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ciclo allevamento suini 
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Permettetemi, ogni tanto, visto la presenza di un neofita, di ricordare l’attenzione che deve esser posta verso l’aspetto del benessere animale.
Nella gestione corretta devono essere garantite agli animali, cinque libertà:
Libertà dalla fame, dalla sete e dalla malnutrizione tramite l’accesso facilitato all’acqua pulita e a un’alimentazione in grado di favorire lo stato di salute e di vigore dell’animale;
Libertà dal disagio tramite la creazione di ambienti adeguati comprensivi di aree riparate e di riposo;
Libertà dal dolore e dalle malattie tramite la prevenzione, la diagnosi e la terapia puntuali;
Libertà di esprimere un comportamento normale fornendo spazio sufficiente, ambienti puliti e favorendo la formazione del gruppo;
Libertà dallo stress e dalla paura assicurando le condizioni di vita che evitano la sofferenza mentale degli animali.
Vedendo la tipologia di progetto, anche se non lo puoi definire “semi-brado” dovresti avere almeno 2.000mq per scrofetta, ti posso riportare una variante interessante descritta da Mario, nel suo manuale “L’allevamento biologico del suino” in cui parla della cosiddetta linea scrofetta-suinetti. Il sistema consiste nel fare fecondare le scrofette all’ingrasso, può bastare che le femmine abbiano raggiunto i 100Kg di peso vivo e i sette mesi di età. Le scrofette dopo la gravidanza partoriranno e alleveranno le loro nidiate. Avvenuto lo svezzamento dovranno essere ingrassate per qualche settimana e quindi saranno pronte per essere vendute. Questo sistema, scrive Mario, presenta diversi vantaggi, il primo è ovviamente il fatto di poter disporre di un accresciuto numero di suinetti senza consistenti costi aggiuntivi, un altro vantaggio riguarda le scrofette, le quali grazie all’anabolismo gravidico, che scatta durante il periodo della gestazione, aumentano la loro efficienza nell’utilizzare gli alimenti, in pratica si ottiene un miglioramento degli indici di conversione. Tutto questo si verifica in tempi relativamente
Brevi, di poco variati rispetto ad un ingrasso classico, nel senso che la scrofetta sarà macellata ad un’età prossima all’anno e quindi ancora giovane, ma allo stesso tempo fornirà carni più mature e quindi maggiormente apprezzate e rispondenti ad una trasformazione di qualità.
Ciao, allevare è una grande "Passione"


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Wendell Berry un contadino del Kentucky, poeta e intellettuale, diceva “ Se mangio carne voglio che venga da un animale che ha vissuto una bella vita all’aperto, senza affollamenti, su pascoli abbondanti, con acqua buona e alberi per ombra”…
06/04/2010, 22:32
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Orione perchè non può essere definito semibrado?

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08/04/2010, 17:07
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Orione ha ragione, senza pignoleggiare, un semibrado richiede spazi decisamente maggiori dove l'animale, tra le tante, riesce a nutrirsi di molti prodotti attraverso il pascolo, ci sono realtà dove le integrazioni a stento arrivano al 20% del fabbisogno complessivo e questo in un'area ristretta, validissima per la ginnstica funzionale, non è possibile, ma sempre meglio dei suini sepolti vivi, saluti, Mario


08/04/2010, 20:33
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Allora qual'è la superfice massima per ogni suino in base all'età da rispettare? Tra brado e semibrado che differenza c'è? solo la recinzione?

Una domanda, leggendo sull'alimentazione degli animali da reddito, ho letto nella composizione delle miscele, l'utilizzo di NUCLEO, cos'è questo nucelo?

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08/04/2010, 20:56
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Ciao Geo, questo, nulla si toglie alla validità del tuo progetto, io ti ho detto così, semplicemente perchè questo argomento è stato già più volte trattato, ti riporto due interventi fatti in risposta, da Mario e Danilo.
1) Re: Allevamento suino allo stato brado
3000 metri quadrati di pascolo vanno bene anche per 3 scrofe o 5 maiali all'ingrasso rimanendo dentro limiti di assoluto equilibrio, anche la normativa sul biologico parla chiaro che con questi numeri non ci sono problemi di superare i famosi 170 kg di N ad ettaro, un sistema perfetto, anche per risparmiare sull'alimentazione e salute degli animali nonché sull'utilizzatore finale. Per quanto riguarda la qualità degli escrementi sono perfettamente in linea con l'esigenza delle piante, ciao, saluti, Mario
2) Re: Allevamento suino allo stato brado
Ciao, sono Danilo è la prima volta che intervengo qui sul forum, ma l'argomento mi appassiona e vorrei aggiungere che devi tenere conto di quanta superficie hai a disposizione per l'allevamento all'aperto, che situazione hai (solo pascolo o anche bosco?), io sto studiando l'argomento, all'Università stiamo facendo delle prove che riguardano proprio aspetti di impatto ambientale determinato dall'allevemento del suino. In generale tieni conto che per brado in bosco si intende un carico bassissimo (1capo adulto/ha) pensa alle Dehesa Spagnole.., mentre nel caso di un semibrado (come dicono in Inghilterra "outdoor") puoi avere densità più alte ma devi tener conto sia delle essenze erbacee, arboree, arbustive; il tipo di terreno (compatto, sciolto?), a che peso vuoi macellare....tutte queste informazioni servono per determinare il giusto carico animale mantenibile. Si deve fare molta attenzione perchè i suini all'aperto svolgono molte attività (grufolamento, sentieramento, scortecciamento...), creando seri problemi sia alla fitocenosi che al terreno; se si verificano danni da sovrapascolamento servono molti anni prima che la situazione torni come prima. Un saluto

