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mfCarpentieri
Sez. Norcineria
Iscritto il: 19/08/2011, 19:19 Messaggi: 1858 Località: Caiolo (SO)
Formazione: ITIS
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Posto questo pdf a memo di questa fase importantissima per la crescita sana dei suinetti. Saluti mf
_________________Wendell Berry, diceva “ se mangio carne voglio che venga da un animale che ha vissuto una bella vita all’aperto, senza affollamenti, su pascoli abbondanti, con acqua buona e alberi per ombra"...http://www.leselvedivallolmo.itIl prosciutto insaccato (TerrAmica nr. 0): http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_0_2014/49?e=10353070/6348207 L'arte dell'insaccato (TerrAmica nr. 4): http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_num4_issuu/41?e=10353070/32332678 Il Salame Campagnolo (TerrAmica nr. 5): http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_nr_5_issuu/45?e=10353070/36962323
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13/11/2013, 10:40 |
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milli
Sez. Suini
Iscritto il: 23/09/2009, 16:47 Messaggi: 9972 Località: Emilia
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
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Articolo molto interessante! faccio una correzione (molto probabilmente una svista): il benessere del suinetto si ha a 24° e non 34°. Bisogna inoltre ribadire che 8 kg di mangime sono tanti, ricordiamoci che si riferisce a una scrofa alla quarta settimana di lattazione( con suinetti grossi) che mangia frazionato in 3 pasti distanti da loro almeno 5 ore. Se la scrofa fa solo 2 pasti l'ingestione di cibo sarà per forza minore, altrimenti rischierà l'indigestione! La "dieta americana" è molto spinta, non so se vada bene per le nostre razze. (continua)
_________________ L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr) Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone
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14/11/2013, 16:55 |
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marco62
Sez. Suini
Iscritto il: 02/02/2009, 19:32 Messaggi: 1458 Località: MODENA ITALIA
Formazione: De-perito agrario
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Secondo me, i 34° gradi sono riferiti ai suinetti appena nati che preferiscono un posto di riposo a temperatura vicina a quella corporea, per questo si interviene con l' utilizzo di lampade o pannelli riscaldanti. Il periodo del parto è il momento di maggiore rischio per scrofa e i piccoli, poiché dividono lo stesso spazio, le necessità della scrofa non sempre corrispondono a quelle dei suinetti, vedi le temperature, inoltre in sala parto la scrofa subisce grandi cambiamenti e in particolare la produzione di latte la mette a dura prova, e si possono avere reazioni come l' aggressività verso i propri piccoli o verso l'operatore, si nota maggiormente nelle primipare, il dolore del travaglio, della dilatazione, provoca spesso questo comportamento che poi dopo il parto l'istinto materno riprende il sopravvento, anche le diverse razze presentano differenze di comportamento. Quindi in sala parto massimo impegno verso la scrofa: che deve avere comodità per coricarsi, (se usate gabbie, accertarsi di non avere un piano scivoloso), per allattare, per mangiare e bere. Verso i suinetti: devono avere comodità per mangiare, bere, coricarsi e giocare. Per l' operatore (se serve) deve poter svolgere comodamente il proprio lavoro.
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14/11/2013, 19:02 |
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milli
Sez. Suini
Iscritto il: 23/09/2009, 16:47 Messaggi: 9972 Località: Emilia
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
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ok, allora potremmo definire 34° nel nido e 24-25° nell'ambiente? per me comunque nell'ambiente quando i maialini hanno qualche giorno ci possono essere anche 20° , purchè ci sia sempre il nido disponibile. Ho trovato che a volte i suinetti preferiscono coricarsi acconto alla madre , lontano dal nido con gravi rischi. Però se si assiste al parto e si tengono i piccoli chiusi nel nido sin da subito,liberandoli solo verso la fine del parto loro si abituano e quasi sempre tornano nel nido a dormire.
_________________ L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr) Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone
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14/11/2013, 20:44 |
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marco62
Sez. Suini
Iscritto il: 02/02/2009, 19:32 Messaggi: 1458 Località: MODENA ITALIA
Formazione: De-perito agrario
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- ESSERE PRONTI - La scrofa è pronta per il parto e l' allattamento ? Prima e dopo il parto le scrofe devono continuare a mangiare e bere appropriatamente. Pertanto devono avere a disposizione alimento e acqua sufficiente. Devono alzarsi e coricarsi senza ostacoli essere indisturbate, più di 2 somministrazioni al giorno aumentano l'assunzione di alimento. Cambiamenti, spostamenti, stress, possono causare una riduzione di assunzione, quindi i cambiamenti vanno organizzati con cura, le scrofette sono maggiormente sensibili al cambiamento. Valutare le feci delle scrofe, devono essere lucide e soffici facili da schiacciare, mucchietti di feci opachi, arrotondati, dure sono sintomo di alimento inadatto o insufficiente assunzione di acqua. Attenzione a scrofe troppo grasse fanno più fatica ad alzarsi e coricarsi e mangiano meno, e possono calpestare la parte posteriore della mammella. Tutto ciò riduce i problemi di mastite o agalassia dopo il parto. Se si assiste al parto fare succhiare in modo ottimale il colostro specialmente ai suinetti più piccoli che sono quelli più a rischio di ipotermia, nelle prime dodici ore ci sono circa 15 pasti da 15 ml di colostro che consente energia e permette al suinetto di mantenere la normale temperatura corporea oltre ad altri benefici soprattutto immunitari. L'intervallo durante il parto tra un suinetto e l'altro è sui 15 minuti, tempi maggiori indicano che la vitalità della scrofa non è ottimale o che il suinetto non è in posizione corretta sopra i 45 minuti è opportuno l' intervento dell'operatore. Nei giorni successivi controllo dei suinetti, se hanno ferite agli arti o sul grugno sono segni evidenti di scarsa assunzione e disponibilità di latte, le ferite sono la porta d'ingresso dei patogeni, i piccoli sono quelli che pagano il prezzo più elevato delle lotte gerarchiche.
