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Differenza fra Coltivatore diretto ed Impreditore agricolo ? 
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Iscritto il: 26/03/2013, 13:29
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Località: Latina
Formazione: laurea
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Interessante questa discussione. La riporto in vita per fare alcune osservazioni e per aggiungere una domanda:

1) alcuni antepongono lo status di CD a quello di IA, come se il secondo fosse un passaggio successivo rispetto al primo. Altri fanno apparentemente l'opposto, inserendo dei limiti di reddito minimo più stringenti per il CD rispetto all' IA. Chi ha ragione? entrambi?

2) qualcuno dice che il CD differisce dall' IA perchè ha il diritto di prelazione sui confinanti del fondo di cui è proprietario, ma questo (per quanto ne so io) non è vero: infatti la qualifica di cosidetto "coltivatore diretto" ai fini del diritto di prelazione è definita diversamente rispetto alla categoria professionale, per la prelazione è sufficiente infatti essere proprietari e coltivatori DI FATTO del fondo a prescindere da tasse, inps, associazioni e sopratutto limiti di reddito.

3) la domanda sorge spontanea: ma se uno non è ne' CD, ne' IA, allora cos'è? sopratutto se non è nessuna delle due cose per limiti di reddito e/o per altre attività professionali prevalenti... che inquadramento ha? Gli è vietato coltivare forse? (non credo sia così!)

Saluti!


27/03/2013, 17:44
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Ho seguito tutta la Discussione, e l'unica cosa che ho capito è che come al solito in Italia è tutto un casino .. sembra che le regole siano state scritte e concepite da individui sotto l'effetto di stupefacenti, che partoriscono confuse e contrapposte normative che hanno la particolare qualità di gettare nell'incertezza assoluta chi cerca di comprenderle e rispettarle.
Ho chiesto anche io in giro, e vi posso assicurare che ognuno dice la sua ed interpreta di conseguenza ! un vero caos ! ( situazione già vissuta personalmente nell'ambiente sportivo dal quale provengo, e se può consolarvi l'ambiente del Fitness è decisamente molto più confuso e caotico di questo ).
Comunque, mi sembra di aver capito :
1)) L' imprenditore Agricolo può non essere un Coltivatore diretto, ma il coltivatore diretto è necessariamente un'imprenditore agricolo; in pratica ( se ho capito bene ), il coltivatore diretto ha tutte le "qualità" dell'imprenditore agricolo ma in più ha la caratteristica di dedicarsi personalmente ( o al massimo insieme ai Famigliari ) alla coltivazione - allevamento del Terreno; mentre un imprenditore agricolo e la sua famiglia potrebbero non dedicarsi direttamente alla coltivazione del terreno affidandola quindi a dei Dipendenti.
2) Bisogna scegliere, in base alle proprie ambizioni e risorse, se diventare dei professionisti o non professionisti; nel secondo caso ( non professionisti ) si può aprire una partita IVA in regime di esonero, ma si deve stare dentro ai 7000 euro all'anno di guadagno ( fattura chi ti compra il prodotto ); altrimenti se si vuole diventare dei professionisti c'è da iscriversi al registro delle imprese sia che si rientri tra gli IA o i CD, con iscrizione IMPS, INAIL, tassazione su Partita IVA ecc... ma si può vendere fatturando tutto quello che si vuole.
Non mi è per nulla chiara la situazione "titoli", ma dalle informazioni che mi sono giunte, mi sembra di aver capito che per diventare dei professionisti ( IA oppure CD ) sia necessario essere in possesso del diploma di Perito agrario, mentre se non si è professionisti non ci sono obblighi.. Ripeto, è una mia interpretazione quest'ultima .. inoltre se non si è professionisti credo non ci si possa definire ne come IA e ne come CD, ma semplicemente coltivatori - allevatori per Hobby.
Vi prego, correggetemi se ho sbagliato ... grazie, un saluto a tutti.


28/05/2014, 19:55
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Sempre sperando di aver capito bene in pratica :
1) aprendo una partitella IVA come non professionista, in regime di esonero, posso fare il lavoro che mi pare ( insegnante, operaio ecc ) e vendere a chi mi fattura ( grossista ) anche il prodotto di un'orto di 100 metri quadrati ! l'unico Obbligo è non superare i 7000 euro all'anno di "guadagno" .. infatti con 7000 euro non riesci a vivere dignitosamente ! Ho notato che molti usano il termine CD in regime di esonero oppure IA in regime di esonero, ma credo sia fondamentalmente un errore; in quanto sia il Coltivatore Diretto che l'Imprenditore Agricolo sono 2 figure professionali.


