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Azienda metà agricola, metà servizi: può esistere?
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CapsellaRubella
Iscritto il: 26/10/2014, 22:46 Messaggi: 3 Località: Roma
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Buonasera, provo a sintetizzare la mia domanda, ma ho bisogno di fare una breve introduzione per contestualizzarla:
Ho 30 anni e la mia passione da sempre è il mondo vegetale. La mia famiglia ha origini contadine e io sono cresciuta tra orto e giardino; mio padre ha fatto di tutto per allontanarmi dalla terra e sistemarmi in qualche ufficio comunale, ma ho trovato un compromesso nel laurearmi in architettura del Paesaggio. Appena laureata per qualche mese ho inseguito con altre 4 persone il sogno di aprire un vivaio di produzione di piante per giardini a bassa manutenzione, ma divergenze di idee e altro mi hanno fatto tirare indietro mentre loro sono andati avanti. Ho cominciato a lavorare in un garden center come responsabile della progettazione e dei lavori, e ci lavoro tuttora. Ho continuato a studiare da autodidatta testi di agronomia e floricoltura e ho conservato il sogno che magari tra qualche anno…. In questi anni ho imparato cose che non immaginavo neanche lontanamente quando progettavo il vivaio con i miei amici, dinamiche da brivido e un declino del settore da sconforto. Lo stesso garden in cui lavoro, nonostante le acrobazie del mio capo, arranca pericolosamente. I nostri fornitori sono disperati, i più piccoli sono veramente allo stremo ed ogni giorno sembra un bollettino di guerra. Di fatto, siamo incentivati a comportarci come se fossimo davvero in guerra. In un contesto del genere sembra da folli voler mettersi in proprio, ma ho bisogno di andarmene dalla città, di credere che una vita a ritmi naturali è possibile anche per me e se voglio farlo, devo farlo fra non molto, non so fino a quando il mio lavoro sarà a “tempo indeterminato”!
La mia idea è quella di aprire un’azienda nel viterbese in cui coltivare piante in una nicchia specifica e offrire un pacchetto completo che va dalla progettazione alla realizzazione con piante prodotte da me, oltre alla vendita nelle fiere florovivaistiche e online. Ci credo perché quello che vedo nel mio lavoro è che la domanda è sì calata, ma si è anche tanto evoluta e richiede sempre più professionalità. Sarei affiancata dal mio compagno che è giardiniere specializzato. Visto che l’idea è piuttosto di nicchia e non posso far riferimento a un grosso mercato, per vivere vorremmo integrare l’allevamento di lumache (esperienza già avuta a livello amatoriale da ragazzina ma che sto studiando) e un ettaro di noccioleto prevedendo di impiantarlo da zero. Il progetto finale prevede un giardino dimostrativo, un bed&breakfast e un orto che permetta la preparazione di pasti da somministrare ad una clientela su prenotazione nel contesto di corsi, piccole manifestazioni ed escursioni guidate.
Il grosso problema è che non abbiamo un capitale e sto cercando di capire se possiamo ottenere finanziamenti. Il mio dubbio principale è come si integrano a livello legale e fiscale le diverse attività. Posso chiedere finanziamenti nel settore agricoltura facendo riferimento alle nuove politiche di sviluppo rurale volte alla plurifunzionalità delle aziende agricole? La redditività oscilla tra il comparto coltivazioni e lumache, e il comparto attività di progettazione, agriturismo ed altre iniziative. In questi casi come si deve considerare l’azienda? Devono essere due società divise, una agricola e l’altra di servizi?
In realtà ho ancora un centinaio di domande ma ho scritto già troppo per un post. Ringrazio chi vorrà rispondermi. Una buona serata a tutti, Capsella
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27/10/2014, 0:36 |
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Marco
Sez. Supporto Didattico
Iscritto il: 13/03/2008, 19:23 Messaggi: 68638 Località: Pinzolo (TN) - Firenze
Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Un'azienda agricola può svolgere anche altre attività, con una tassazione separata. Ma non credo che sia possibile richiedere finanziamenti agricoli per poi svolgere altre attività, per ovvi motivi.
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27/10/2014, 10:20 |
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danielef
Iscritto il: 28/02/2010, 16:50 Messaggi: 275 Località: Trento
Formazione: perito agrario
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CapsellaRubella ha scritto: Posso chiedere finanziamenti nel settore agricoltura facendo riferimento alle nuove politiche di sviluppo rurale volte alla plurifunzionalità delle aziende agricole? La redditività oscilla tra il comparto coltivazioni e lumache, e il comparto attività di progettazione, agriturismo ed altre iniziative. In questi casi come si deve considerare l’azienda? Devono essere due società divise, una agricola e l’altra di servizi? La multifunzionalità è fattibile a condizione che siano attività legate all'attività agricola, si possono inoltre svolgere dei lavori utilizzando i mezzi comunemente presenti in azienda per fare dei lavori extra-agricoli(sgombero neve col trattore , sfalcio cigli stradali ecc...) naturalmente con tassazione diversa. Se oltre all'attività agricola svolgi altre attività non fai altro che aggiungere altri codici ateco alla p.iva, come ad esempio potrebbe essere la professione di architetto nel tuo caso(con iscrizione all'ordine professionale, cassa previdenza ecc...); la p.iva rimane sempre una se hai una ditta individuale.
