Io ho l'azienda a circa 10 km da Asti. (
www.castellantico.com)
E' una societa' agricola in start-up che sto usando(oltre che come coltivazione) soprattutto come laboratorio per lo sviluppo di tecnologie ad alta automazione e robotizzazione.
La produzione per il momento e' prevalentemente composta da legname, ma ho da poco impiantato un piccolo frutteto composta da poco piu di mille piante da frutta che entreranno presto in produzione.
Nell'autunno conto di piantarne altrettante in un nuovo impianto (sto preparando il terreno, spero di finire in tempo).
Ho anche preparato un paio di ettari di terreno che stiamo coltivando ad orto a pieno campo (non e' ancora a regime perche' il terreno era fermo da piu di 30 anni e la ripulitura/conversione e' tutt'altro che semplice).
Ho una buona quantita' di noccioli che al momento sono un po' trascurati, e delle vecchie vigne che sto espiantando per far posto a piante da frutta e noccioli. E' in corso di costruzione una grande serra ad elevata automazione ed una stalla per cavalli che dovra' essere il generatore di energia/calore per la serra.
Insomma si sta cercando di sviluppare in una attivita' che possa offrire prodotto vario e in modo continuativo.
Apparentemente l'ottimo per la filiera corta.
io sono partito dal principio che in filiera corta devi avere un prodotto da offrire in ogni giorno dell'anno, diversamente il cliente non puo venire fidelizzato e si perde.
Mi son presto scontrato con le difficolta' di progetto di un sistema in filiera corta.
La via dell'associazionismo mi pare poco pratica.. Abbiamo gia molti esempi, alcuni ben riusciti (la COOP per esempio),
Ma oggi la concorrenza con questi colossi ostacola e spegne i nuovi tentativi che non partano con capitali ingenti e visioni di dimensione europea.
In piu, l'associazionismo non mi difende dal rischio di cartello sui prezzi e non mi garantisce il prezzo remunerativo del prodotto,anzi...probabilmente e' vero al contrario (basta vedere cosa sta succedendo nella coricoltura).
Parliamoci chiaro, una coca cola costa alla produzione 30 centesimi e viene venduta al banco sui 3 euro..
Una scarpa firmata costa una decina di euro e viene venduta al negozio sui 100 euro.
Un chilo di gelato costa meno di due euro di materie prime ma confezionato in vaschetta va da 12 euro in su.
I costi veri sono concentrati soprattutto nel nodo dettagliante/consumatore finale.
Ora io posso pure dire, vendo in azienda.. pero' allora devo organizzare un punto vendita con cella frigo, strade di accesso carrozzabili,parcheggio, pese e cassa... allora oltre che contadino divento negoziante.
per esempio se io oggi avessi un minuscolo campetto coltivato in modo da produrre sui 200 kg di zucchini al giorno ultrabio ma di conseguenza anche ultradeperibili ..dovrei avere almeno 150 persone che giornalmente visitano la mia azienda e comprano il loro bravo chiletto di zucchine. Queste dovrebbero essere persone che arrivano dalla citta', che i miei vicini pure loro hanno le zucchine che escono dalle orecchie e sicuro non le comprano, quindi si fanno almeno venti km per venire e fare la spesa.
Per trascinare 150 persone davanti casa tutti i giorni o ci metto le pin up o regalo soldi alla pubblicita'..
Voglio dire sto facendo i conti ma i punti di incrocio,quelli davvero redditizi, per ora non sono riuscito a portarli nel punto che voglio raggiungere
.