28/05/2014, 20:27
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Formazione: Laurea in lingue
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Ciao Bietola, ti volevo rispondere sulla questione dei "titoli" e cioè sia per diventare un CD che uno IAP è indispensabile avere un titolo che attesti le tue competenze e questo può essere il diploma di istituto agrario, la laurea in scienze agrarie oppure aver lavorato per un tot. di tempo (mi pare 3 anni) nell'ambito agricolo (ovviamente deve essere certificato). Se non hai nulla di queste cose devi fare l'esame che ti abilita a diventarlo, presso la tua provincia (ed è quello che dovrò fare io).
Saluti.


31/05/2014, 10:19
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Iscritto il: 23/05/2014, 15:19
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Mi è stato confermato che per diventare un professionista ( CD o IA ) è necessario il diploma di perito Agrario o la laurea in agraria .... mentre nessun obbligo per i non professionisti ( produttori agricoli ) in regime di esonero, che però hanno delle grosse limitazioni...


01/07/2014, 15:04
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COLTIVATORE DIRETTO (CD):

min. 104 giornate lavorative annue (con una eccezione: versamenti volontari)

min. 1/3 del fabbisogno lavorativo annuo per la gestione dell'azienda

>50% tempo di lavoro annuo impiegato per la gestione dell'azienda

>50% reddito globale da lavoro derivante dalla gestione dell'azienda

http://www.inps.it/portale/default.aspx?itemdir=6333

IMPRENDITORE AGRICOLO PROFESSIONALE (IAP):

conoscenze e competenze professionali

>50% reddito globale da lavoro dichiarato ai fini fiscali (UNICO/ 730)derivante da gestione azienda
oppure
>25% se questa è ubicata in zone svantaggiate di cui all’art. 17 del reg. CE n.1257/99

http://www.inps.it/portale/default.aspx ... 21&iMenu=1


01/07/2014, 18:02
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:shock: Wow .. Grazie odisseo87, adesso sono ancora più confuso di prima .. Dunque :? .. quindi per diventare un piccolo imprenditore agricolo, un CD, bisogna dimostrare di dedicare all'agricoltura almeno 104 ore all'anno ( requisito abitualità ) ed inoltre deve essere dimostrato che da questa attività di agricoltura si ricava la maggior parte del reddito, nel caso venisse dimostrato che uno si dedica almeno 104 ore all'anno all'agricoltura, e che dall'agricoltura ricava la maggior parte del reddito, diventa obbligatoria l'iscrizione all'IMPS.
Quindi, non è necessario un titolo di perito Agrario per diventare un CD professionista, è solo necessario dimostrare quello elencato prima .. Domande : nel caso uno che ha aperto una partita IVA in esonero, ad un certo punto dimostrasse ( o fosse costretto a dimostrare ) di lavorare minimo 104 ore all'anno pur non superando i 7000 euro all'anno di guadagno, perderebbe automaticamente i vantaggi dell'esonero fiscale e sarebbe costretto ad iscriversi all'IMPS e ad aprire una partita IVA normale ? a tal proposito cosa intendono questi dell'IMPS per la maggior fonte di reddito e per abitualità e prevalenza per l'impiego lavorativo ? ..... 104 ore all'anno e nessun introito oltre a quello ricavato dall'agricoltura ? .... se cosi è, allora una persona disoccupata, che ha aperto una partita IVA in esonero e che per il momento l'unica fonte di guadagno è quella dell'agricoltura, anche se non supera i 7000 euro all'anno di introito è automaticamente obbligata ad iscriversi all'IMPS, ma iscrivendosi all'IMPS può mantenere la partita IVA in regime di esonero ? oppure è obbligata ad aprirne una normale e quindi fallire automaticamente il giorno dopo ? ...

IAP ( Imprenditore agricolo professionale ) :
Questo è il titolo dei Titolari di aziende agricole, quindi soci di società agricole come S.R.L, S.P.A .. ecc.. In questo caso bisogna dimostrare di avere conoscenze e competenze professionali, credo si riferiscano al Diploma o Laurea in Agraria ..


08/07/2014, 13:38
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Messaggi: 337
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bietola ha scritto:
:shock: Wow .. Grazie odisseo87, adesso sono ancora più confuso di prima

:lol: Me ne sono accorto.

bietola ha scritto:
quindi per diventare un piccolo imprenditore agricolo, un CD, bisogna dimostrare di dedicare all'agricoltura almeno 104 ore all'anno ( requisito abitualità ) ed inoltre deve essere dimostrato che da questa attività di agricoltura si ricava la maggior parte del reddito, nel caso venisse dimostrato che uno si dedica almeno 104 ore all'anno all'agricoltura, e che dall'agricoltura ricava la maggior parte del reddito, diventa obbligatoria l'iscrizione all'IMPS


