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Consiglio subentro azienda agricola 
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Iscritto il: 14/10/2013, 11:36
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Ciao a tutti e complimenti per questo interessantissimo forum a tutti i moderatori ed ai partecipanti.
Vista la vostra immensa saggezza vorrei avvalermi dei vostri consigli.
Vi spiego la mia situazione: ho 34 anni e un'azienda agricola in Toscana di medie dimensioni (circa 60 Ha) ma io attualmente faccio un altro tipo di lavoro. L'azienda è mandata avanti dai miei genitori, che ormai però hanno superato abbondante la sessantina ed avrebbero intenzione di smettere, e quindi, vista anche la crisi del mio settore, sto pensando di subentrare in azienda. Attualmente i miei si occupano prevalentemente di cereali, ma ho anche un'ettaro di vigna (IGT) e un oliveto di 200 piante. Avrei quindi a disposizione tutto il know-how che i miei genitori potrebbero trasmettermi (cosa non da poco), ma, visto che le rendite dei cereali tendono al ribasso, e che dovrei rifare tutto il parco macchine perché i trattori sono molto vecchi, vorrei tentare un altro tipo di attività. L'idea che ho avuto è quella di coltivare ortaggi, magari con l'aiuto anche di una serra per l'inverno, visto che ho a disposizione un grande bacino di acqua privato con l'impianto idraulico già pronto. Vorrei far diventare questa l'attività principale dell'azienda, in modo tale da avere un'integrazione al reddito dei cereali che ormai permette a malapena la sopravvivenza (n.b. non possiedo più una mietitrebbia).
Cosa ne pensate? Secondo voi posso farcela? Quanto dovrei mettere a budget per questa specie di riconversione? Secondo voi l'idea del biologico è da prendere in considerazione, anche dato il fatto dei nuovi incentivi previsti nella PAC 2014?


15/10/2013, 15:18
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Iscritto il: 15/11/2012, 18:46
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Si può fare ma hai già fatto un'analisi o hai almeno un'idea dell'andamento della domanda di quello che vuoi coltivare? e in che tipo di canale commerciale vuoi inserirti? se ingrosso o dettaglio o entrambi?


16/10/2013, 20:40
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Iscritto il: 14/10/2013, 11:36
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flowergarden ha scritto:
Si può fare ma hai già fatto un'analisi o hai almeno un'idea dell'andamento della domanda di quello che vuoi coltivare? e in che tipo di canale commerciale vuoi inserirti? se ingrosso o dettaglio o entrambi?


Assolutamente al dettaglio, o al massimo come fornitore di piccoli negozi della zona o di ristoranti. Questo per limitare i costi di investimento. Almeno all'inizio, non conoscendo bene le potenzialità della cosa, vorrei limitare al massimo gli eventuali rischi/perdite.


17/10/2013, 11:13
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Iscritto il: 15/11/2012, 18:46
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non limitare troppo gli investimenti sulle vendite, sulla visibilità e sulla valorizzazione del prodotto e dell'azienda, è inutile avere un prodotto e non investire per farlo conoscere ed espandere i canali commerciali. piuttosto limita quelli sulla produzione se già riesci a produrre buoni prodotti così.


17/10/2013, 21:07
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Intanto il consiglio che ti do, e che potrebbe esserti utile per gli investimenti che hai intenzione di fare in azienda, è quello di sfruttare l'agevolazione gestita dall'ISMEA riguardante il SUBENTRO in agricoltura e che farebbe al caso tuo.
Per la scelta dell'indirizzo produttivo aziendale devi capire bene quale sarà il tuo mercato di riferimento (locale, regionale, nazionale, internazionale?), a chi vendere (vendita diretta, D.O., G.D.O., intermediari, ecc..?) cosa vendere (mi conviene l'ortaggio o investire in nuovi impianti di vigneto IGT? O oliveto?) e a quanto; ci sono Organizzazioni di produttori nella mia zona alle quali posso unirmi? Mi conviene? Ho le competenze necessarie (e direi anche il denaro :D ) per portare avanti le mie scelte? Ci sono forme di finanziamento che possano aiutarmi (vedi SUBENTRO)?...insomma queste sono alcune delle domande che potresti porti nel caso tu abbia intenzione di avviare una attività.

Saluti


27/10/2013, 12:45
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Iscritto il: 13/10/2011, 12:23
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Per il biologico credo ti convenga perché te lo pagano sempre qualcosina in più (dipende sempre, poi, a chi lo vai a vendere :) ) ed inoltre i PSR incentivano, mediante misure agroambientali, questo tipo di agricoltura (anche se adesso siamo a fine programmazione PSR 2007/2013 ed il prossimo settennato partirà in ritardo cioè nel 2015, pur concludendosi sempre nel 2020).
Tieni presente, però, che il biologico (se fatto come dovrebbe e non da furbi come spessissimo accade) non ti darà gli stessi risultati produttivi del regime di agricoltura convenzionale per cui dovrai, secondo me, informarti anche sui prezzi che spunterebbero le tue produzioni bio sul mercato a cui intenderai rivolgerti (informati presso qualche produttore della zona ad es., o presso associazioni agricole per i prezzi).

