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Avviare attività agricola 
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Iscritto il: 08/02/2011, 10:35
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Ciao a tutti,
mi sono appena presentato e già parto all'attacco.
Un anno fa ho comprato 4000 mq di seminativo e 20000 mq di bosco nella Collina di Torino, a Pino Torinese.
L'acquisto l'ho fatto assieme ad un'altra persona e l'intenzione era di farne un giardino-vivaio in piena terra e di preservare e pulire il bosco, a scopo prettamente hobbystico (anche perchè è praticamente senza servizi).
Personalmente lavorandoci su ho ralizzato che mi piacerebbe molto che diventasse la mia occupazione principale.
Ad oggi non sono iscritto al registro imprese come imprenditore agricolo (IA) e non posso in ogni caso diventare imprenditore agricolo professionale (IAP), perchè ho un lavoro stabile che sarebbe a mio avviso avventato lasciare senza prima avviare in modo abbastanza sicuro l'attività agricola (soprattutto perchè con lo stipendio di adesso potrei ammortizzare eventuali investimenti iniziali).
L'attività agricola che immagino si baserebbe su parte del terreno di cui ho parlato sopra e soprattutto su un nuovo terreno per il quale sono in trattativa, sempre nella collina di torino. Quest'ultimo è di circa 5 ha di cui 3 a seminativo e 2 a bosco (difficile dire esattamente perchè alcune parti sono abbandonate e quindi magari è seminativo ma in realtà c'è bosco).
Lo so che la collina è infame, ma me ne sono innamorato.
Il piano di "sviluppo rurale" :) che ho immaginato è il seguente:

1° passo)
mi iscrivo come IA qualora mi rendesse dei benefici
terreno da 4000+20000: lo pulisco, lo recinto, lo doto di una risorsa idrica ed almeno di un capanno attrezzi o tettoia;
terreno da 5 ha: lo compro e lo lascio a riposo in modo che si ristabilizzi da eventuali colture passate, penso come e cosa coltivarci su, lo doto di una risorsa idrica (dovrebbe avere un pozzo ma non so se è funzionante e soprattutto se è profondo), ne recinto una parte e ci faccio un capnno attrezzi

2° passo)
terreno da 4000+20000: una volta ottenuta l'acqua strutturiamo il giardino e insediamo alcune piante autoctone nel bosco (scegliendo magari varietà produttive, sono particolarmente affascinato dai frutti antichi)
terreno da 5 ha:una volta ottenuta l'acqua piantumo le piante che necessiteranno di tempo per stabilizzarsi e per diventare produttive (penso ad un eventuale frutteto)

3° passo)
impostato la produzione nei due terreni mi abilito come IAP o coltivatore diretto, licenziandomi quindi, e mi insedio abitativamente nel terreno da 5 ha (casa di paglia o in legno?+serre) e inizio la produzione anche orticola o comunque annuale. L'intenzione è di diversificare il più possibile la produzione, rimanendo in ambito biologico e sperimentando magari l'orto sinergico o la permacoltura e facendo anche un vivaio.

Che ne dite?

Domande:
a) cosa devo fare per richiedere l'autorizzazione a realizzare un pozzo ad uso irriguo? posso richiederlo anche se non sono IAP?
b) ha senso farsi IA se non vendo fino al 3° passo?
c) accreditandosi al Comune come IA si ha il permesso di fare recinzione e capanno e quant'altro come se si fosse IAP o coltivatore diretto?
d) esistono incentivi solo per gli IAP o i coltivatori diretti e non per gli IA?
e) come faccio a capire quali sono le colture migliori sul mercato che ovviamente siano adatta ad un ambiente collinare? La superficie che andrei ad avere è troppo poco per le cose che voglio fare?
f) bisogna per forza coltivare in base alla destinazione d'uso del terreno (che nel mio caso è diviso in molti mappali con una varietà di destinazioni, da prato arboreo a vigneto a seminativo)? se è così come si fa a cambiare destinazione d'uso (sempre nell'ambito agricolo)
g) in una realtà collinare che macchinari mi consigliate? da buon cittadino ho subito pensato ad un fuoristrada, ma poi mi sono chiesto se non ha senso prendere direttamente un trattore o nulla di tutto ciò...
h) che diritti e doveri ha un IA rispetto ad un IAP o un Coltivatore diretto?
i) come coltivatore diretto o IAP è un mio diritto farmi la casa dove coltivo, giusto?
l) per l'acquisto del terreno solo l'IAP o il coltivatore diretto hanno diritto ad una riduzione dell'imposta? ho letto che altrimenti si può ridurre anche se assicuri entro 24 mesi di diventarlo, ma nel mio caso sarebbe troppo poco come tempo, o no?
m) nella compravendita emergono eventuali affitti del terreno da parte di chi vende, o no? sono obbligati a metterlo nell'atto notarile? Ho paure di comprare il terreno e poi scoprire che c'è un mezzadro, o soluzione analoga, che me lo impegnerà per i prossimi 50 anni :(