Il fabbisogno lavorativo annuo di 104 giornate determina l'estensione minima dell'azienda, in rapporto al tipo di produzione.
Il nucleo (familiare) coltivatore diretto deve far fronte autonomamente ad almeno un terzo del fabbisogno lavorativo annuo, cioè almeno 104/3=35 giornate lavorative annue. Per il resto si possono assumere dei dipendenti regolarmente assunti.
Iscriversi come coltivatore diretto nel momento in cui si hanno i requisiti non è un obbligo ma una scelta che in certi casi può essere vantaggiosa (es. agevolazioni fiscali per l'acquisto di terreni).
Gli adempimenti burocratici, una volta accertato il possesso dei requisiti, sono:
- Apertura di una Partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate.
- Iscrizione al Registro delle imprese, sezione speciale Agricoltura, presso la competente Camera di Commercio se si prevede di realizzare un fatturato superiore ai 7000 euro/anno.
- Iscrizione e dichiarazione presso l’Inps.

bietola ha scritto:
nel caso uno che ha aperto una partita IVA in esonero, ad un certo punto dimostrasse ( o fosse costretto a dimostrare ) di lavorare minimo 104 ore all'anno pur non superando i 7000 euro all'anno di guadagno, perderebbe automaticamente i vantaggi dell'esonero fiscale e sarebbe costretto ad iscriversi all'IMPS e ad aprire una partita IVA normale ?

:?: Mi sforzo di trovare un senso a questa domanda ma non ci riesco.
L'iscrizione all'INPS è obbligatoria se si vuole essere riconosciuti come coltivatori diretti.
I piccoli produttori agricoli, cioè coloro che nell'anno precedente hanno realizzato un volume d'affari non superiore a euro 7.000 e costituito per almeno due terzi da cessioni di prodotti agricoli (compresi nella prima parte della tabella A allegata al DPR n. 633 del 26 ottobre 1972), rientrano automaticamente nel regime di “esonero IVA”.
http://www.agraria.org/estimo%20economi ... ricola.htm" target="_blank
Se il volume d'affari ha superato quota 7.000 euro, allora si perdono i vantaggi del regime di esenzione IVA.

bietola ha scritto:
a tal proposito cosa intendono questi dell'IMPS per la maggior fonte di reddito e per abitualità e prevalenza per l'impiego lavorativo ? ..... 104 ore all'anno e nessun introito oltre a quello ricavato dall'agricoltura ?

Intendono semplicemente questo:

>50% tempo di lavoro annuo impiegato per la gestione dell'azienda

>50% reddito globale da lavoro derivante dalla gestione dell'azienda

bietola ha scritto:
IAP ( Imprenditore agricolo professionale ) :
Questo è il titolo dei Titolari di aziende agricole, quindi soci di società agricole come S.R.L, S.P.A .. ecc.. In questo caso bisogna dimostrare di avere conoscenze e competenze professionali, credo si riferiscano al Diploma o Laurea in Agraria ..

Dipende dalla regione/provincia... a volte sono sufficienti anche corsi di formazione professionale appositi (magari organizzati da associazioni di categoria) oppure esperienza documentabile nel settore.
http://giovanimpresa.coldiretti.it/pubb ... onale-iap/" target="_blank


08/07/2014, 14:53
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Iscritto il: 13/10/2011, 12:23
Messaggi: 643
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"....Iscriversi come coltivatore diretto nel momento in cui si hanno i requisiti non è un obbligo ma una scelta..." occhio!! Forse bisogna che chiarisci cosa intendi: se i requisiti ci sono e la campagna è l'unica o la maggiore fonte di reddito e di tempo di lavoro allora l'iscrizione all'INPS è obbligatoria (e come se lo è). Altrimenti, se l'INPS si accorge che i requisiti ci sono tutti e non ci si è iscritti, manda un bell'accertamento con la somma dovuta: può andare fino a cinque anni indietro, se le condizioni persistevano da tempo, per cui la botta è di quelle che non si dimenticano.

Odisseo87 cosa intendevi per "scelta": scelta tra iscriversi all'INPS come CD o IAP o proprio il fatto che uno possa decidere liberamente se iscriversi o no all'INPS?


09/07/2014, 10:37
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Iscritto il: 27/12/2012, 13:30
Messaggi: 337
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Hai ragione, non sono stato chiaro su questo: mi riferivo ai requisiti oggettivi.
Intendevo dire che se si possiedono i requisiti oggettivi (fabbisogno lavorativo annuo per la gestione dell'azienda), ma l'attività non è finalizzata alla vendita, viene a mancare un requisito soggettivo (prevalenza dell'attività per reddito ricavato).
Di conseguenza l'iscrizione all'INPS non è obbligatoria. http://www.agricoltura24.com/articoli/0 ... 82,00.html
Se invece si possiedono tutti i requisiti (oggettivi e soggettivi) allora l'iscrizione all'INPS è obbligatoria.


09/07/2014, 13:24
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