sono uno statistico interessato ai derivati climatici e mi interesserebbe sapere se è possibile applicarli in agricoltura (il campo di applicazione più diffuso è nel settore dell'energia). Un contratto di derivato climatico potrebbe essere il seguente: un ente finanziario (di solito riassicurazioni o fondi di investimento) paga un tot per ogni millimetro di pioggia (caduta in una determinata stazione di rilevamento) oltre un livello prefissato, a fronte di un certo premio pattuito con un'azienda o un ente agricolo. Penserei che enti agricoli interessati a contratti del genere potrebbero essere i fondi mutualistici, come ad esempio il fondo mais o il fondo risemina dei Condifesa del Veneto e del Friuli, che in effetti combattono avversità quali l'eccesso di pioggia.
Pensate che questi contratti potrebbero avere una qualche potenzialità di utilizzo?
Di qualcosa legato all'andamento climatico si parla nel Piano Assicurativo Nazionale 2017. Le polizze sperimentali index based o indicizzate vengono definite come "contratti assicurativi che coprono la perdita di produzione assicurata per danno di quantità e qualità a seguito di un andamento climatico avverso, identificato tramite uno scostamento positivo o negativo rispetto a un indice biologico e/o meteorologico. Il relativo danno sara' riconosciuto sulla base dell'effettivo scostamento rispetto al valore del suddetto indice". Sono utilizzabili per cereali, foraggere ed oleaginose. Quello di cui parli è cosa simile a questo?
Ho visto che il forum è collegato con la Rivista di Agraria . Potrebbe interessare alla rivista un articolo sui derivati climatici e il loro possibile utilizzo ?
leggendo meglio il decreto direi che i derivati climatici sono una cosa un po' diversa dalle polizze "index based". Che, se ho ben capito, devono essere ancora progettate; il decreto non è chiarissimo (almeno per me). I derivati climatici sono invece piuttosto semplici.