Grazie mille per la disponibilità e buona giornata
Luca


08/02/2011, 13:07
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Caro Luca,
forse è meglio risolgersi a una associazione di categoria e spiegare a voce cosa hai in mente. E poi ti serve un bravo tecnico.
Non hai detto se hai esperienza nel settore e non hai parlato di come pensi di vendere i prodotti. Ricorda che è la cosa più importante.
Marco

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08/02/2011, 23:18
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Iscritto il: 08/02/2011, 10:35
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Ciao,
grazie per il consiglio, sono già andato alla cia, ma per informazioni relative all'IA e per un incontro breve. Purtroppo riuscire a ritagliare del tempo durante l'orario di ufficio non è facile. Esperienza nel settore non ne ho e sto cominciando ad informarmi ed a leggere qualche libro.
Adesso sto leggendo "L' imprenditore agricolo professionale. Testo di preparazione all'esame per l'iscrizione all'albo"
e sto guardando il Piano di sviluppo rurale della Regione Piemonte.
Considera che il progetto che ho descritto conto di portarlo avanti in un tempo di circa 5-7 anni, proprio per darmi la possibilità di strutturare l'attività ed acquisire esperienza come "hobbysta".
Anche per quanto riguarda la vendita avrò bisogno di tempo per capire come si svolge il mercato in questo settore. A pelle immagino una vendita diretta a km 0 o tramite Gruppi di acquisto solidale.
Avete altri libri da consigliarmi?
Qualcuno potrebbe rispondere alle domande o per tutte quelle che ho scritto la migliore strada è l'associazione di categoria?
Grazie mille
Luca


09/02/2011, 13:37
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Iscritto il: 12/07/2011, 13:53
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Ciao Luca,
mi chiamo Paolo e vedo che abbiamo un'idea molto simile e siamo "quasi" vicini di casa.
Anche io, con mia moglie, sto pensando ad un percorso come il tuo. Se può esserti di aiuto, solamente come idea, la prossima settimana sarò in coldiretti per fare un bel po' di domande al referente di zona. Non so se lo hai già fatto, ma un passaggio alle associazioni di categoria può essere utile, almeno per iniziare a chiarirsi le idee e richiede solo un piccolo investimento di tempo.
Buona fortuna per la tua iniziativa.
Paolo


12/07/2011, 14:13
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Iscritto il: 02/02/2011, 8:00
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Formazione: Laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche
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ciao luca, anche io credo innanzitutto hai bisogno di un tecnico che ti possa aiutare a risistemare l'uso delle singole particelle sulla base di quello a cui sei interessato, (se sei interessato a permacultura, a costruzione di casa di paglia, etc. è meglio che inizi a cercare associazioni che si occupano di queste ambiti e che hanno anche tecnici che ti possono aiutare iniziando direttamente il percorso più vicino a te).
Per avere riduzioni sulle imposte in caso di acquisti di terreni o per avere incentivi per acquisto di mezzi agricoli (guardati la legge sabatini) devi avere partita IVA e iscrizione alla camera di commercio come imprenditore agricolo.
Avendo un altro lavoro avrai semplicemente un accumulo di redditi.
Inoltre ti consiglio di dare un'occhiata anche alla biodinamica...molto interessante e con i fondi che già possiedi potresti strutturare qualcosa che potresti piazzare su mercati di "nicchia".
...in bocca al lupo per tutto ...


