Caro Marchetto,
dopo molti anni di lavoro in campagna (sia come operaio agricolo che come coadiuvante) anche io ho aperto la p.iva di coltivatore diretto...proprio meno di un mese fa.
Ho una decina di anni più di te, ma come te eguale passione e convinzione.
La mia associazione di categoria (la CIA) mi ha chiesto il perchè della mia scelta, ma non mi ha esortato a desistere...anzi.
Posso assicurarti che nell'associazione di categoria trovarai tutt ele risposte che cerchi: tu fatti vedere sicuro, e loro sapranno indirizzarti.
Ad occhio e croce, possedendo tu un terreno di 2.30ha, potresti avere qualche problema a ricevere la qualifica di CD (Coltivatore Diretto) o IAP: vedi la qualifica viene data in base alle ore di lavoro/anno che una persona ha su un determinato terreno...e tali ore sono date dalle colture e dagli animali che uno ha (detto proprio in due parole...).
se tu avessi 2.30ha di orto (solo per fare un esempio) avresti moltissime ore di lavoro, e nessun problema a ricevere la qualifica...se tu li avessi di seminativo il discorso cambierebbe.
Detto questo, sarebbe bene che tu ci fornissi una descrizione del tuo terreno, specificando magari anche cosa vorrsti fare in un futuro prossimo.
Altra cosa: gli animali.
Devi informarti bene (anzi, benissimo) alla ASL per quanto riguarda tutte le richieste sanitarie per gli allevamenti da carne: questo aspetto burocratico ti preannuncio che potrebbe essere un tantino lungo e tortuoso.
Infine lasciami fare una considerazione...
Per almeno due decenni l'agricoltura si è retta sui contributi e sulle monocolture, e tutto questo ha nettamente impoverito il nostro meraviglioso settore PRIMARIO.
Aprire oggi una p.iva è tanto pioneristico quanto un grandissimo gesto di responsabilità, e (permettimelo) anche una mossa tanto romantica quanto lungimirante.
Non demordere e aggiornaci.
In bocca a lupo...