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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68622 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Ti ringrazio per le informazioni sulla tua azienda e ti faccio i complimenti. Concordo che non è pensabile sperare di avere quel numero di acquirenti in azienda. Perchè non pensare ad accordi con i consumatori in città? Qualcuno so che lo fa da alcuni anni, ma non so se è soddisfatto o meno. Certo ci vuole una notevole organizzazione. Io ci penso da alcuni anni. In un prossimo messaggio vedo di illustrarti come, ma forse la conosci già. Ciao e buon lavoro, Marco
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09/07/2009, 15:45 |
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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mah guarda Marco, anni fa avevo progettato un sistema di abbonamento a privati "adotta un orto". A fronte di una bolletta mensile come quella della luce veniva garantita la coltivazione a regola d'arte di un appezzamento di orto proporzionale alla cifra del contratto e periodicamente veniva consegnato il prodotto raccolto. Parliamo del 2003 , il progetto aveva suscitato interesse, ero arrivato a proporlo fino in commissione europea. Poi , per un lutto in famiglia,ho seguito poco la cosa e tutto si e' fermato. Ora mi hanno bellamente fregato l'idea e stanno provando a realizzare una cosa simile a venti km da qui. La cosa pero' non sembra funzionare molto. Il problema e' che il consumatore in teoria e' sensibile alla questione, pero' poi compra le carote lavate o l'ananas tagliato a pezzetti e gia zuccherato pronti da sgranocchiare per non fare la fatica di pulirli, (ma mi raccomando con sempre il bollino bio ben evidente!!). Ho fatto dei test... tra i miei fornitori di materiale informatico e software, (persone mediamente colte,con stipendio medio alto, attente alla dieta e al bio): Ho detto " ragazzi ho due campi pieni di buona verdura coltivata come si deve e che per il momento non vendo, ve la do gratis,se venite a prenderla quando la raccolgo". Beh non ne ho ancora visto arrivare uno, pare non abbiano tempo. Alla parola gratis sono venuti invece parecchi ragazzi impiegati cococo' e segretarie dallo stipendio molto basso, pero' esclusivamente perche' era tanta roba e gratis. A eataly a Torino, vendono il kmzero, ma in una struttura faraonica con una organizzazione spaziale, e con investimenti iniziali mica da ridere. Li pero' ci si trova in una situazione analoga alla fornitura al supermercato, con la differenza che presentata cosi' la verdura la vendono a prezzi iperbolici.. per dare un idea: mazzetto di sei rapanelli 2,5 euro, mezzo chilo di riso 5 euro, e cosi' via..pero' c'e' il passaggio (piu di 5000 persone al giorno) e l'atmosfera un po snob del tutto ultrabuonoultraspeciale che permette di dimenticare il prezzo e vendere lo stesso.
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09/07/2009, 18:50 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68622 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Mi hai dato tutte notizie non buone Certamente bisogna tenere conto di tutte le tue giuste osservazioni se si vuole avviare iniziative simili. Ciao, Marco
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10/07/2009, 7:01 |
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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Si , apparentemente son notizie pessime. Pero' non e' detto che la cosa non possa funzionare, io nutro ancora parecchia fiducia e penso che la formula vincente sia ancora da scoprire. Mi piacerebbe sentire la tua idea
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10/07/2009, 14:06 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68622 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Sicuramente non esiste ancora la formula vincente. Comunque la filiera corta riguarderà sempre una parte limitata del mercato. E forse sarà necessario integrare varie forme, diverse a seconda delle caratteristiche aziendali, del luogo in cui si trova, del tipo di produzioni, ecc. Farmers market, vendita in azienda, contratti con i consumatori e trasporto a casa, prenotazione via internet o tel e successiva spedizione o trasporto diretto.... Ciao, Marco
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11/07/2009, 17:59 |
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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io credo che parlando di filiera corta non sia ancora stata trovata la "killer application" manchi cioe' l'idea che rende il sistema kmzero appetibile alla grande massa. O meglio, gli esempi davvero funzionanti credo siano quelli che hanno affrontato l problema con grande impiego di denaro e con progettazione molto accurata oppure, per contro, i piccolissimi produttori che possono avvantaggiarsi anche di piccole vendite al dettaglio (in fondo portare 30 kg di roba al deposito del grossista e' uguale al portarli presso il punto di raccolta del Gas ). Non credi?.
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13/07/2009, 11:28 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68622 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Sono daccordo. Forse sarebbe utile vedere come in altri stati più all'avanguardia nel settore (mi pare la Germania) si siano mossi gli agricoltori. Sto pensando alla realizzazione di qualcosa in internet. Appena ho le idee più chiare te le illustrerò. Buon lavoro, Marco
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13/07/2009, 12:18 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68622 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Riprendo dopo un mese questa discussione. Ciao raviolo, ti informo che dovrebbe essere a buon punto un nuovo servizio di Agraria.org dedicato alle piccole aziende agricole che già vendono direttamente i loro prodotti o che hanno intenzione di farlo. In sostanza un catalogo-vetrina che potrà essere consultato dai moltissimi visitatori di agraria.org. L'inserimento sarà gratuito per le piccole aziende agricole. Quali vantaggi? - L'utente internet potrà trovare facilmente l'indirizzo delle aziende che si trovano nella sua provincia e che vendono (on site) il prodotto che cerca (questo vale per prodotti deperibili, come carni, salumi, ortofrutta, ecc.). Per altri prodotti l'azienda si potrà organizzare con la spedizione, acordandosi direttamente con il cliente. - Le piccole aziende, che spesso non si possono permettere nemmeno un minisito, potranno essere presenti e soprattutto visibili. Chi conosce un po' di internet, sa bene che la difficoltà non è la realizzazione di un sito, ma la visibilità in rete, visto che la quasi totalità degli utenti cerca tramite i motori di ricerca. Fare un sito è una cosa, essere visibili un'altra. E' un canale in più, accanto agli altri già seguiti da tante piccole aziende. Ciao, Marco
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11/08/2009, 18:32 |
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raviolo
Iscritto il: 10/03/2009, 15:08 Messaggi: 1393 Località: Asti
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l'idea del sito a disposizione di chi non ha i mezzi tecnologici per gestirne uno puo essere utile ed e' sicuramente buona. Penso pero' che non si possa fare concorrenza alla GDO con la filiera corta. Ritengo siano due mercati distinti e che non possano sovrapporsi. Di fatto non e' realistico pensare di poter raggiungere buoni fatturati andando contro ai colossi senza disporre dei loro mezzi. Penso che la filiera corta debba correre sulle sue gambe proponendo prodotto/servizio diversi dalla GDO. Per chiarire l'idea faccio mio uno slogan che pero' ha un grosso fondo di verita'. "Guardiamo con compassione ai nostri nonni che per bere dovevano andare fuori in cortile e tirare su un secchio d'acqua dal pozzo... oggi pero' non ci scandalizziamo se per bere dobbiamo andare ben piu lontano, al supermercato in auto e caricarci di bottiglie piene di acqua vecchia che paghiamo come fosse vino....." Forse noi che vorremmo vendere in filiera corta dovremmo incominciare a ragionare sul come farlo abbandonando i punti di vista attuali.
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21/08/2009, 12:55 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68622 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Il nostro progetto non ha l'ambizione di garantire fatturati alle piccole aziende, ma solo di dargli più visibilità e un piccolo spazio alla vendita diretta. Noi siamo a buon punto. Fare concorrenza alla GDO è molto difficile, sarebbe già sufficiente riuscire a spuntare prezzi migliori. Del reso la distribuzione costa molto... Ciao, Marco
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21/08/2009, 13:03 |
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