Alternative per evitare che il continuo grofulamento e rivoltamento del terreno danneggi eccessivamente il cotico erboso è consigliabile effettuare una rotazione dei parchetti di allevamento spostando gli animali con frequenza mensile (un mese di pascolamento e un mese di riposo). Inoltre è consigliato effettuare un anno di riposo delle aree di allevamento dopo due o tre anni; nel corso dell’anno di riposo sarà possibile effettuare interventi di miglioramento del pascolo con la trasemina di essenze graminacee in grado di sfruttare la fertilità residua delle deiezioni. ciao

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08/04/2010, 21:20
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Il numero massimo di suini all’ingrasso allevabili per ettaro di superficie è di 14 capi (presenza media), pari ad un rilascio di azoto con le deiezioni di circa 170 kg ettaro/anno. Fermo restando il limite sopraindicato, la superficie richiesta per suino varia in relazione al peso dell’animale , alle condizioni climatiche e a quelle fisiche e geologiche del terreno (capacità drenante per le deiezioni) .
Non puoi semplificare così le cose, un animale deve nutrirsi e defecare, ok !!! sono due problematiche completamente diverse, per le deiezioni è sopra definito, per l'alimentazione dipende da quello che produce il tuo terreno, da quello che tu hai anche seminato, ho pensi che si possano alimentare di sole radici e serpentelli, semibrado vuol dire che una parte di alimenti la trovano nel terreno, ma l'altra giornalmente deve essere da te integrata, brado vuol dire che l'allevatore interviene solo in caso di necessità, denutrizione o malattie. ciao

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08/04/2010, 21:45
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Ti assicuro che 2000 metri sono pochi li ridurrebbero in briciole :o :o
nella mia prima esperienza ho acquistato una scrofetta gravida che mi ha dato 9 suinetti, all'inizio quando erano piccoli scorrazzavano per 8000 metri di oliveto e tutto andava alla grande ma poi quando sono cresciuti lo hanno devastato non hanno fatto danni ma sembrava arato specialmente intorno alle piante di olivo, non so perchè.
Sono pienamente d'accordo con la macellazione della scrofetta dopo il parto e ti consiglio di tenertela per l'autoconsumo una carne cosi buona non l'avevo mai mangiata(mi spiegate il perchè c'è differenza?).
L'ho dovuta macellare perchè è entrata in collisione con l'asino e ha avuto la peggio ad un piede ma nonostante il dispiacere ho scoperto che è un'ottima soluzione che voi qui mi confermate.
un saluto
giampiero


10/04/2010, 1:24
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Iscritto il: 22/04/2010, 11:25
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Gentilissimi,
vorrei sapere quanto impiega un suino, acquistato a 50 kg, ad arrivare a 200 kg, prevedendo una fase di magronaggio da 50 kg a 120 kg, e di finissaggio poi. In più vi chiederei: quando e quanto è bene usare il siero? Ho sentito che farne uso fino all'ingrasso dà luogo a carni eccessivamente "umide".
Vi ringrazio.


22/04/2010, 11:34
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Ciao giacomoperletti,
per risponderti bisogna sapere, il tipo di allevamento e la razza allevata, altrimenti non è possibile darti una risposta precisa.
Per quanto riguarda l'uso del siero, meglio evitarlo nel finissaggio.
Saluti Francesco

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- La morte non è niente - aveva affermato il 12 dicembre 1804, nello splendore della sua potenza. - Ma vivere sconfitti e senza gloria - aveva aggiunto - significa morire ogni giorno. (Napoleone)
Egli vive ancora.


22/04/2010, 12:38
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Iscritto il: 22/04/2010, 11:25
Messaggi: 15
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Genitile Francesco,
ringrazio per la tempestività della risposta. La domanda viene dalla necessità di capire, a partire da un caseificio che lavora tre q.li/giorno di latte bovini, quanti suini/anno potrei ingrassare (oggetto è la realizzazione di un piano economico per la realizzazione nell'anno venturo di un'azienda agricola in zona montana). A questo punto chiedo un consiglio anche sulla razza. I suini starebbero in una piccola porcilaia divisa in box per età. Comprerei i suini sui 50 kg per fare poi magronaggio e finissaggio in azienda fino a 180-200 Kg. Per la razza pensavo a Landrance o Large white. Ovviamente la necessità è quella di fare una cosa molto commisurata con l'allevamento bovini e quindi con i 200 lt/giorno circa di siero derivanti dal caseificio. Vorrei sfruttarlo al meglio per esser il più possibile indipendente dall'esterno, senza però rischiare quel fenomeno di carne umide. Cosa ne dici?
Ti sono grato per l'aiuto.
P.S: vorrei progettare l'ingrasso in modo da concentrare le macellazioni in massimo tre momenti all'anno.


22/04/2010, 15:35
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