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Impiantare un bosco "artificiale" per suini 
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Salve a tutti

Sto ragionando sul convertire 2,5 ettari di seminativo collinare ad allevamento semi-brado di suini. Ho letto il libro di Giannone sull'allevamento biologico ed ho deciso di provarlo.

Mi sono imbattuto in alcuni articoli sulla sinergia tra boschi per essenze legnose da biomassa ed allevamenti suini semi-bradi ed ho trovato la cosa molto interessante. Ho pensato che però sarebbe altrettanto interessante mettere essenze che possano direttamente essere utili per gli animali stessi. La prima idea ovviamente era quella di mettere castagni, ma il terreno sub-alcalino e i 300m slm (zona Perugia) non sono adatti. Stavo quindi pensando di mettere un certo numero di alberi a crescita rapida (tipo pioppi o paulonia), per creare siepi antivento e coperture per il sole, e contestualmente piantare altre essenze più lente, ma fruttifere, tipo noci e querce. Una volta che gli alberi a crescila più lenta saranno diventati abbastanza grandi, si potranno togliere e/o rinnovare quelli rapidi. L'idea è di fare 10 recinti da 2500mq e di usarli a rotazione, quindi mettere gli alberi tra un recinto ed un altro, protetti dalle recinzioni. Ogni recinto verrebbe pascolato per 10 gg e resterebbe libero per 90 giorni. Appena liberato ci si potrà fare una semina "di rinforzo" in modo da essere pronto per il successivo pascolamento. E poi prevedere una somministrazione di mangimi esterni, a complemento di quello che trovano nei recinti.

Consigli? Idee? Cazziatoni? :lol:


13/05/2020, 12:19
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Quanti suini metteresti in un recinto?
Quanto tempo passa prima che diventino adulti?

_________________
Mettete l'indicazione geografica al profilo sarà utile nelle risposte grazie


13/05/2020, 12:54
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considerando le 2 UBA/anno ettaro a 0,3UBA/capo, sarebbero una quindicina di capi a ciclo. Per la seconda domanda non ti so dare una risposta precisa, perché devo ancora capire che tipo di ibrido inserire. So che vicino da me c'è un allevatore che fa ibridi duroc x CS (ma sto valutando altri ibridi adatti al suino leggero pascolante). Io pensavo di prendere maschi appena svezzati, non castrati e crescerli per macelleria. Spero di poterli avere pronti in 180gg, quindi fare due cicli annui da due rotazioni complete dei recinti e quindi vendere due gruppi da 15 capi ogni 6 mesi. Se la cosa dovesse andare avrei un altro terreno da poter adibire alla stessa procedura, ma per un anno intero ed immettere solo femmine per la produzione del suino da salumificio (magari selezionando un ibrido specifico per la tipologia di prodotto). Una volta impratichito con tutta la fase di ingrasso e gestione, prendere un ettaro di bosco e usarlo solo per i recinti delle scrofe e i verri.


13/05/2020, 13:24
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Ciao,hai già dove chi ti ritira il prodotto finito? Suino leggero allevato a brado è un prodotto particolare occorrono degli amatori
Inoltre l'allevamento non è matematica 2 cicli anno a brado è molto ottimista ricorda esistono le stagioni specie inverno ed estate. se immetti piante giovani devi prevedere anche spazi per proteggerle altrimenti diventeranno cibo ed anche strutture (tettoie) per un minimo di difesa dalle intemperie.


13/05/2020, 15:57
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Sì, ovviamente sono ben conscio del problema del ritiro, infatti inizierò, quando avrò un minimo di clienti sicuri e con meno capi del massimo possibile per poi salire a necessità. Ovviamente questa cosa è ad integrazione del reddito dato da altre colture. E l'integrazione con mangimi esterni dovrebbe sopperire proprio le differenze di produzione del pascolo a seconda del periodo dell'anno, oltre che a mancanze nutrizionali specifiche.

Però per tornare al discorso iniziale, che essenze arboree consigliereste?


13/05/2020, 16:17
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I maschi li metterei castrati, metti caso che ci possa essere un ritardo di vendita.

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13/05/2020, 16:42
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Gli alberi da suino gli hai già descritti tu, quelli sono per la loro alimentazione, come ghiande ti consiglio roverella e leccio perchè più zuccherine a scapito di cerro o farnia più tanniche e meno gradite farei un pensiero anche al ciliegio selvatico non è molto produttivo ma i frutti sono molto graditi e dopo un pò di anni è ottimo per l'industria del legno.
A proposito non centra niente con le piante arboree ma nel brado c'è una pianta erbacea dimenticata ma molto utile e di facile rinnovo il topinambur ottimo dall'inverno alla primavera e utile se hai intenzione di allevare maschi interi (scelta discutibile ma perseguibile con opportuni accorgimenti)


13/05/2020, 17:39
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L'idea di mettere i maschi non castrati mi era venuta dal libro di Giannone, in cui dice che i maschi non castrati crescono prima e raggiungono pesi maggiori al momento della macellazione come suini leggeri, però in effetti se non si ha la certezza sulla vendita per tempo poi rischi di "darteli ne i viso" come direbbero in Toscana. Valuterò al momento, ma cercherò di essere cauto, senza troppe sperimentazioni. Almeno all'inizio :)

Per il topinambur ci ho pensato, ma devo capire se e come inserirlo nella rotazione, perché ho letto che non si mantengono e marciscono poco dopo la raccolta.


13/05/2020, 17:58
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Il terreno è il migliore conservante per il topinambur, allevi a brado e pensi alla raccolta? Da novembre a inizio primavera il terreno lo difende dalle gelate e dalla deperibilita'. Nei suini questo alimento fornisce qualità organolettiche senza eguali specie nelle carni cotte, ottimo per suini da 50 a 100 kg di peso
Un ettaro di topinambur puoi sfamare circa 50 suini opportunamente integrato con alimenti proteici


13/05/2020, 19:13
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Non capisco sei in Umbria nel cuore della norcineria e vuoi fare il maiale leggero?
Io farei o magrone da Porchetta o pesante da insaccati


13/05/2020, 20:46
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