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27/10/2014, 23:18 |
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CapsellaRubella
Iscritto il: 26/10/2014, 22:46 Messaggi: 3 Località: Roma
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Vi ringrazio molto per le risposte, in particolare da quello che scrive danielef, ho capito che per come la vorrei strutturare io non avrei agevolazioni fiscali nè potrei accedere ai finanziamenti perché ci sarebbe una prevalenza di attività connesse su quelle strettamente agricole. In realtà io sarei ben felice di coltivare più piante e farmele comprare dai colleghi, che poi ci pensano loro a collocarle! L’unica cosa che vorrei davvero fare sono le manifestazioni culturali e soprattutto le escursioni guidate, ché su quella zona ho fatto la mia tesi (la creazione di un distretto florovivaistico) e conosco perle del territorio completamente dimenticate! Ma ho molta paura del mercato, non so se riuscirei a smerciare più di una certa quantità di piante e lumache, e i noccioli, che per ora al viterbese vanno alla grande, incidono tantissimo sul capitale iniziale necessario ed entrano in produzione dopo anni…. Continuo a ragionarci….se ho altri dubbi torno a domandare! Grazie! Capsella
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28/10/2014, 22:13 |
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studiozenobi
Sez. Sviluppo Rurale
Iscritto il: 22/03/2012, 17:33 Messaggi: 858 Località: Teramo
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CapsellaRubella ha scritto: Buonasera, provo a sintetizzare la mia domanda, ma ho bisogno di fare una breve introduzione per contestualizzarla:
Ho 30 anni e la mia passione da sempre è il mondo vegetale. La mia famiglia ha origini contadine e io sono cresciuta tra orto e giardino; mio padre ha fatto di tutto per allontanarmi dalla terra e sistemarmi in qualche ufficio comunale, ma ho trovato un compromesso nel laurearmi in architettura del Paesaggio. Appena laureata per qualche mese ho inseguito con altre 4 persone il sogno di aprire un vivaio di produzione di piante per giardini a bassa manutenzione, ma divergenze di idee e altro mi hanno fatto tirare indietro mentre loro sono andati avanti. Ho cominciato a lavorare in un garden center come responsabile della progettazione e dei lavori, e ci lavoro tuttora. Ho continuato a studiare da autodidatta testi di agronomia e floricoltura e ho conservato il sogno che magari tra qualche anno…. In questi anni ho imparato cose che non immaginavo neanche lontanamente quando progettavo il vivaio con i miei amici, dinamiche da brivido e un declino del settore da sconforto. Lo stesso garden in cui lavoro, nonostante le acrobazie del mio capo, arranca pericolosamente. I nostri fornitori sono disperati, i più piccoli sono veramente allo stremo ed ogni giorno sembra un bollettino di guerra. Di fatto, siamo incentivati a comportarci come se fossimo davvero in guerra. In un contesto del genere sembra da folli voler mettersi in proprio, ma ho bisogno di andarmene dalla città, di credere che una vita a ritmi naturali è possibile anche per me e se voglio farlo, devo farlo fra non molto, non so fino a quando il mio lavoro sarà a “tempo indeterminato”!
La mia idea è quella di aprire un’azienda nel viterbese in cui coltivare piante in una nicchia specifica e offrire un pacchetto completo che va dalla progettazione alla realizzazione con piante prodotte da me, oltre alla vendita nelle fiere florovivaistiche e online. Ci credo perché quello che vedo nel mio lavoro è che la domanda è sì calata, ma si è anche tanto evoluta e richiede sempre più professionalità. Sarei affiancata dal mio compagno che è giardiniere specializzato. Visto che l’idea è piuttosto di nicchia e non posso far riferimento a un grosso mercato, per vivere vorremmo integrare l’allevamento di lumache (esperienza già avuta a livello amatoriale da ragazzina ma che sto studiando) e un ettaro di noccioleto prevedendo di impiantarlo da zero. Il progetto finale prevede un giardino dimostrativo, un bed&breakfast e un orto che permetta la preparazione di pasti da somministrare ad una clientela su prenotazione nel contesto di corsi, piccole manifestazioni ed escursioni guidate.
Il grosso problema è che non abbiamo un capitale e sto cercando di capire se possiamo ottenere finanziamenti. Il mio dubbio principale è come si integrano a livello legale e fiscale le diverse attività. Posso chiedere finanziamenti nel settore agricoltura facendo riferimento alle nuove politiche di sviluppo rurale volte alla plurifunzionalità delle aziende agricole? La redditività oscilla tra il comparto coltivazioni e lumache, e il comparto attività di progettazione, agriturismo ed altre iniziative. In questi casi come si deve considerare l’azienda? Devono essere due società divise, una agricola e l’altra di servizi?
In realtà ho ancora un centinaio di domande ma ho scritto già troppo per un post. Ringrazio chi vorrà rispondermi. Una buona serata a tutti, Capsella puoi farlo. Come azienda agricola (il vivaio lo è) puoi fare tutte le coltivazioni che vuoi e vendere come vuoi. L'agriturismo (perchè è così che si chiama) lo puoi fare come attività connessa all'azienda agricola. Per quanto concerne la progettazione e la realizzazione e manutenzione di aree verdi, questi sono considerate attività connesse e quindi esercitabili. L'unica accortezza e che devi avere le contabilità separate in quanto le attività connesse sono assoggettate al pagamento di una percentuale maggiore (ma pur sempre minima rispetto ad altri lavori). Considera che con l'agriturismo si può fare ristorazione, pernotto, attività ludiche, attività sportive e quant'altro.
_________________ L'esperienza è il tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l'esame, poi ti spiega la lezione. (O. Wilde)
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05/11/2014, 11:44 |
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