pongo una domanda. Qual è la differenza fra un bilancio fatto secondo le regole dell'economia agraria e uno fatto secondo le regole dell'estimo?
In entrambi i casi l'azienda per la quale faccio il bilancio è puramente teorica perchè, ad esempio, se è zootecnica vado a calcolare le unità foraggere per vedere quanto bestiame potrei allevare, non quanto bestiame allevo realmente. Considero quante macchine mi servirebbero, non quante macchine ci sono realmente, ecc
Tutto si riduce nel considerare zero il tornaconto del bilancio estimativo?
Entrambi sono bilanci economici fatti con dati di previsione. Il primo fa riferimento a una azienda e a un imprenditore, quello estimativo si riferisce a dati medi, ordinari e ipotizza che l'azienda si trovi in condizioni ordinarie e gestita da imprenditore di medie capacità. Partendo da questa ipotesi, il tornaconto risulta pari a zero. Pertanto, da: PLV - (Sv + Q + Tr + Sa + St + I) = Bf
Marco ha scritto:Entrambi sono bilanci economici fatti con dati di previsione. Il primo fa riferimento a una azienda e a un imprenditore, quello estimativo si riferisce a dati medi, ordinari e ipotizza che l'azienda si trovi in condizioni ordinarie e gestita da imprenditore di medie capacità. Partendo da questa ipotesi, il tornaconto risulta pari a zero. Pertanto, da: PLV - (Sv + Q + Tr + Sa + St + I) = Bf
Grazie. Una stessa azienda può avere quindi due bilanci "diversi" a seconda del criterio (economico o estimativo) seguito?
Grazie. E' corretto quindi dire che il bilancio economico ha al centro la figura dell'imprenditore e quello estimativo (che serve per valutare) ha al centro l'azienda che appunto deve essere stimata?