Saluti a mfCarpentieri e grazie per la cortese e sollecita risposta.
Ho già letto diverso materiale sul forum. Ora che la possibilità di acquisire i terreni (10ha) con relativa abitazione si fa più concreta, batterò in maniera sistematica le varie discussioni integrando il tutto con informazioni di altre fonti.
Certo mi rendo conto che le domande, specie dei neofiti di belle speranze animati da un'ignoranza almeno pari alla buona volontà, sono sempre le stesse e ammiro voi moderatori per la pazienza.
Per esempio si dovrebbe cominciare parlando di recinti, requisito essenziale per l'insediamento di qualsiasi allevamento ma ho visto che se ne è discusso molto altrove.
Tornando al mio precedente post e relativa risposta sulla parte economica:
Una famiglia (...di quante persone poi?) la si mantiene con 1000€ al mese o con 10.000€
Scherzi a parte, c'è sempre una certa reticenza ad indicare un reddito medio annuo derivante da un'attività economica e non capisco il perché. O meglio, capisco tutte le ragioni tecniche per non esprimere cifre che poi potrebbero discostarsi sensibilmente dalla realtà (tipo di allevamento, disponibilità dell'alimentazione in proprio , mortalità, malattie, capacità di management, ecc. ecc.). Credo però che dovrebbe essere sufficientemente standardizzabile uno schema costi-ricavi per tipologia generica di allevamento:
allevamento allo stato brado, x scrofe, y verri, n suinetti annui ingrassati a xxx kg e rivenduti a PV a grossista....costi tot € e ricavi tot €.
o no? ci provo anche io nella mia beata ignoranza.
Ho visto dei listini su internet di mercati generali dell'Emilia-Romagna in cui si parla di 1,60-1,80€ PV a seconda del peso del suino indipendentemente dalla razza (non è mai citata). E quello il misero prezzo su cui mi dovrei basare per la vendita al vivo delle mie ipotetiche cinte senesi?
Allora 100 suinetti ingrassati a 130 Kg darebbero un ricavo medio lordo di 22.100€ a quei prezzi.
Per ottenere 100 suinetti di cinta in un anno dovrei avere circa 9 scrofe e un verro. Da qui posso calcolare il costo di "primo impianto". Poi i suini vanno portati a peso e nel caso della cinta mi sembra che per un anno la rendita è zero. Dal secondo anno dovrei avere una generazione da vendere e una all'ingrasso. Ma a quel punto avrei una popolazione di qualcosa come 210 suini. Staranno un po' stretti in 5ha mi sa'
Altri costi (che al momento non so valutare)? integrazione alimentare, veterinario e che altro? Burocrazia, tasse, bolli, bollini, ASL......?
Esiste qualcosa su internet o in libreria che parli specificatamente del lato economico degli allevamenti?
Mi rendo conto che faccio l'ipotesi in assoluto meno redditizia, ma almeno per iniziare non mi sento in grado di pensare a canali di vendita più diretta o alla trasformazione che alzano i ricavi in maniera considerevole ma richiedono notevole impegno. Per quello chiedevo se per la cinta esistono canali di "tutela" del prezzo con ritiro a prezzi più convenienti (mi sapete segnalare qualche sito internet?)
Certo che scorrendo il forum, dal orticoltore fino all'allevatore di lumache è un coro unanime di miseria tremebonda.....ma le cose stanno realmente così? Io, per quello che posso vedere intorno a me (parlo di piccole realtà aziendali di allevamento in Toscana), non ho questa sensazione..certo tanto lavoro e tanto sacrificio quello sicuramente, ma di contro non mi sembra che manchino le soddisfazioni economiche.
Quello che invece mi procura una certa preoccupazione è la capacità di assorbimento del prodotto. Senza voler minimizzare assolutamente l'aspetto "tecnico" del problema (gli animali bisogna averli, saperli allevare bene per avere un buon prodotto e tutto questo va imparato con anni di lavoro e di esperienza) tuttavia mi sembra più facile riempire le stalle o i campi con una miriade di animali di quanto mi risulti semplice il venderli anche perché non posso lasciarli là oltre tempo in attesa che qualcuno li compri ...a meno di non voler fare un pensionato per animali
In altre parole, p.e. per i suini (ma farei la stessa domanda anche per gli ovini e i polli) ho sempre la certezza del ritiro seppure a costo di vendere a quei miserrimi prezzi di cui sopra?
Per finire aggiungo che tale attività non sarebbe per me fonte primaria di reddito ma un'integrazione e che, nella peggiore delle ipotesi (cui però non vorrei arrivare
), mi accontenterei di avere: terreni non abbandonati+autoconsumo+recupero spese
saluti
Roberto