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14/11/2013, 21:01 |
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marco62
Sez. Suini
Iscritto il: 02/02/2009, 19:32 Messaggi: 1458 Località: MODENA ITALIA
Formazione: De-perito agrario
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SCAMBIO DI INFORMAZIONI TRA OPERATORE SCROFA E SUINETTI: Fornire alimento sempre fresco, muffe e fermentazioni compromettono il sapore dell'alimento e possono produrre tossine, quindi ridurre l'attività della scrofa: mangia meno, produce meno latte, si ammala più facilmente e il rischio passa anche ai suinetti. Per vedere una sufficiente produzione di latte, osservare che: la scrofa si corichi comodamente, ben distesa sul fianco e i suinetti succhino tranquillamente, dall'aspetto lucente e dorso ampio. Se la produzione è insufficiente avremo la scrofa messa a pancia in giù che cerca di proteggere le mammelle dai morsi dei suinetti mai sazi che continuano a stuzzicarla, molto facilmente avranno ferite al carpo dovuti al continuo stimolare a vuoto delle mammelle e allo sfregamentodel pavimento, inoltre ferite specialmente sulle mammelle posteriori. Consiglio di pesare la razione in modo da capire se la scrofa assume energia e sostanze nutritive come da tabelle del post di inizio argomento, misurare l'acqua una scrofa assume almeno 20 litri di acqua al gg. a seconda della temperatura dell' ambiente, l' abbeveratoio deve fornire almeno o più di 2 l/min. Pesare i suinetti, una buona crescita è indice che i suinetti ricevono latte in abbondanza, valutare lo stato di nutrizione, la lucentezza del mantello e pesare i suinetti allo svezzamento è la misura migliore per raggiungere di volta in volta obbiettivi ambiziosi.
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14/11/2013, 21:32 |
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milli
Sez. Suini
Iscritto il: 23/09/2009, 16:47 Messaggi: 9972 Località: Emilia
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
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Quindi in pratica se un allevatore dovesse vedere suinetti con sofferenza da insufficienza di latte cosa dovrebbe fare per i suinetti e per la scrofa? ( lascio continuare a te il discorso)
_________________ L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr) Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone
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15/11/2013, 16:24 |
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marco62
Sez. Suini
Iscritto il: 02/02/2009, 19:32 Messaggi: 1458 Località: MODENA ITALIA
Formazione: De-perito agrario
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Occorre capire da cosa è data la sofferenza, può dipendere dall' ambiente, dalla temperatura, dall' umidità, da patogeni, da una scorretta alimentazione, da un operatore maldestro, ecc... quindi occorre sempre osservare, riflettere, e agire se vi è bisogno di un intervento veterinario per l' utilizzo di presidi sanitari, ben venga il consiglio di un esperto. Alla fine del lavoro con lo svezzamento dei suinetti, occorre sempre per ogni scrofa porsi la seguente domanda: questo animale sarà in grado di partorire e allevare un altra figliata? Per lavorare anche di selezione per avere prevenzione e non avere gli stessi problemi in futuro.
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15/11/2013, 19:53 |
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milli
Sez. Suini
Iscritto il: 23/09/2009, 16:47 Messaggi: 9972 Località: Emilia
Formazione: laurea umanistica, esperienza in sala parto suini e fecondazione artificiale
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beh, bisogna dire che la maggior parte degli allevatori amatoriali fanno partorire la scrofa una volta poi, poco dopo, la macellano. Un peccato perchè non si sfrutta tutta la potenzialità dell'animale che dà il massimo a partire dal 2°-3° parto. Comunque, se si intende macellare la scrofa dopo lo svezzamento, a maggior ragione bisogna farcela arrivare in forma e non deperita. Una scrofa troppo magra a volte non riesce più a riprendersi perchè ormai il metabolismo è sballato.
_________________ L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr) Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone
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15/11/2013, 21:07 |
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marco62
Sez. Suini
Iscritto il: 02/02/2009, 19:32 Messaggi: 1458 Località: MODENA ITALIA
Formazione: De-perito agrario
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Ci sono alcuni inconvenienti che possono insorgere dopo il parto, quindi occorre intervenire il più precocemente possibile in modo da avere un danno minore, ed occorre instaurare una buona collaborazione con il proprio veterinario, sto parlando delle diarree nei suinetti, che dipendeno spesso dalla loro età. Abbiamo una diarrea al primo giorno di vita, sostenuta da colibacilli, per la risoluzione si deve consultare il veterinario, ma come prevenzione si può/deve agire sul microclima del luogo di parto, alla sua igiene, ed assicurarsi che tutti i suinetti assumano colostro. Al terzo giorno si potrebbe verificare una diarrea di colore giallo, anche qui consultare il prima possibile il veterinario, e dal 7° al 14° giorno si verifica un altro tipo di diarrea sostenuta da coccidi, ed anche qui vale lo stesso discorso dei casi precedenti. Un altro inconveniente che può verificarsi soprattutto in presenza di primipare e di un ambiente microclimatico non ideale è l'epidermite essudativa causata da stafilococchi di cui la scrofa è portatrice e in suinetti con sistema immunitario debole ne sono i più colpiti, si verifica la formazione di croste sul musetto e nel sotto-pancia fino ad essere completamente rivestiti nei casi più gravi. In tutti questi casi la collaborazione con un veterinario è indispensabile per la sopravvivenza degli animali.
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02/12/2013, 17:06 |
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