C'è un sacco di roba, credo che l' inoculo con fermenti lattici si la via più semplice, e mi sono fatto l'idea che se la fermentazione
viene accompagnata anche con l'inoculo di enzimi sia più efficace, specie se si utilizzano prodotti ricchi di fibra e fosforo, esempio
se sostituiamo la soia per le proteine, con pisello, colza, o distillers solubili di cereali, questi hanno dei polisaccaridi non amidacei e
lignina, che hanno una bassa digeribilità nei suini ed un effetto negativo sulla digeribilità delle proteine che contengono, quindi se noi
combiniamo alla fermentazione l' aggiunta esempio di b-glucanasi, xylanasi, fitasi, o altro otteniamo un prodotto molto ma molto più digeribile, specialmente abbassando i costi sostituendo le materie più nobili quando sono costose.
Chiedevo se questa pratica oltre ai piccoli allevamenti esiste a livello industriale, non so con fermentatori più grandi ?

d' accordo con te, so (via pubblicazioni nel settore) che anche i grandi usano la fermentazione, ma non so i dettagli. Sono completamente d' accordo con il succo di quello che hai scritto, e voglio aggiungere dettagli

1) i cibi con i migliori contenuti di enzimi sono i germogli (di circa tre giorni, un po' piu' per mais, un po' meno per germogli veloci come segale). E non sono migliori per poco, ma di ordini di grandezza. In piu' hanno gli enzimi giusti per il grano che li genera

2) I germogli aumentano la qualita' e la quantita' degli aminoacidi

3) una buona parte di fitasi e inibitori proteici se ne va quando versi via l' acqua (ottimo fertilizzante, tra l' altro, in certi casi)

4) in ogni caso mi pare di capire che per eliminare i fitati basta mettere grano saraceno o segala nel pastone, segala e' il top (grandi quantita' di fitasi)

A me sembra che ci sia un sacco di sperimentazione interessante e utile nel fare grano -> germoglio -> frantumato -> fermentato. I nostri animali mangiano cibi che hanno, in genere, troppi carboidrati e troppo poche proteine.