francescoriello ha scritto:.........In definitiva qual'è il vero problema, che i soldi dei contributi possono servire o no, ma alla fine solo dove c'è professionalità c'è futuro i contributi sono solo un piccolo tassello in queste realtà, mentre sono la parte preponderante dove non si è creato reddito reale.
Premesso che concordo con te su quasi tutto ciò che dici, vedi che alla fine la grande macchina dei contributi è una macchina che ha un grosso significato solo in operazioni di speculazione sia dal punto di vista della grande speculazione: il caso che citi tu dei grossi gruppi assicurativi, bancari o quant'altro è emblematico; sia da quello della piccola speculazione, anche se con finalità diverse, il vecchietto che sopravvive decidendo di immolarsi al mantenimento della vacca a 2.000 mt di quota e ce la fa grazie al contributo e alla pensione che comunque.....
Chiaramente dei due casi il primo è l'anticristo dell'economia e, finalmente, oggi, ottobre 2008, possiamo dire che è stato smascherato, il secondo è il caso umano da prendere in considerazione ma, comunque, i premi PAC, a chi vive lavorando la terra, allevando vacche o polli o altri animali non devono interessare. Sono solo una macchina che alimenta se stessa. Ma ci rendiamo conto, volendo guardarla dal punto di vista del consumatore, di quanto gli costa l'amministrazione di un pachiderma del genere. A me i contributi PAC portano un beneficio di 0,025€/lt sul latte che produco ma al consumatore, mantenere dieci parassiti che sono li solo per controllare che non mi freghi magari 0,0002 €/lt quanto costa?
Esiste un calcolo di quanto abbiamo speso in italia a far girare forestali e elicotteri vari a far aerofotografie del territorio seminato per recuperare, forse, nei casi più eclatanti 20.000 €?
La gestione della PAC in italia 20.000 € credo se li mangi ogni ora che passa del giorno e della notte e pagano tutti.
Il mercato stabilisce i prezzi delle merci e la lotta si fa ad armi pari, è una corsa al ribasso, anche dal punto di vista dello status sociale, ma per me è l'unica corsa che possiamo fare, l'alternativa sono le confraternite religiose o simili. Non la escludo a priori ma preferisco arrivarci per libera scelta che per imposizione politica, non c'è bisogno di un governo per questo.
francescoriello ha scritto:Forse è bene pensare di eliminare questi sistemi a pioggia, e indirizzarli solo dove servono realmente, ad esempio nel costruire sistemi associativi che concentrino l'offertà e si pongano come unico interlocutore verso gli acquirenti. Ma sono cose dette e ridette, che come ripeto, funzionano solo dove le "persone" sono in grado di farle funzionare. Cioè siamo noi agricoltori i principali attori del decadimento del settore agricolo, gli altri hanno solo approfittato del momento.
francesco
Tengo buone le pirme dieci parole e lascio il resto a chi ha voglia di star a perder tempo a parlare del nulla.
Ciao