Formazione: Diplomato Arti Applicate - Corso Tecnico Ambientale
Come diventare coltivatore diretto?
11/11/2008, 11:59
Salve a tutti,
mi sono presentato nella sezione apposita del forum e quindi passo al mio primo intervento.
Passo a spiegare la situazione: Sono un ragazzo di 29 anni, senza passato o familiari in agricoltura e senza studi relativi all'argomento. L'intenzione mia e della mia famiglia è quella di cambiare stile di vita, investendo del denaro che abbiamo da parte per creare nella zona della pianura padana del Veneto una "fattoria" tramite l'acquisto di una casa con annesso terreno agricolo.
Il luogo l'avremmo già trovato, ma informandomi ho scoperto che per chi non è coltivatore diretto sussiste all'atto della compravendita una tassa di circa il 19% sul valore del bene acquisito. Almeno questo è quanto ho capito.
Siccome la nostra intenzione non è quella di avviare un business ma esattamente l'opposto, cioè vivere il più possibile in tranquillità e in rapporto costruttivo con la terra, mi trovo un po' in difficoltà sulla questione di diventare coltivatore diretto, proprio per risparmiare un po' di soldi visto che non sono illimitati.
So che al momento dell'atto si può dichiarare di diventare coltivatori diretti nei successivi tre anni, ma in effetti, avendo acquisito del terreno (nel mio caso si tratta di 1,5 ettari circa) e non volendo fare coltivazioni intensive e puramente commerciali (tipo granturco, barbabietole e simili) come è possibile questo?
Mi spiego meglio: se nei successivi tre anni io coltivo la mia terra per la sussistenza della mia famiglia (orto, frutteto, piccole quantità di cereali, galline, api, siepi e mini rimboschimento, ecc..) posso dichiarare di essere coltivatore diretto? O devo per forza vendere dei prodotti e dimostrarlo?
Purtroppo la cosa mi demoralizza un poco, perché reputo le intenzioni mie e della mia famiglia buone e sane per la terra che vogliamo acquistare, ma nonostante ciò non sembrano essere apprezzate e giustamente valutate dalla legge.
Ad ogni modo chiedo lumi a voi, che sicuramente ne sapete più di me.
Un grazie sentito in anticipo e tutti, e buon lavoro.
Niente paura, ci siamo quì noi, la legge ti tutela abbastanza, anzi, a volte ti tutela al punto di soffocarti ma, così è. E' la divulgazione della conoscenza delle leggi che ti tutelano la cosa più carente che c'è in agricoltura però, anche nel nostro modo di utenti di forum si prendono le dovute contromisure. Tu se sei iscritto all'INPS tra i coltivatori diretti non è per questo che dovrai per forza vendre i tuoi prodotti. Godrai comunque delle agevolazioni fiscali ideate, in linea di principio, proprio per tutelare quanti stentano a guadagnarsi da vivere lavorando la terra; tuo malgrado, credo, un giro dalle associazioni di categoria lo dovrai fare. I più attrezzati in tal senso, da noi in Friuli, sono i Coltivatori Diretti (il nome non è casuale) http://www.coldiretti.it, ma ce ne sono anche altri. Però, mi sorge spontanea una domanda: se non vendi niente come lo paghi l'accesso a internet? Ciao
Formazione: Diplomato Arti Applicate - Corso Tecnico Ambientale
Re: Come diventare coltivatore diretto?
12/11/2008, 11:35
Grazie Tremor, mi hai un po' confortato. Sì, avevo già fatto una salto alla coldiretti della mia provincia (Rovigo) ma più che darmi speranze l'esperienza me ne aveva tolte. In pratica mi sono sentito una "talpa fuor di terra" (in questo caso mi sembra più opportuno che dire "un pesce fuor d'acqua").
Mi sembrava infatti praticamente matematico dover (per essere considerato coltivatore diretto) necessariamente intrapredere anche un relativo commercio.
Certo, nulla esclude che una volta assestatomi io possa considerare anche di produrre e commercializzare qualche coltura che sia per me e la mia famiglia piacevole da coltivare e da gestire, ma non è questo il nostro scopo principale.
Per quanto riguarda pagare l'adsl pensavo comunque di continuare a fare un lavoro che faccio tutt'ora, che mi impiega poco tempo con un margine di guadagno rispettabile (non è il killer).
Se non chiedo troppo, mi potresti indicare qualche legge o decreto nazionale di riferimento cosicché la prossima volta che andrò alla coldiretti riuscirò a spiegarmi meglio?
Grazie mille, accetto qualsiasi tipo di suggerimento.
Questo leggitelo per primo, poi vai quì, poi leggi questo con attenzione e infine ti rechi fisicamente quì. Se sarai stato bravo non ti rimarrà che andare dal notaio e chiedere le agevolazioni del caso. Io comincerei con l'iscrizione di un solo membro della famiglia, quello a cui volete intestare il campo naturalmente, poi si vedrà. Quando avrai tutte le carte a posto vedrai che coltivare il fondo sarà un gioco da ragazzi al confronto degli adempimenti burocratici e delle corse che ti faranno fare i due soggetti che ti ho indicato sopra. Portati sempre dietro una busta di camomilla quando vai all'INPS e alla camera di commercio, lasciatelo dire da uno che ci è già passato. Dunque, non è il killer, guadagni bene, lavori poco........mumble, mumble. Non sarà mica........
Caro Tremor se ti stancassi di fare il contadino perché non apri un ufficio di consulenza e uno di investigazioni? sarei disposto a lavorare per te, ovviamente dopo un lungo tirocinio, ciao, saluti Mario
Mario ha scritto:Caro Tremor se ti stancassi di fare il contadino perché non apri un ufficio di consulenza e uno di investigazioni? sarei disposto a lavorare per te, ovviamente dopo un lungo tirocinio, ciao, saluti Mario
Caro Mario, a fare il contadino, la cossa che si impara a far meglio è sbrigare pratiche. Se mi facessero ministro della semplificazione pubblica vedresti per qualche fine settimana colonne di carri armati minacciose che si appressano agli uffici dell'apparato, qualche giorno di polvere e calcinacci e poi......... un mondo nuovo; galline, maiali, vacche indisturbati girare nei centri storici, tra i monumenti, giocare coi bambini tra le macerie della sede dell'INAIL, dei palazzi della regione, della provincia. eeeh, un sogno ricorrente, ma non temete, non si avvererà mai, alla fine, il tempo che mi resta, lo passo a scrivere nei forum.
ciao Arteo, io, per quel poco che ancora so in materia, so che, almeno nella mia provincia, funzionano bene i gas(gruppi di acquisto solidale) che in pratica sono delle associazioni di consumatori, divise a zone(a volte anche più piccole dei singoli quartieri cittadini), che lavorano a livello molto pratico acquistando direttamente da coltivatori diretti della zona. e, una volta entrato nel "giro", i guadagni sono sicuri e abbastanza costanti., anche se tutto ciò non richiede grandi impegni burocratici in quanto sarebbero i consumatori a venire da te! forse potrebbe essere la cosa che fa per te...
se qualcuno ha qualcosa da aggiungere o semplicemente commentare... a presto, Luke