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Mutilazioni maiali 
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Salve a tutti, da consumatore vorrei chiedere alcune informazioni riguardanti le mutilazioni effettuate in molti allevamenti suinicoli, dove per 'mutilazioni' intendo il taglio della coda, dei denti e la castrazione.

Per quanto riguarda il taglio della coda, ho letto che essa non può essere effettuata a priori, ma solo se, nonostante gli arricchimenti ambientali, il problema morsicature non viene risolto... quanto viene effettivamente rispettata questa regola, e perchè? il taglio della coda avviene, in generale, con o senza anestesia? se la risposta è no, qual è il motivo?

Per quanto riguarda, invece, la castrazione, ho letto che entro la prima settimana di vita, in Italia, non viene specificato, per legge, una modalità per effettuarla, motivo per cui in molti allevamenti (non in tutti), i suinetti vengono castrati senza anestesia da personale formato dal veterinario aziendale. E' vero tutto questo? se sì, come mai in molti allevamenti non si fa uso dell'anestesia? il problema è legato solo al costo delle prestazioni veterinarie?

Infine, cosa mi sapete dire del taglio dei denti? perché e come viene effettuato in genere negli allevamenti italiani?

Un'ultima cosa... ho letto che i suinetti di 700-800 g vengono uccisi appena nati, è vero? in che modo viene fatto?


09/08/2020, 21:06
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premetto che non è mia intenzione scatenare discussioni pseudo-animaliste sull'argomento, sono solo interessato a 'conoscere' la verità sulla 'storia' della carne presente sul mio piatto


09/08/2020, 21:18
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Sez. Suini
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Le mutilazioni come le chiami tu oramai è materia di discussione a livello mondiale forse più in Europa dove sono più interessati a colpire il prodotto italiano visto la peculiarità del peso di macellazione unico in Italia e non nel resto europeo o mondiale.
L'arricchimento ambientale è obbligatorio con o senza il taglio delle code l'uso degli anestetici è in discussione c'è chi lo prevede e chi no perchè è stato dimostrato che con l'iniezione dell'anestetico vi è lo stesso dolore che procedere alla cauderizzazione istantanea e poi la disinfezione inoltre c'è un maggior tempo di manipolazione dei suinetti che provoca maggior stess a loro e alle madre, il taglio dei denti è stato quasi abbandonato solo poche realtà lo usano con benestare delle autorità adducendo motivazioni ben specifiche. La castrazione viene effettuata nella prima settimana di vita perchè è il momento migliore per via dello stress e del relativo dolore vengono usati anestetici locali come spray o pomate per i motivi che ho scritto sopra l'iniezione è più dolorosa del taglio di una lama di bisturi ( provata con misurazioni di valori di alcune sostanze presenti nel sangue)
Il personale è formato ed ha seguito un corso con rilascio del relativo attestato.
I suinetti di 700 800 grammi non vengono abbattuti ma anzi sono quelli che ricevono maggiori attenzioni come baliaggi somministrazione di latte e mangimi particolari quelli sotto a questo peso non è necessario abbattersi sono talmente piccoli che non hanno forza di attaccarsi alla mammella e nello stesso tempo gli viene impedito dai fratelli più robusti, selezione naturale.
Poche righe ma capisco che la discussione merita fiumi di parole
Idee e tanto altro


10/08/2020, 12:56
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ti ringrazio davvero per avermi risposto in maniera molto mirata e, per quanto breve, anche molto chiara


10/08/2020, 13:26
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Concordo con Marco.
Aggiungo un particolare, nel mio allevamento abbiamo limato i canini ai suinetti solo una volta, circa 10 anni fa : i neonati avevano i denti appuntiti e provocavano ferite alle mammelle della madre, puoi immaginare le conseguenze.
Poi non è più capitato, forse le selezioni genetiche hanno eliminato questa caratteristica.

