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Bilancio e variazione delle rimanenze 
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In fase di stesura del bilancio le scorte aziendali costituiscono patrimonia attivo e, la loro consistenza, per differenza rispetto all'anno precedente, contribuisce a comporre il patrimonio netto dell'azienda.
Perchè tra le entrate del conto economico vengono considerate anche le variazioni delle rimanenze se queste sono già state calcolate come differenza tra la consistenza delle scorte in due anni sucessivi?


09/01/2010, 8:33
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Il valore delle scorte aziendali rientra tra le attività dello Stato patrimoniale (non la differenza rispetto all'anno precedente, ma il loro valore).
La variazione delle scorte rispetto all'anno precedente rientra invece nel Conto economico, tra i costi se è diminutiva, tra i ricavi se le scorte finali sono superiori a quelle iniziali.
Ciao,
Marco

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09/01/2010, 14:06
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Chiaro. Però la differenza tra le consistenze delle scorte da un anno all'altro è una componente del patrimonio netto e, se riconsideriamo tale differenza nel conto economico abbiamo una doppia fonte di attività o di passività a seconda dei casi.
O no?
Cioè generano sia un aumento del patrimonio sia un aumento della redditività nel caso in cui la variazione sia positiva; non ti sembra che questo sia distorsivo del risultato finale?


09/01/2010, 15:13
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Non è un doppio conteggio. L'incremento di utile generato da un incremento delle rimanenze produce un aumento del patrimonio.
Ciao,
Marco

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09/01/2010, 15:16
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In tal caso anche l'Utile Lordo di Stalla interverrebbe allo stesso modo sia alla composizione del patrimonio netto sia alla generazione della redditività dell'azienda nonostante, nella realtà, non generi disponibilità di liquidi ma va a realizzarsi solo nel momento in cui l'azienda viene, per l'appunto, liquidata.


09/01/2010, 15:19
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Grazie, molto chiaro, qualcuno me l'aveva contestato ora so cosa rispondergli. :) :twisted:


09/01/2010, 15:27
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Che ne dici se ti mando un bilancio per MP così ti fai un'idea aggiornata sull'andazzo generale?


09/01/2010, 15:29
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Molto volentieri. Mandalo pure a info@agraria.org
Ciao,
Marco

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09/01/2010, 15:31
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Aggiungo altri dubbi: è quindi giusto svalutare il patrimonio quando il conto economico da risultati in perdita e viceversa. Nella pratica della stesura di bilancio io mi comporto così: i conti economici danno la direttiva e il valore della terra e delle strutture svalutate o rivalutate a seconda dei casi fanno quadrare i conti.
So che non è proprio un metodo ortodosso però: il valore della terra è sempre una variabile incerta soggetta a fluttuazioni difficili da determinare e anche quello delle strutture che vi insistono sopra, tutto sommato, pur avendo un suo tempo di ammortamento non azzera mai il suo valore perchè è vincolato al terreno su cui insiste.
Sbaglio di molto?


09/01/2010, 15:36
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Secondo me rivalutare o svalutare i beni patrimoniali per far tornare i conti non è corretto, anche se sono ovviamente possibili variazioni dei cespiti. Le svalutazioni o rivalutazioni dei beni patrimoniali si fanno in genere periodicamente.
Marco

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09/01/2010, 15:49
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