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Sez. Suini
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Uso degli insetti come alimento per gli animali destinati alla macellazione

02-Dic-2014 (oggi)
Harinder P.S. Makkar, Gilles Tran, Valérie Heuzé, Philippe Ankers. State-of-the-art on use of insects as animal feed. Animal Feed Science and Technology. Volume 197, November 2014, Pages 1–33. DOI: 10.1016/j.anifeedsci.2014.07.00

Per l'anno 2050 si prevede un aumento tra il 60 e 70% nel consumo di prodotti di origine animale. Questo aumento necessiterà di enormi risorse, essendo l'alimentazione la maggior sfida, considerando la limitata disponibilità di risorse naturali, i cambi climatici in corso e la competizione alimenti-mangimi-combustibile. I costi delle materie prime usate nella fabbricazione dei mangimi convenzionali, come le farine di soia e di pesce, sono molto limitate e la loro disponibilità in futuro sarà limitata.

L'allevamento di insetti potrebbe essere una delle possibili soluzioni. Nonostante siano stati realizzati alcuni studi sulla valutazione degli insetti, larve o farine di insetti come ingredienti della dieta di alcune specie animali, questo campo deve essere ancora approfondito. Il presente studio ricapitola e sintetizza le informazioni disponibili sulle 5 principali specie di insetti studiati (larve di mosca soldato nero, larve di mosca domestica, farina di vermi, locuste-cavallette-grilli e farina di bachi da seta).

Il contenuto in proteina grezza di queste risorse alternative è alto: tra il 42 e 63% ed anche alti in lipidi (fino al 36%), che si potrebbero estrarre ed utilizzare per diverse applicazioni, incluso la produzione di biodiesel. Le concentrazioni di acidi grassi insaturi sono alte nella farina di larve di mosca domestica, farina di vermi e nel grillo domestico (60-70%), mentre le loro concentrazioni nelle larve di mosche soldato nero sono minori (19-37%).

Gli studi hanno confermato che la palatabilità per gli animali di queste fonti di alimento alternativo è buona e si può sostituire dal 25 al 100% la farina di soia o di pesce in funzione delle specie animali alle quali sono destinati. Ad eccezione della farina dei bachi da seta, le altre farine di insetti sono deficienti in metionina e lisina, in maniera che la loro supplementazione nelle diete può migliorare tanto le performance degli animali come gli indici di sostituzione della farina di soia e della farina di pesce. La maggior parte delle farine di insetti sono carenti in Ca e pertanto si richiede una supplementazione nella dieta, specialmente per gli animali in accrescimento e per le galline da deposizione. I livelli di Ca e acidi grassi nelle farine di insetti si possono migliorare mediante la manipolazione del substrato sul quale si allevano gli insetti.


02/12/2014, 20:51
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Da qui ai prossimi decenni si possono sperimentare nuove possibilità alimentari, non solo per gli animali, ma anche per gli umani.
Staremo a vedere, ma tutto è possibile.

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03/12/2014, 14:59
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Da un punto di vista qualitativo il discorso non fa una grinza, ma dal punto di vista quantitativo il problema e' diverso. Con 6 miliardi di individui sul pianeta Terra l' imperativo categorico e' di produrre la massima quantita' di cibo con la minima superficie. Non credo che un ettaro di insetti produrra' mai come un ettaro di mais o di soia.
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03/12/2014, 23:28
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Puoi fare un capannone a più piani.
Fa un po' senso..
Il problema è che i pesci fonte di proteine sono in esaurimento..

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04/12/2014, 8:21
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marco62 ha scritto:
... Ad eccezione della farina dei bachi da seta, le altre farine di insetti sono deficienti in metionina e lisina, in maniera che la loro supplementazione nelle diete può migliorare tanto le performance degli animali come gli indici di sostituzione della farina di soia e della farina di pesce ...

