Vorrei poi finalmente chiudere il dogma della purezza delle Razze suine autoctone Italiane.
Mi risulta che la Cinta senese abbia goduto di pesanti aiuti genetici di Large White e Hampshire o sono male informato io ? Lo dicono gli stessi che l'hanno salvata !!! La Mora Romagnola ???? Pensa anche chi non sa nulla della razza riporta la diceria che hanno usato il DUROC per salvarla . E la Siciliana , la Calabrese e Casertana vogliamo negare che portano tuttora pesanti segni del meticciamento con suini migliorati !!!!Non credo proprio.
Forse sarebbe coerente dire che molto è perduto e si sta facendo di tutto per recuperare perchè finalmente ci si è accorti che i suini di una volta producevano salumi dalle indubbie qualità organolettiche.
Rimango saldamente della mia idea, una ricostruzione usando, mi piacerebbe sapere quali razze, sarebbe stato interessante, anche se sono a conoscenza di diversi movimenti di suini Casertani, conosciamo tutti il famoso verro, e Nero dei Nebrodi, ti dice niente il nome dott. Spica che fece uno scambio???!!?? pensa che il primo suino di Parma l'ho visto in Sicilia, nella sua azienda, perché aveva scambiato con alcuni neri di sua produzione con allevatori di quella zona, mi puoi credere non sto inventando niente ed eravamo in diversi a stupirci di questa cosa, ma il mio giudizio vale quello che vale e una razza nuova per il territorio la trovo interessante, magari con un nome che non crei confusione e con maggiore chiarezza sulla sua costituzione. Mentre per il macchiaiolo e il discorso della Cinta sono pienamente concorde con te, il primo è estinto da tempo, decenni, come il suino Parmense o Emiliana Nera e la seconda, mi riferisco alla Cinta è stata incrociata con altre razze e non solo quelle che citi tu, ma almeno cerano un centinaio di capi sopravvissuti, come vedi non faccio una questione di regioni, sarebbe più giusto dare il nome proprio ad ogni cosa, comunque tra non molto avremo la razza Nero di Parma e non avrò difficoltà a riconoscerla come tale, adesso è solo un ibrido e quindi va collocata serenamente, senza polemiche infruttuose, in questa categoria, ciao, Mario
Ciao Mario, Tu consideralo pure un ibrido, ci sono molte persone che non lo considerano tale....questo è un tuo parere personale. Io credo che il buon senso (Nero di Parma X Nero di Parma=Nero di Parma) permetta a molte persone di trarre le proprie conclusioni. Le cose vanno avanti nel tempo ma purtroppo le scartoffie spesso vanno a passo di lumaca....
Formazione: Per. Agrario e Dott. in Scienze e Tecn. Agrarie
Re: Razze autoctone marchigiane
17/02/2010, 20:06
Ciao FabioZ, sono d'accordo con te che la burocrazia è lenta e andrebbe velocizzata, ma purtroppo ad oggi il Nero di Parma deve essere considerato un ibrido perché registrato come tale, non è il parere di nessuno sono i fatti. Saluti Francesco
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Ibrido è un individuo generato dall'incrocio di due organismi che differiscono per più caratteri, che nell'ambito delle scienze biologiche, ha due differenti significati. [1] Il primo significato si riferisce al risultato di un incrocio tra due animali o piante di diversi taxa con alcuni sottocasi.
Ibridi tra specie diverse all'interno dello stesso genere, note anche come incroci o ibridi interspecifici . Ibridi tra le diverse sottospecie all'interno di una specie, noti come ibridi intraspecifici. Ibridi tra i diversi generi, noti anche come ibridi intergenerici . Estremamente rara si verifica anche l'ibridazione interfamiliare (come ad esempio capita con la faraona, nei generi Agelastes, Numida, Guttera, Acryllium).
Il secondo significato di ibrido si riferisce ad incroci tra le popolazioni, razze, cultivar o varietà botaniche ma all'interno di una medesima specie. Questo secondo significato è usato in agronomia. In questi ambiti gli ibridi sono comunemente prodotti e selezionati, artificialmente, perché hanno caratteristiche desiderabili e non presenti o limitatamente presenti nella generazione genitoriale.
Ovviamente (Nero di Parma X Nero di Parma=Nero di Parma) che figura a chiare lettere nel registro ibridi dovrebbe essere eloquente spiegazione .
Mi auguro che chi parla si informi bene prima di dire cose dal dubbio significato.
Una cosa non è tale perchè la trovo scritta ma è tale se rientra nelle definizioni scientifiche su cui si appoggia.
Francesco, Se per fatti consideri quello che c'è scritto su un pezzo di carta... La realtà spesso non è scritta sulla carta ma la si vede sul campo! Abbiamo punti di partenza diversi, io mi baso su quello che vedo nelle aziende, tu su quello che da quando è nato il Nero di Parma è stato scritto sulla carta (sono passati anni da allora!)... Le cose scritte sulla carta derivano da quello che si vede sul campo e non il contrario....peccato che ci mettono molto, molto tempo ad essere revisionate!
alessiozanon ha scritto:Il secondo significato di ibrido si riferisce ad incroci tra le popolazioni, razze, cultivar o varietà botaniche ma all'interno di una medesima specie. Questo secondo significato è usato in agronomia. In questi ambiti gli ibridi sono comunemente prodotti e selezionati, artificialmente, perché hanno caratteristiche desiderabili e non presenti o limitatamente presenti nella generazione genitoriale.
Ovviamente (Nero di Parma X Nero di Parma=Nero di Parma) che figura a chiare lettere nel registro ibridi dovrebbe essere eloquente spiegazione.
Nero di Parma X Nero di Parma = Nero di Parma (i figli hanno caratteristiche del tutto simili rispetto ai genitori!!).....non mi sembra corrisponda alla definizione di ibrido o sbaglio?