Ciao a tutti, sono uno studente della facoltà di Agraria di Milano, e devo andare a svolgere un tirocinio in un azienda di scrofe da riproduzione. Secondo voi cosa potrei andare ad analizzare? Perchè mi è stata proposta un analisi dell'alimento in funzione dell'aumento di azoto che è stato portato a 240 Kg/ha, ma non mi ispira molto fare analisi di laboratorio. Qualche cosa di più "divertente" in cui sono più a contatto con animali? (p.s. c'è solo un tipo di stabulazione per le scrofe)

Esistono modelli diversi dall'intensivo ma non ovunque sono rintracciabili, prova fare una ricerca nella tua zona, se li vedi ti potrebbe venire una buona ispirazione, saluti, Mario

l'azienda dove vado è intensivissima direi, e nel milanese credo sia impossibile trovare degli allevamenti estensivi

Temo che tu abbia ragione, ma provare è lecito, in paesi a grande sviluppo industriale quale le Isole Britanniche, l'allevamento dei riproduttori può avvenire all'aperto e l'ingrasso nel capannone, quindi ... saluti, Mario

prova nel lodigiano e in provincia di Lecco.
Se non vuoi fare analisi di laboratorio non ti resta che un lavoro a contatto con gli animali, ma allora andiamo nel campo veterinario..
Un allevamento intensivo ha bisogno di vari mangimi, a seconda dell'età, del peso e della funzione ( gestazione, verro, o lattazione) che devono essere performanti, proteggere l'intestino e prevenire eventuali malattie enteriche, evitando il più possibile il ricorso agli antibiotici.
Forse più che in un'allevamento dovresti andare in un'azienda mangimistica. La maggior parte sono in Emilia ( Parma, Reggio o giù di lì,) ma ce ne sono anche nel cremonese o lodigiano. Poi ci sono aziende che producono solo "nuclei", che sono quelle particelle che forniscono aminoacidi, sali minerali, vitamine e altro.
Dipende da quanta voglia hai di darti da fare....
In bocca al lupo!

non ho capito molto cosa c'entra con l'alimento la proroga per gli azotati nel terreno..

Domanda: una volta laureato cosa ti piacerebbe fare? magari la tua tesi può partire da questo...

scusate se ho risposto solo ora! a milli rispondo che in base all'alimentazione (e quindi in soldoni all'azoto che mangia) i suini escretano quantitativi di azoto che non sono illimitati per ha, ma che possono arrivare a 240 (o a 170) kg/ha. (Le escrezioni vengono usate per fertilizzare i terreni).
Da laureato mi piacerebbe proprio lavorare in azienda occupandomi della gestione degli animali sotto tutti i punti di vista (ovviamente quando ho qualche risparmio mi piacerebbe aprire un allevamento e produrre salumi).

Pensandoci su ho deciso di effettuare il tirocinio sul benessere animale in suinicoltura, perchè è un argomento che sta trovando sempre più spazio ai giorni nostri. E' comunque un tema che abbraccia sia agraria che veterinaria, e per questo il relatore è di agraria, mentre il correlatore di veterinaria Considerate che comunque sono alla triennale e la mia tesi è più che altro compilativa (il grosso del lavoro lo farò in magistrale). Voi che dite è un bell' argomento?

Sì è un argomento molto trendy .

Vorrei però precisare che il suino non escreta in base agli ettari, ma dipende da quanto l'allevatore ne sparge sul terreno. La proroga sui nitrati permette agli allevatori di spargerne di più anche in zone cosiddette vulnerabili e ciò permette un risparmio perchè basta meno superfice ( e quindi non deve andare ad affittare terreni da altri) oppure può allevare più animali.
Non mi risulta assolutamente che al di fuori delle discussioni accademiche si producano mangimi in base alla questione degli azotati, ma si pensa solo al benessere, alle performances e al rapporto qualità/prezzo . Poi magari non sono informata...


Lo sai che ti stai ficcando in un bel casino con le tue mani, vero?

guarda milli ho cercato si piegarti la cosa "semplice semplice" per farti capire come si ragiona per quel tipo di tesi... se poi nella realtà non si guarda quello non ne ho idea.. in università posso dirti che gli studi sul settore alimentare (e quindi mangimistico) degli animali sono molto diffusi, proprio perchè si è dell'idea che gestendo la quantità di alimento e conoscendo le macromolecole che lo compongono e le loro quantità, è possibile stimare i cosiddeti "macronutrienti" che vengono escreti, e che sono necessari alle piante, in modo tale da poter attribuire al letame o al liquame o al liquiletame delle caratteristiche differenti da altri tipi di letame o liquame, magari anche dello stesso allevamento. Poi è ovvio che l'allevatore non è che si mette a fare le analisi gravimetriche e compositive del letame o liquame che produce o che compra, però l'idea è quella di conoscere il più possibile gli "escrementi" in modo tale da evitare dispersioni nel terreno e consequente inquinamento. Se l'allevatore vuol fare di testa sua mettendone quanto ne vuole è un conto, ma se vuole rispettare la legge dovrebbe quantomeno informarsi sul rilascio dei nitrati (e quindi sull'alimentazione proteica del suino).
P.S. Mi sembra normale che il suino non escreti in base agli ettari, sarebbe anche un po' troppo anormale questa cosa, dato che non la fa a comando

Sul fatto del mio lavoro futuro non preoccuparti, ci saranno un po' di difficoltà però la PAC l'hanno fatta per questo

non ho detto questo, l'allevatore sa più o meno quanto ne deve distribuire, in quanto lo usa al posto di altri concimi, ma nessun mangimista propone, oggi come oggi mangimi concepiti a questo scopo. E' il gap tra ricerca accademica e realtà, un po' come succede in informatica, si studiano tanti linguaggi complessi, poi in campo industriale si usa solo l'Assembler o il Basic ( te l'ho messa semplice semplice ).



La Pac????hi hi hi hi
Non mi riferisco solo ai soldi, ma all'impegno fisico , mentale e di tempo.

Comunque non voglio essere cattiva e smontarti, tra qualche anno la congiuntura negativa passerà e potrai cominciare nel migliore dei modi, te lo auguro.