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nero di parma o cinta senese???? 
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Iscritto il: 07/06/2010, 14:55
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Ci parli di 14ha di bosco, e questo fa pensare che i restanti 6ha siano di seminativo...
Con 6ha di seminativo, anche in quelle zone, dovresti riuscire a fare avena e orzo di montagna senza problemi (bisogna vedere molti fattori agronomici...naturalmente), ma non credo che riusciresti a farne in grandi quantità, anzi.
La domanda, visto che ci chiedi "se ce la faresti a vivere" con tale attività. è: vuoi fare un'azienda a ciclo chiuso (dove ti produci i mangimi per i tuoi animali) oppure acquistare presso altri agricoltori e/o cooperative agricole?
Tieni conto che la cinta, per non accumulare troppo grasso, ha bisogno di muoversi e (per fare un lavoro fatto bene) di mangiare molte ghiande e/o castagne).
Della mora posso dirti poco, ma credo che non siano molto differenti come animali.
Detto questo, qualora tu decidessi di autoprodurti i mangimi, penso che non potresti mettere troppi capi nel tuo allevamento, e quindi avresti certamente entrate minori.
Ma...tieni ben conto che oggi...FINALMENTE...la gente inizia a dare sempre più valore agli animali allevati al brado e semibrado, e che quindi potresti crearti un mercato NON INDUSTRIALE che possa permetterti di chiedere qualcosa in più al prezzo/kilogrammo dell'animale venduto...e questo sopratutto se fai biologico o naturale.


13/08/2012, 10:23
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l'idea nostra e' quella di poter sfruttare l'estensione del bosco ed integrare l'alimentazione con cereali prodotti in azienda e non,con l'acquisto di castagne frutta e verdura di scarto dai grossisti della zona...Vorremmo un carico di animali per ettaro che ci permetta di aprire e chiudere il ciclo di ingrasso senza dover continuare a spostarli di recinto in recinto perche' mi arano il bosco e poi vendere i grassi a privati o macelli della zona...supponiamo di poter lasciare all'ingrasso una superficie di una decina di ettari,secondo voi e per evitare i problemi di cui sopra quanti suini si potrebbero tenere?quanto si potrebbe chiedere al kg peso vivo per questa tipologia di allevamento?per ora basta cosi attendo le vostre esaurienti risposte e poi vi tartasso ancora
intanto grazie delle risposte e buon ferragosto
Christian


15/08/2012, 8:23
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Ciao Christianb, buon feragosto pure a te, diciamo che da quanto ho visto, per non effettuare rotazione dei suini devi dagli a disposizione per 5/6 animali almeno tre ettari, poi dipende dalla tipologia di sottobosco e dal periodo, ma di solito riescono a rintracciare circa il 30% del nutrimento giornaliero per il resto devi integrare.
Al semibrado per raggiungere i 200kg li dovrai coccolare per 24/30 mesi, ed attualmente i prezzi di un incrocio migliorata/autoctona, normalmente sono da € 5,5 a 6,0 per cui per sopravvivere secondo me, devi considerare di trasformare e commercializzare valorizzandone le parti migliori, tipo i prosciutti.
Ciao mf

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Wendell Berry, diceva “ se mangio carne voglio che venga da un animale che ha vissuto una bella vita all’aperto, senza affollamenti, su pascoli abbondanti, con acqua buona e alberi per ombra"...

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Il prosciutto insaccato (TerrAmica nr. 0): http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_0_2014/49?e=10353070/6348207
L'arte dell'insaccato (TerrAmica nr. 4): http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_num4_issuu/41?e=10353070/32332678
Il Salame Campagnolo (TerrAmica nr. 5): http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_nr_5_issuu/45?e=10353070/36962323


15/08/2012, 10:33
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ciao Cristian,
se sei zona Cisa in prov. di Parma di consiglio il nero parmigiano altrimenti se sei sul versante toscano chiaramente la cinta senese...questo perchè entri nei rispettivi consorzi e accedi a contributi nonchè a Dop.
Per il numero di capi per ettaro devi sentire la forestale oppure la comunità montana.ogni provincia ha delle piccole varianti. Qui da me nel Mugello sono un UBA per ettaro.
Per quanto rigurada le cinte senesi ti consiglio di allevarle al brado altrimenti produce troppo grasso, mentre il nero parmigiano se nato in primavera di tenerlo fermo nei 3 mesi piu freddi per poi macellarlo quando ha 18/20 mesi di età. In questo modo eviti del nanismo e ti arriva oltre i 200 kg.
Se invece vuoi provare anche con il grigio "large white con cinta senese" sempre allevato al brado ma con una crescita leggermente piu veloce rispetto la cinta senese.
Io personalmente allevo sia le cinte che i neri di parma.
Per l'alimentazione nella zona della Cisa versante Parmense vi sono dei caseifici di parmigiano di montagna...loro dovrebbero avere del siero.
Se si avesse la possibilità almeno per i primi mesi di vita sarebbe un otomo nutrimento..naturalmente mischiato ad orzo eccetera.
I campi in montagna non rendono tantissimo...ma...piuttosto che niente pianterei orzo o farro e anche erba medica e farei entrare gli animali.
In zona di montagna spesso ci sono contributi ogni qual volta che pulisci o semini un campo.
Per il favino mentre meglio se lo raccogli e lo somministri tu...altrimenti l'eccesso di proteine può provocare ulcere ai suini.
Se riesci a fare delle capannine per il brado ben isolate riesci a fare anche dei parti invernali.
Strutura in legno e coimbentazione in balline di paglia rettangolari.
Se rieci a farti un giro di 50 suini e li trasformi tu puoi avere un reddito accettabile...e non andare ad imparare la norcineria a Lumezzane...la salatura e la lavorazione dei suini neri o cinte è diversa dai rosa.
Trovati un bravo norcino in val taro, nel casentino o in umbria.
Poi devi conoscere bene la tua cantina e il tuo clima perchè sono varianti importantissime...la salagione per questi fattori può cambiare del 20%


25/09/2012, 8:16
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Concordo con altomugello (bell'intervento!).


25/09/2012, 9:30
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grazie delle risposte pero' approfitto ancora della vostra "sapienza" nel settore visto che io di animali ne vedo un migliaio tutti i giorni ma muggiscono non grugniscono eheheheh
con quanti animali si potrebbe partire?io pensavo ad almeno 4-5 scrofette giovani ed un verro......
quanta manodopera e' necessaria in termini di ore per un allevamento di questo tipo?
conviene far coincidere i parti in un determinato periodo dell'anno o dilazionarli sull'arco dell'intero anno?
qual'e' la prolificita' media del nero di parma?
per ora grazie ancora a tutti
saluti
Christian


26/09/2012, 11:09
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Per le ore di lavoro....dipende come ti sai organizzare..ogni allevatore ha le proprie ricette...ogni territorio a delle diverse difficoltà....pendenze, suolo, vegetazione, acqua, recinzioni, mangiatoie, capanni per il ricovero e per i parti...eccetera....


30/09/2012, 20:44
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