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Kjeldhor
Iscritto il: 25/02/2014, 11:47 Messaggi: 136 Località: Safi - Marocco
Formazione: Agrotecnico
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Sto seguendo un bando di concorso per un terreno agrario (in Marocco), si tratterebbe di un terreno agricolo praticamente mai sfruttato, finora ci han fatto grano (per modo di dire, dalle foto si vede che han gettato le sementi a mano, si notano delle belle chiazze vuote) 21 ettari in corpo unico (400*520) prevalentemente pianeggianti, solo gli ultimi 50 metri presentano un minimo di pendenza (2-3%); nonostante tutti lo pensino desertico il Marocco è tutto sommato verde, piove sui 600-700 mm/anno in 5 giorni piovosi (anche se con 2 mesi secchi in estate) e ad ogni modo è pieno di falde acquifere a 3-4 metri di profondità che però i locali non sono in grado di sfruttare (a parte i ricchi di Casablanca o Marrakech la gente normale ha a disposizione un cammello e una pala) quindi l'irrigazione non è per nulla un problema a patto di non fare un'itticoltura.
Sono in cerca di idee sul cosa farci, la legislazione è praticamente assente (se hai i soldi lo fai e da questo punto non ho grossi problemi, ho a disposizione una grossa azienda che lavora nel settore della costruzione di ponti che al momento lavora in Marocco, quindi fa girare capitali cospicui e per l'appunto ha anche i macchinari attualmente in loco per grosse sistemazioni fondiarie se necessario) però ci sono dei limiti: - il bando prevede l'assegnazione del terreno per 36 anni (al termine del quale ci sarà un'asta pubblica per la vendita, non esiste il diritto di prelazione però se non lo comprassi io avrei diritto al 50-60% dei costi di impianto) - parlando con l'amministrazione locale ho notato che hanno fretta di imparare (il campo è al centro di una valle contornata da contadini locali che non hanno idea del concetto di agricoltura; credo che il bando punti proprio a fare vedere alla gente del luogo l'impronta europea della coltivazione) quindi diciamo che vorremmo avere dei profitti a breve/medio termine (insomma, scordiamoci un impianto di tartufi). - è in Marocco, a parecchi chilometri dalla civiltà: quindi o impianto qualcosa che ha una minima richiesta di manodopera semplicissima da permettermi di assoldare lavoratori locali e restare personalmente in Italia la maggior parte del tempo, o un'attività che mi faccia impiegare tutto l'anno in loco. - essendo abbastanza vicino alla costa e avendo a disposizione una collina di nessuno (nel senso che la collina è la terra di tutti, al momento ci pascolano delle pecore e ci giocano a fare rally con delle improponibili fiat duna) si era pensato alla possibilità di creare un agritour simil sportivo, creando escursioni con i quod sia nell'entroterra che sulla costa visto che di certo in Italia sarebbe vietatissimo (ancora non so quanto appeal potrebbe avere una cosa del genere) - è un terreno giovane, c'è un'importante frazione di scheletro (ad occhio direi un 40% del volume) ma mi pare molto equilibrato e profondo 3-4 metri (a fine mese volerò sul posto ed eseguirò un carotaggio, poi porterò campioni di terra a far analizzare ad ogni modo da quel che ho visto sembrerebbe alcalino di costituzione) - l'economia locale è basata sull'esportazione in EU e negli USA, quindi si producono tantissimi prodotti che poi vengono lavorati all'estero (ad esempio sono i sesti produttori mondiali di latte, esportato al 60% in Francia, ma non hanno un singolo prodotto caseario perché non lo venderebbero, loro non lo usano e in Francia usano solo prodotti dop e ad ogni modo acquistano solo latte per dar lavoro alle loro imprese di lavorazione).
Qualche idea?
