bietola ha scritto::shock: Wow .. Grazie odisseo87, adesso sono ancora più confuso di prima
Me ne sono accorto.
bietola ha scritto:quindi per diventare un piccolo imprenditore agricolo, un CD, bisogna dimostrare di dedicare all'agricoltura almeno 104 ore all'anno ( requisito abitualità ) ed inoltre deve essere dimostrato che da questa attività di agricoltura si ricava la maggior parte del reddito, nel caso venisse dimostrato che uno si dedica almeno 104 ore all'anno all'agricoltura, e che dall'agricoltura ricava la maggior parte del reddito, diventa obbligatoria l'iscrizione all'IMPS
Il fabbisogno lavorativo annuo di 104 giornate determina l'estensione minima dell'azienda, in rapporto al tipo di produzione.
Il nucleo (familiare)
coltivatore diretto deve far fronte autonomamente ad almeno un terzo del fabbisogno lavorativo annuo, cioè almeno 104/3=35 giornate lavorative annue. Per il resto si possono assumere dei dipendenti regolarmente assunti.
Iscriversi come coltivatore diretto nel momento in cui si hanno i requisiti non è un obbligo ma una scelta che in certi casi può essere vantaggiosa (es. agevolazioni fiscali per l'acquisto di terreni).
Gli adempimenti burocratici, una volta accertato il possesso dei requisiti, sono:
- Apertura di una Partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate.
- Iscrizione al Registro delle imprese, sezione speciale Agricoltura, presso la competente Camera di Commercio se si prevede di realizzare un fatturato superiore ai 7000 euro/anno.
- Iscrizione e dichiarazione presso l’Inps.
bietola ha scritto:nel caso uno che ha aperto una partita IVA in esonero, ad un certo punto dimostrasse ( o fosse costretto a dimostrare ) di lavorare minimo 104 ore all'anno pur non superando i 7000 euro all'anno di guadagno, perderebbe automaticamente i vantaggi dell'esonero fiscale e sarebbe costretto ad iscriversi all'IMPS e ad aprire una partita IVA normale ?
Mi sforzo di trovare un senso a questa domanda ma non ci riesco.
L'iscrizione all'INPS è obbligatoria se si vuole essere riconosciuti come coltivatori diretti.
I piccoli produttori agricoli, cioè coloro che nell'anno precedente hanno realizzato un volume d'affari non superiore a euro 7.000 e costituito per almeno due terzi da cessioni di prodotti agricoli (compresi nella prima parte della tabella A allegata al DPR n. 633 del 26 ottobre 1972), rientrano automaticamente nel regime di “esonero IVA”.http://www.agraria.org/estimo%20economi ... ricola.htm" target="_blank
Se il volume d'affari ha superato quota 7.000 euro, allora si perdono i vantaggi del regime di esenzione IVA.
bietola ha scritto:a tal proposito cosa intendono questi dell'IMPS per la maggior fonte di reddito e per abitualità e prevalenza per l'impiego lavorativo ? ..... 104 ore all'anno e nessun introito oltre a quello ricavato dall'agricoltura ?
Intendono semplicemente questo:
>50% tempo di lavoro annuo impiegato per la gestione dell'azienda
>50% reddito globale da lavoro derivante dalla gestione dell'azienda
bietola ha scritto:IAP ( Imprenditore agricolo professionale ) :
Questo è il titolo dei Titolari di aziende agricole, quindi soci di società agricole come S.R.L, S.P.A .. ecc.. In questo caso bisogna dimostrare di avere conoscenze e competenze professionali, credo si riferiscano al Diploma o Laurea in Agraria ..
Dipende dalla regione/provincia... a volte sono sufficienti anche corsi di formazione professionale appositi (magari organizzati da associazioni di categoria) oppure esperienza documentabile nel settore.
http://giovanimpresa.coldiretti.it/pubb ... onale-iap/" target="_blank