_________________
L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr)
Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone


10/08/2020, 16:56
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Per avere tutte le risposte ai tuoi quesiti ti consiglio di leggere la Direttiva CE 120/2008 recante le norme minime per la protezione dei suini. Su di essa si basano i metodi di controllo ufficiale sul benessere dei suini condotti dai veterinari ufficiali in tutta l'Unione Europea, quindi anche in Italia grazie alla attività dei veterinari pubblici delle nostre ASL.
Ti incollo il link:
https://eur-lex.europa.eu/legal-content ... M%3Asa0009


10/08/2020, 21:57
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Ti ringrazio per il link.
Una cosa non mi è chiara, come mai dite che c'è una differenza di benessere animale tra la castrazione entro i primi 7 giorni e la castrazione nei giorni successivi? Nell'articolo in allegato, scritto presumibilmente da medici veterinari e da studenti, c'è scritto che comunque il dolore arrecato è notevole anche se il lattonzolo ha meno di una settimana di vita, e pertanto la castrazione rappresenta in ogni caso un ostacolo al raggiungimento del benessere animale.
Ecco l'articolo, spero si possa leggere:
https://www.vetjournal.it/images/archiv ... e/4529.pdf


10/08/2020, 22:19
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mdamb ha scritto:
Ti ringrazio per il link.
Una cosa non mi è chiara, come mai dite che c'è una differenza di benessere animale tra la castrazione entro i primi 7 giorni e la castrazione nei giorni successivi? Nell'articolo in allegato, scritto presumibilmente da medici veterinari e da studenti, c'è scritto che comunque il dolore arrecato è notevole anche se il lattonzolo ha meno di una settimana di vita, e pertanto la castrazione rappresenta in ogni caso un ostacolo al raggiungimento del benessere animale.
Ecco l'articolo, spero si possa leggere:
https://www.vetjournal.it/images/archiv ... e/4529.pdf" target="_blank


Prima dei 7 giorni di vita nei suinetti non sono ancora ben sviluppate le vie del dolore a livello di sistema nervoso autonomo.


10/08/2020, 22:27
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In una castrazione ben fatta, dopo 1-2 gg si vedono solo due piccole cicatrici e si perde pochissimo sangue3
Più il suino è grande, più il dolore e i tempi di guarigione si allungano.
L'alternativa è la castrazione chimica, ma anche questa ha i suoi lati negativi, tra cui la possibilità dell' autoiniezione accidentale da parte del castratore e l'efficacia non del 100% dei casi.

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10/08/2020, 23:02
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Se non sono ancora totalmente sviluppate le vie del dolore, come mai l'articolo riporta quanto segue?