Insomma, come avrai capito, le scelte e le considerazioni da fare sono tante, soprattutto per chi è agli inizi, perciò valuta anche la possibilità di rivolgerti a professionisti del settore che potrebbero darti una mano (almeno agli inizi e per capire quale può essere la strada migliore da intraprendere): possono essere visti, magari, come una spesa iniziale ma ti permettono di risparmiare evitando di fare scelte sbagliate all'inizio che possono compromettere l'intero investimento.

Saluti


27/10/2013, 13:07
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guarda la coltivazioni di ortaggi è molto impegnativa, io ti consiglierei di convertirne all'inizio solo 8-10 ha


30/10/2013, 16:59
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Innanzitutto grazie a tutti dei preziosi consigli.
Per rispondere a mattiam: non ho assolutamente intenzione di convertire tutto. Quello che volevo fare è diversificare, in modo tale da sopperire ad eventuali mancati introiti da parte di una delle coltivazioni.
Comunque, visto he il nuovo PSR è slittato, credo che attenderò che le nuove normative siano definite un po' meglio. Come ho detto prima non parto da zero, ma senza un aiuto economico la vedo dura rinnovare il parco macchine o acquistare altre quote per vigneto e oliveto.
La produzione dei cereali rimarrebbe una soluzione valida (per la trebbiatura potrei avvalermi di un terzista) ma con questi prezzi... finchè anche la PAC non sarà ben definita meglio stare fermi.


04/02/2014, 13:34
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Penso, comunque, che entro metà o fine 2014 i PSR dovrebbero partire (dipende molto dal lavoro delle Regioni).

Saluti


05/02/2014, 9:52
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Iscritto il: 22/03/2012, 17:33
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mazzolatore80 ha scritto:
Ciao a tutti e complimenti per questo interessantissimo forum a tutti i moderatori ed ai partecipanti.
Vista la vostra immensa saggezza vorrei avvalermi dei vostri consigli.
Vi spiego la mia situazione: ho 34 anni e un'azienda agricola in Toscana di medie dimensioni (circa 60 Ha) ma io attualmente faccio un altro tipo di lavoro. L'azienda è mandata avanti dai miei genitori, che ormai però hanno superato abbondante la sessantina ed avrebbero intenzione di smettere, e quindi, vista anche la crisi del mio settore, sto pensando di subentrare in azienda. Attualmente i miei si occupano prevalentemente di cereali, ma ho anche un'ettaro di vigna (IGT) e un oliveto di 200 piante. Avrei quindi a disposizione tutto il know-how che i miei genitori potrebbero trasmettermi (cosa non da poco), ma, visto che le rendite dei cereali tendono al ribasso, e che dovrei rifare tutto il parco macchine perché i trattori sono molto vecchi, vorrei tentare un altro tipo di attività. L'idea che ho avuto è quella di coltivare ortaggi, magari con l'aiuto anche di una serra per l'inverno, visto che ho a disposizione un grande bacino di acqua privato con l'impianto idraulico già pronto. Vorrei far diventare questa l'attività principale dell'azienda, in modo tale da avere un'integrazione al reddito dei cereali che ormai permette a malapena la sopravvivenza (n.b. non possiedo più una mietitrebbia).
Cosa ne pensate? Secondo voi posso farcela? Quanto dovrei mettere a budget per questa specie di riconversione? Secondo voi l'idea del biologico è da prendere in considerazione, anche dato il fatto dei nuovi incentivi previsti nella PAC 2014?



1) Se vatutto bene i PSR sarà difficili che li vedremo operativi prima di luglio 2015
2) la diversificazione va bene ma deve essere effettuata con duttilità esempio: su 50 Ha invece di farli tutti a cerali ne faccio 10/12 a cereali e gli altri divisi per potenzialità di commercializzazione (20 Ha a moltiplicazione dei semi certificati; 6/7 Ha a ortaggi; eventuale possibilità di acquisto quote d'impianto per allargamento della vigna; aumento del numero di olivi impiantati con sesti utili alla meccanizzazione; allevamento di polli da carne a terra; 1/2 Ha a piccoli frutti che rendono bene e non richiedono una eccessiva manutenzione)

_________________
L'esperienza è il tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l'esame, poi ti spiega la lezione. (O. Wilde)


17/02/2014, 23:02
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