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Informazioni di base per allevamento suini all'aperto 
Autore Messaggio

Iscritto il: 30/07/2013, 15:29
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Salve a tutti,
innanzitutto complimenti per questo forum che, nonostante sia alle prime armi con tale argomento, mi ha schiarito molti dubbi in merito. Veniamo al dunque. Sono un ingegnere e scrivo dalla Provincia di Lecce, l'anno scorso ho conosciuto il proprietario di una piccola azienda agricola. L'occasione è venuta in quanto tale azienda voleva installare un impianto fotovoltaico, attraverso la realizzazione di alcune coperture da adibire a ricovero per animali. Infatti il proprietario dell'azienda aveva intenzione di dare vita ad un allevamento di suini a ciclo chiuso. Tuttavia e contro i miei interessi sono stato molto sincero con l'azienda nel dirgli che dal fotovoltaico se ne ricavava poco ed era un peccato utilizzare tutta quella cubatura per la realizzazione di tettorie fotovoltaiche. Infatti in questa azienda si sta valutando l'ipotesi di realizzare anche delle strutture ricettive.
Di recente il proprietario mi ha ricontattato per riprendere il discorso, nell'ottica però di una visione di insieme, cercando di dare vita ad un progetto che contempli sia la coltivazione di ortaggi, olio, ecc (che già realizzano), l'allevamento di animali e la possibilità di rendere tale azienda una struttura ricettiva.
La prima parte di cui mi sto interessando (e che non ho mai affrontato prima ad ora) è la quantificazione e la progettazione di uno spazio adibito all'allevamento di suini. Si sta optando per l'allevamento all'aperto sia per un motivo di cubatura (come detto in precedenza) e sia anche per un motivo di benessere dell'animale (che potrebbe anche avere l'effetto secondario di una ricaduta di immagine per l'azienda e di qualità delle carni).
Avevo pensato all'utilizzo di capannine e gli altri accessori necessari e recinti elettrificati. Il mio dubbio è in merito alle superfici necessarie per ogni capo allevato. Ho fatto un giro in rete e ho visto che per la realizzazione dei ricoveri dei suini si deve fare riferimento al D. Lgs 53/2004 e s.m.i. e al 152/2006 relativo al carico di nitrati sul terreno. Ho visto inoltre che la Regione Emilia Romagna ha legiferato in materia di allevamento suini e da in altri link ho letto che la normativa in merito non è molto chiara. Ho provato a telefonare alla ASL Veterinaria di competenza ma da nessuno risponde (ferie?).
L'azienda agricola per tale allevamento di suini vorrebbe impiegare al massimo 7000-8000 metri quadrati di terreno.
Le domande che vi pongo sono le seguenti:
- E' sufficiente, secondo la vostra esperienza e conoscenza, una tale estensione di superficie per dare vita ad un allevamento di suini a ciclo chiuso che sia economicamente vantaggioso?
- I 500 mq/capo per scrofe allattanti, i 600 mq/capo per verri e scrofe in fecondazione e gestazione, ecc che fanno riferimento al 152/2006 sono valori minimi obbligatori oppure è possibile tali superfici?
- Quali sono gli uffici con i quali mi devo interfacciare, a parte la ASL di zona?
- Qualora l'area su cui adibire l'allevamento non fosse roccia o venisse realizzata una soluzione per impedire l'impatto degli escrementi sul terreno sono necessarie ancora quelle superfici del 152/2006?

Anticipatamente vi ringrazio.


31/07/2013, 15:11
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Salve Erfa,
1)Un allevamento all'aperto che utilizza meno di un ettaro di terreno non penso possa avere un reddito è molto limitato.
2) I 500 mq/capo per scrofe allattanti, i 600 mq/capo per verri e scrofe in fecondazione e gestazione, sono estensioni a livello orientativo per dimensionare i recinti. Per limitare il rischio di inquinamento da nitrati e garantire il mantenimento della struttura del suolo, è necessario che i suini permangano sullo stesso terreno per un periodo non superiore a: due anni nei settori di riproduzione e di svezzamento; un anno o alla durata di un unico ciclo nel settore di accrescimento e ingrasso.
La limitata permanenza dei suini sullo stesso terreno ha anche la funzione igienico-sanitaria di contenere la diffusione delle parassitosi.
saluti mf

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Wendell Berry, diceva “ se mangio carne voglio che venga da un animale che ha vissuto una bella vita all’aperto, senza affollamenti, su pascoli abbondanti, con acqua buona e alberi per ombra"...

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Il prosciutto insaccato (TerrAmica nr. 0): http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_0_2014/49?e=10353070/6348207
L'arte dell'insaccato (TerrAmica nr. 4): http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_num4_issuu/41?e=10353070/32332678
Il Salame Campagnolo (TerrAmica nr. 5): http://issuu.com/associazionediagraria.org/docs/terramica_nr_5_issuu/45?e=10353070/36962323


31/07/2013, 19:43
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