Questa non l' ho capita. La principale critica che si e' sempre fatta alle farine di mais e' quella di essere povere in metionina lisina e tryptofano, tanto e' vero che 30 anni fa si pensava di coltivare gli ibridi mutati opaco2 che ne sono ricchi (peccato che i mais opaco2 si ammalino di tutte le muffe del mondo ...). Non lo so ... secondo me questa idea degli insetti ha un suo fascino in uno scenario post-nucleare in cui gli abitanti in Europa si sono ridotti a 25000 unita'.
Supponiamo mettere un ettaro sotto capanno e di fare quattro piani di un ettaro ciascuno, cioe' di mettere 1/3 della pianura Padana sotto capanno, e supponiamo che negli allevamenti superintensivi non si scatenino virosi o batteriosi (che esplodono fuori controllo nelle serre chiuse), agli insetti che cosa si da da mangiare??? Le rese proiettate dagli studi sull' argomento usano delle diete ricchissime, superbilanciate ecc ecc.
Li si alleva all' aperto? Quando Dio ha impiantato un allevamento di locuste in Egitto ha fatto un vero casino ...!
Maddmax

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04/12/2014, 19:07
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Danimarca: investimenti su innovative e sostenibili fonti proteiche per l'alimentazione animale

05-Dic-2014 (oggi)
Mercoledì, 26 novembre 2014/Italia. http://mangimiealimenti.it/

In Danimarca si trasforma il gas naturale in mangimi con un nuovo sistema di fermentazione che permette di produrre in modo sostenibile farine proteiche.

Aumentano le ricerche per la produzione di ingredienti dedicati all'alimentazione degli animali da allevamento che siano sostenibili e non incidano quindi in modo eccessivo sull'ambiente e sulle risorse disponibili. Un gruppo di studiosi danesi ha messo a punto un metodo grazie al quale sarà possibile, entro tre anni, produrre dai rifiuti organici, mediante una tecnologia di fermentazione appositamente brevettata, una farina proteica simile dal punto di vista nutrizionale alla farina di pesce e di soia, ed in grado quindi di prendere il loro posto all'interno dei mangimi per gli animali da allevamento. Il gas naturale sprigionato dalla fermentazione si converte in granuli proteici, questo processo viene denominato:U-Loop ed è stato brevettato da un'azienda danese che lavora in collaborazione con l'Università di Aarhus.

Comunque io penso che se in Italia continueremo ad avere produzioni DOP , o altre produzioni di nicchia, sempre di eccellenze si parli, tutta questa ricerca di innovazioni non vengano introdotte nei regolamenti disciplinari , qualcosa dovremo pur tenere di diverso dagli altri, abbiamo concesso tantissimo in genetica, facendo arrivare riproduttori, da ogni parte del mondo, si è concesso distanze kilometriche esagerate ( es. un suino del centro Italia può diventare coscia di San Daniele )
per non parlare di percentuali di alimenti non presenti nella ns. cultura e cosi via. Forse aveva ragione un vecchio allevatore
olandese che tanti anni fa mi disse : Voi Italiani vi ostinate a dire che le vostre produzioni sono uniche, ma la genetica , la comprate da noi, l' alimentazione è uguale alla ns. le distanze di produzioni sono più lunghe che arrivare in olanda dove
sta tutta questa tipicità che sbandierate al mondo intero. Allora dicevo che si sbagliava, ma se il mercato viaggia in questa direzione, non sbagliava di tanto, quindi spero che su alcuni argomenti non ci unifichiamo al resto del mondo.


05/12/2014, 22:25
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marco62 ha scritto:
In Danimarca si trasforma il gas naturale in mangimi con un nuovo sistema di fermentazione che permette di produrre in modo sostenibile farine proteiche.
Aumentano le ricerche per la produzione di ingredienti dedicati all'alimentazione degli animali da allevamento che siano sostenibili e non incidano quindi in modo eccessivo sull'ambiente e sulle risorse disponibili...


Ah, i batteri metanotrofi ... Sono tecnologie che risalgono a decenni fa (Purtroppo!) e che riemergono periodicamente come nuove. Le studiavo all' universita' sui libri 30 anni fa e sui giornali c'erano i titoli "BISTECCHE DAL PETROLIO!!!". Sono processi infinitamente meno efficienti della fotosintesi perche' richiedono moltissima energia metabolica per organicare il carbonio. E' molto piu' vantaggioso usare il metano ottenuto dai rifiuti come combustibile che ... come alimento per nutrire gli alimenti degli animali.
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05/12/2014, 23:19
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