Il dolore provato dagli animali, durante e dopo il predetto
intervento, è dimostrato sia dal fatto che i tessuti operati sono riccamente innervati, sia dai cambiamenti fisiologici e
comportamentali che si riscontrano nei suinetti sottoposti a
tale pratica.
Nei soggetti in cui non viene praticato alcun tipo di anestesia, il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche di alcuni ormoni, effettuato subito dopo la castrazione chirurgica,
indica chiaramente un’attivazione dell’asse corticotropo e
del sistema simpatico. La concentrazione plasmatica di
ACTH è aumentata di 40 volte e raggiunge il suo massimo
circa 5 minuti dopo la castrazione. Tale incremento è logicamente seguito dall’aumento del cortisolo, la cui concentrazione, dopo 30 minuti dalla castrazione, può aumentare da 3
fino a 15 volte. Parallelamente si rileva un innalzamento delle frequenze cardiaca e respiratoria.
Il giorno seguente la castrazione, l’asse corticotropo e il sistema simpatico non sembrano più stimolati, come suggerisce l’omogeneità tra la determinazione dei metaboliti del cortisolo e delle catecolamine nelle urine di suinetti testimoni e dei suinetti castrati. Lo stesso accade per le concentrazioni plasmatiche del cortisolo e del rapporto cortisolo/CBG
(Cortico Binding Globulin).
La modificazione dei suddetti parametri fisiologici è accompagnata dalle alterazioni comportamentali osservate durante e dopo l’intervento.
Nel corso della castrazione, la maggior parte dei suinetti
emette vocalizzazioni, tra cui prevalgono grida ad alta frequenza (>1000 Hz), che sono di maggiore durata e più intense durante la chirurgia piuttosto che nel corso della sola
manipolazione. Tali vocalizzazioni tendono a normalizzarsi qualora gli animali vengano sottoposti ad una preventiva anestesia locale. Inoltre, occorre ricordare come nei suinetti castrati senza ausilio farmacologico si riscontrino maggiormente movimenti di resistenza e tentativi di sottrazione,
quali agitazione del corpo e degli arti durante la procedura,
rispetto a quelli che beneficiano di un’anestesia locale prima
della procedura stessa.
Oltre a ciò, nelle prime ore dopo l’intervento, è possibile riscontrare una diminuzione del tempo passato alla mammella, riluttanza al movimento e riduzione degli spostamenti, stato d’allerta (animale vigile ma inattivo), tendenza
all’isolamento, prostrazione, indifferenza nei confronti dell’ambiente circostante (tanto da non reagire neanche alla
manipolazione, procedura che in condizioni normali scatenerebbe vocalizzazioni e ripetuti tentativi di fuga), o al contrario aumento delle vocalizzazioni e delle reazioni di fuga,
fino a veri e propri stati di aggressività (più frequenti nei
soggetti castrati in età adulta). Possono inoltre essere presenti estensione delle zampe posteriori, tremori e spasmi
muscolari. Appare, altresì, opportuno evidenziare che
nei suinetti, al contrario di quanto osservato in bovini ed
ovini, non si riscontrano atteggiamenti quali leccarsi la parte traumatizzata, presumibilmente per motivi di natura
anatomica. È, invece, più facile osservare episodi di grattamento della parte lesa e assunzione di un atteggiamento di
cane seduto.
Sebbene i suini abbiano pochi muscoli responsabili delle
espressioni facciali, è tuttavia possibile rilevare un cambiamento della facies, con un aumento della tensione della regione perioculare.
Inoltre, fino a diversi giorni dopo l’intervento, si verificano
delle modificazioni comportamentali, quali un comportamento non sincronizzato con gli altri suinetti della nidiata,
postura ricurva, sfregamento del posteriore e agitazione della coda, il che evidenzia come tale pratica induca dolore non solo durante l’intervento chirurgico, ma anche nei 4-5 giorni successivi allo stesso.
I dati forniti dalla letteratura scientifica suggeriscono, pertanto, che la castrazione chirurgica effettuata senza l’ausilio
di un’adeguata analgesia sia in grado di provocare dolore
acuto durante l’effettuazione della pratica, cui fa seguito un
dolore intenso che perdura nelle ore/giorni seguenti, tendente comunque ad alleviarsi nel corso dei giorni successivi.
L’influenza dell’età in cui viene effettuata la castrazione sull’entità del dolore provato dall’animale è stata esaminata da
molti ricercatori ma, a seguito del confronto delle modificazioni dei parametri fisiologici e comportamentali rilevate in
soggetti castrati tra 1 e 20 giorni dopo la nascita, non è stato
possibile evidenziare effetti chiari legati all’età al momento
della procedura chirurgica. Tuttavia, la castrazione effettuata molto precocemente sembra avere un’incidenza negativa sulla crescita dei suinetti: qualora tale pratica venga effettuata il giorno dopo la nascita è stato, difatti, possibile assistere ad una sensibile riduzione della velocità di accrescimento, e questa condizione sembra trovare una giustificazione nella penalizzazione dei suinetti castrati al momento della instaurazione della gerarchia di poppata e quindi dell’attribuzione delle mammelle migliori.
.


11/08/2020, 0:00
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