piccolo casale (volturato all'urbano) che vorremmo prendere come seconda casa, ma il terreno è di ben 5.4 ettari su cui ci sono 500 ulivi più qualche albero da frutto. Per cui c'era venuto in mente di sfruttare al meglio questa situazione visto che gli ulivi vanno cmq coltivati e 500 non sono pochi. Considera che noi viviamo a Roma, quindi ci chiedevamo aldilà delle eventuali agevolazioni per l'acquisto di questo terreno, se ci convenisse in ogni caso aprire la partita IVA come imprenditore agricolo o coltivatore diretto, non so, visto che io non ho reddito. Grazie mille
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