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04/04/2014, 11:07 |
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neoagricolo
Iscritto il: 16/02/2013, 22:17 Messaggi: 1251 Località: provincia di Frosinone
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mi sembra di aver letto che nel nord africa venivano coltivati i migliori vini bianchi...
poi tutto fu nazionalizzato ....e amen .... potresti informarti ...
dato il clima particolare qualche varietà coltivata in passato potrebbe essere un must
_________________ L'uomo fermo mostra che la fortuna non ha potenza su di lui . (Niccolo' Machiavelli)
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04/04/2014, 11:23 |
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Kjeldhor
Iscritto il: 25/02/2014, 11:47 Messaggi: 136 Località: Safi - Marocco
Formazione: Agrotecnico
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vi espongo la mia idea (perchè sostanzialmente sono in cerca di consigli/suggerimenti/critiche)
il terreno effettivo è di 24ha e pensavo di coltivarci la stevia, che nella zona dovrebbe avere il carattere perenne e non annuale come in canada (non ho la certezza ma pare credibile vista la latitudine)
visto che nella coltivazione poliennale si ha generalmente il picco di produzione al quarto anno, mentre al quinto crolla (tecnicamente rimane la produzione sostenibile fino all'ottavo anno) io pensavo di suddividere il tutto in 6 parti e su ciascuna 4 anni di stevia, uno di una leguminosa (la stevia è una classica mangiatrice di N e K, con un consumo medio 105 N, 23 P e 180 K per ha per anno) e uno di mais
ho un terreno sabbioso leggermente basico, perfettamente in piano, forse un po' troppo scheletro ma non so ancora se farci un intervento o meno: che leguminosa consigliate? (io pensavo a medica, visto che esportano latte credo che non sarà un problema trovare un allevatore a cui venderla), e l'anno successivo una specie preparatrice (pensavo al mais per lo stesso discorso del vendere ad un allevatore dell'insilato)
impianto 60*20 per poco più di 80.000 p/ha (dicono di stare sopra le 70mila per una questione di presenza delle malerbe e non oltre i 100mila perchè produce foglie più piccole più rami laterali e al momento servono solo le foglie)
ora pare che la stevia produca sui 1500-2500kg/ha nel primo anno, fino ai 4000nel quarto (facendo i conti io mi son tenuto sullo scarso [morie varie, incapacità mia, non ho idea se si riesca a fare 2 raccolti l'anno] ho considerato 1500kg il primo anno, 2000 il secondo ed il terzo, 2500 nel quarto per una media di 30 tonnellate di foglie essiccate): siccome non mi sono mai affacciato a questi aspetti, non ho la minima idea di cosa vogliano dire 30 tonnellate di foglie secche, quanto spazio mi ci vuole per stoccarle? quanto per essiccare (sembra sia possibile lasciare la pianta al sole per 24 ore, nelle coltivazioni annuali, ma se lo faccio poliennale dovrò subito portarle da qualche parte)
stessi dubbi per la propagazione via seme (volevo evitare la propagazione per talea) tenendo conto di una germinabilità del 30% (in teoria puro visto che li prendo a mano dalle piante, lì un operaio costa 10€ al giorno tasse incluse a dir tanto) avevo previsto dei cassoni in serra in cui piantare i semi, per poi spostare quelli germinati in altri cassoni, ma ho dei problemi per il dimensionamento del tutto
osservazioni?
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29/05/2014, 11:45 |
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Kjeldhor
Iscritto il: 25/02/2014, 11:47 Messaggi: 136 Località: Safi - Marocco
Formazione: Agrotecnico
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altra questione: irrigazione
per piovere piove, essendo a meno di 10km dall'atlantico e alla spalle a 70km c'è la catena montuosa (anche 4000 metri d'altitudine) si creano spesso condizioni favorevoli alla pioggia specie in primavera e inizio estate quando il sole scalda l'oceano, ma in tarda estate, se da noi c'è la bolla africana che non fa piovere per mesi... bhe in africa c'è di più, ora, a quasi 20 metri sotto c'è una falda a cui per fortuna posso accedere costruendo un pozzo,
ora fare un impianto a goccia per 24 ettari mi pare parecchio oneroso, ma c'è anche da dire che non mi pare il caso di sprecare troppa acqua, qual'è il confine per cui mi conviene fare o non fare la goccia piuttosto che una classica aspersione?
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29/05/2014, 12:04 |
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