14/07/2011, 8:29
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Buongiorno,
complimenti per le idee spero che abbiano successo,
so che la scelta dell'associazione di categoria è sempre delicata, e si rischia di entrare in gineprai politici, ma voglio solo darti un consiglio, che spero possa servire a molti:
se il tuo problema è la collocazione di eventuali prodotti, la Coldiretti è partita da due anni con i mercati di Campagna Amica, i famosi Farmers Market, dove ogni agricoltore può accreditarsi e vendere direttamente i prodotti, mettendo la propria faccia davanti al consumatore finale. La cosa interessante è che la Coldiretti è uscita quest'anno con le "Botteghe di Campagna Amica" nome registrato sinonimo di Grande distribuzione organizzata, che differiscono dai mercati per l'assenza diretta del produttore, che si accredita e mette i quantitativi del prodotto disponibile in rete a disposizione di tutte le botteghe a livello nazionale. La cosa interessante è che il prezzo è deciso dal produttore. La bottega ed il suo gestore trattengono una percentuale.

credo che si debbano valutare anche queste cose nella scelta di una associazione di categoria, considerando anche il fatto che la Coldiretti è il primo sindacato agricolo europeo.

Non voglio fare pubblicità, ma solo illustrare possibilità che nella mia zona hanno aiutato molti piccoli produttori e con le botteghe presto aiuteranno anche me.

cari saluti ed imbocca al lupo
Francesco - Siena


14/07/2011, 9:07
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Iscritto il: 13/07/2011, 12:46
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Ciao
se vuoi farlo diventare il tuo lavoro potresti avere delle opportunità di avere dei contributi sul psr.
come IAP devi avere il 50% del tempo e del reddito agricolo. il resto può essere extra agricolo.
Nel tuo caso (se hai meno di 40 anni) . potresti accedere alla misura 112 del prs (insediamento giovani) che aprirà i bandi entro settembre. per poter accedere non devi avere mai avuto partita iva agricola. perciò finchè non ti serve effettivamente ti consigliodi non aprirla. Nel 2013-14 partirà il nuovo psr e potrai usufruire sia di insediamento che di investimenti nella azienda agricola.
Quindi avresti due possibilità:
aderire al nuovo bando 112 senza 121 (investimenti) o con 121 healt check che sta per aprire dei bandi su vari interventi. (se vuoi sapere quali basta chiedermelo.
oppure preparare l'azienda senza p.iva e aderire al psr prossimo. tieni presente che in quello attuale un giovane poteva prendere fino 40.000 € a fondo perso per insediamento e circa 100.000 a fondo perso su investimenti (con spesa di 200.000).
quindi le opportunità ci sono.

ciao marco


14/07/2011, 9:37
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dimenticavo.

queste misure sono riservate a IAP.


14/07/2011, 9:38
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E' passato un po di tempo, chissà come hai proseguito nel tuo progetto? L'idea era molto simile alla mia. Anche io lavoro nella collina torinese. L'unico problema lo vedo nella costruzione delle strutture. Vincoli ambientali, permessi edilizi, costi di pratiche e progetti (anche le case di paglia e le roulotte hanno bisogno di permesso edilizio), sono tutti ostacoli che a me paiono insormontabili. Io comunque ho optato per l'affitto dei terreni.

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22/11/2012, 19:28
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Località: Torino
Formazione: Perito agrario
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Mellifera ha scritto:
E' passato un po di tempo, chissà come hai proseguito nel tuo progetto? L'idea era molto simile alla mia. Anche io lavoro nella collina torinese. L'unico problema lo vedo nella costruzione delle strutture. Vincoli ambientali, permessi edilizi, costi di pratiche e progetti (anche le case di paglia e le roulotte hanno bisogno di permesso edilizio), sono tutti ostacoli che a me paiono insormontabili. Io comunque ho optato per l'affitto dei terreni.

Produco miele e un po' di frutta nel frutteto che ho piantumato (varietà antiche). Volevo però diversificare per poter trarre profitto da diverse attività in diversi periodi dell'anno. Mi scontro però con la necessità di avere un magazzino dove mettere gli attrezzi, compreso un trattore che servirebbe per allargare le operazioni colturali. Come deduci quindi sono gli immobili il vero problema .

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22/11/2012, 20:13
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