Salve ho un quesito da porre,lavoro come dipendente a tempo determinato presso un azienda agricola e nel tempo libero vorrei fare lavori di manutenzione del verde e lavorazioni agromeccaniche presso privati.Posso aprire una ditta individuale senza compromettere la mia posizione di dipendente e beneficiare della disoccupazione agricola?

aprire una partita iva è possibile, se non è cambiata di recente qualche regola.
per la disoccupazione non saprei è molto complicato, mi pare che non devi superare una certa quota di reddito da partita iva.
informati bene prima di aprire una partita iva, avrai delle spese non da poco, inoltre a fine anno dovrai cumulare il reddito da dipendente con quello ottenuto dall'attività, son dolori, anzi $$$$.
auguri, son felice di non aver più partita iva.

Grazie della risposta, infatti ho molti dubbi e prima di andare dal commercialista vorrei appunto opinioni di persone per valutare realmente pro e contro

dovresti sentire anche le associazioni di categoria.

devi stare attento. la ditta di manutenzione può venire considerata azienda agricola senza terra, ma non puoi richiedere la disoccupazione se sei titolare di partita iva. se non chiedi la disoccupazione, informa prima il tuo titolare, in quando andando ad avviare una azienda potenzialmente concorrenziale (azienda agromeccanica e/o azienda agricola senza terra), se il titolare può decidere di licenziarti per violazione della clausola di fedeltà e non concorrenza insita nel lavoro subordinato, chiedendoti eventualmente anche i danni.

Sul sito dell'INPS non c'è nessun riferimento al fatto che un dipendente agricolo (operaio agricolo a tempo determinato) che possiede anche partita iva non possa ottenere la disoccupazione. Io sto valutando la stessa idea di chi ha aperto la discussione, tra l'altro idea comune a molti su cui ancora non si riesce a fare chiarezza (ammetto però di non essermi ancora mosso sentendo le varie associazioni): lavoro infatti come operaio agricolo per circa 8-9 mesi all'anno e vorrei sfruttare il poco terreno di mia proprietà (3000 mq) più altro in affitto per produrre qualcosa che mi copra il resto dell'anno (in modo da ottenere 3000-4000 euro).

Il dubbio riguarda i contributi perché come ahimè è prassi nella stragrande maggioranza delle aziende agricole anche se io lavoro tutti i giorni feriali di quei 8-9 mesi, naturalmente nelle buste paghe figurano soltanto 10-15 gg di lavoro, e su quelli si calcolano i contributi. A fine anno, in genere, accumulo 80-90 gg di contributi.
Non si capisce se aprendo partita iva devo versare comunque una cifra che va dai 1500 ai 3000 euro di contributi, a prescindere da ogni guadagno (che può cioè neppure esserci).
Come scriveva un altro utente riguardo questa cosa, è assurdo ad esempio che in regime di esonero (cioè sotto i 7000 euro) si debba comunque pagare 3000 euro di contributi, perché il regime di esonero è (secondo me) un regime che di per se stesso implica una attività secondaria, visto le cifre in gioco.

A me sembra abbastanza scontato che se hai p.iva, e quindi lavori, che disoccupazione vuoi avere (non essendo disoccupato)?
Occhio, poi, alla prevalenza visto che le gg dichiarate come operaio sono quelle che scrivi. Inoltre non è che siccome hai la p.iva devi, automaticamente, iscriverti come CD o IAP; ci sono dei requisiti da rispettare (difficilmente unonche sta sotto i €7000 ha i requisiti per essere iscritto come CD e men che meno come IAP).

Saluti

A parziale correzione di quanto scritto in precedenza, ciò che davo per scontato in realtà non lo é nel senso che é possibile avere la disoccupazione agricola, anche in presenza di lavoro autonomo, purché l'attività di operaio sia prevalente (in termini di giornate).

Saluti

Naturalmente significa che non devi essere coltivatore diretto i IAP

Esatto, è scritto abbastanza chiaramente sul sito dell'INPS sulla pagina relativa alla disoccupazione agricola.
Non mi è chiaro però come vengano calcolate le giornate relativamente all'eventuale lavoro in proprio; per caso si applicano le famose "tabelle" di cui sento parlare?